N. 17 2015 26 aprile 2015
Insieme di don Antonio Rizzolo

Un tempo favorevole per lasciarci toccare il cuore

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Insieme di don Antonio Rizzolo

Un tempo favorevole per lasciarci toccare il cuore

Cari amici lettori, insieme a questo numero di Credere trovate il libro con il testo completo della bolla con cui papa Francesco ha indetto il Giubileo straordinario della misericordia. Il titolo è in latino: Misericordiae vultus, cioè «il volto della misericordia». È quello di Gesù, questo volto, che «con la sua parola, con i suoi gesti e con tutta la sua persona rivela la misericordia di Dio». Ma è anche il volto che deve avere la Chiesa, cioè ciascuno di noi cristiani. Noi siamo veri figli di Dio, Padre misericordioso, se ci rendiamo conto di essere amati, perdonati, colmati di misericordia e di conseguenza amiamo, perdoniamo, usiamo misericordia verso tutti.

Le parole del Papa e la stessa idea di un Anno santo della misericordia possono sembrare fuori luogo e fuori tempo, di fronte all’odio e alla violenza sempre più presenti nel mondo, alla barbarie che ci raccontano ogni giorno i mezzi di informazione, all’indifferenza e al cinismo che spesso constatiamo nella vita di ogni giorno. Verrebbe da dire che c’è piuttosto bisogno di giustizia, di rigore, di un pugno di ferro. È però una tentazione in cui tutti possiamo cadere, fino ad arrivare al rancore, alla rivendicazione, alla sete di vendetta. Come proclamiamo nella seconda Preghiera eucaristica della riconciliazione, noi invece crediamo che, per un dono speciale di Dio Padre, «la ricerca sincera della pace estingue le contese, l’amore vince l’odio e la vendetta è disarmata dal perdono». La misericordia non solo rivela chi è Dio, ma è l’unica vera soluzione di fronte all’odio, all’ingiustizia, al male.

Per questo, come scrive Francesco nella bolla giubilare, «è giunto di nuovo per la Chiesa il tempo di farsi carico dell’annuncio gioioso del perdono, il tempo del ritorno all’essenziale per farci carico delle debolezze e delle difficoltà dei nostri fratelli». La misericordia non è contraria alla giustizia, ma ne è il compimento, il superamento: «Chi sbaglia dovrà scontare la pena», scrive il Papa. «Solo che questo non è il fine, ma l’inizio della conversione, perché si sperimenta la tenerezza del perdono. Dio non rifiuta la giustizia. Egli la ingloba e supera in un evento superiore dove si sperimenta l’amore che è a fondamento di una vera giustizia». Per questo nella bolla papa Francesco si appella a tutti coloro che, per la loro condotta di vita, sono lontani dalla grazia di Dio. Un appello che riguarda anche ciascuno di noi, continuamente bisognosi di riconciliarci con Dio. A tutti Francesco dice: «Questo è il momento favorevole per cambiare vita! Questo è il tempo di lasciarsi toccare il cuore».

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