N. 19 - 2016 8 maggio 2016
INSIEME di don Antonio Rizzolo

Comunicare a tutti e sempre scegliendo la via della misericordia

Il tema della giornata delle comunicazioni sociali ci invita a usare un linguaggio che accarezzi invece di ferire, per testimoniare…

Francesco Zanotti

Portiamo a tutti la buona notizia

«I giornali, le televisioni, il web sono piazze», dice il presidente della Federazione italiana dei settimanali cattolici.…

Anna Magri

Noi mamme della terra dei fuochi

I rifiuti tossici le hanno portato via Riccardo a soli 18 mesi. Poi il dolore si è trasformato in amore e con don Patriciello…

I figli ci chiedono

Ci sono ancora i santi oggi?

Ci sono ancora i personaggi come san Francesco d’Assisi o sant’Antonio di Padova, oppure i santi esistevano solo una volta?

Ite missa est di Emanuele Fant

La mia litania a Maria

Se mi guardo intorno, sono tante le cose che mi ricordano La tua presenza. Così lontana, ma anche così vicina e sollecita…

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Ite missa est di Emanuele Fant

La mia litania a Maria

Se mi guardo intorno, sono tante le cose che mi ricordano La tua presenza. Così lontana, ma anche così vicina e sollecita verso noi uomini di quaggiù

 Maria «Vergine madre» da parafrasare, eretta con le terzine di Dante Alighieri; Maria immediata e trasparente, fatta di plastica stampata, sul comodino di mia nonna tornata ieri da Lourdes. Maria ausiliatrice, che mi hai sempre messo in soggezione perché indossi la corona. Però sei pure umana, col bambino che vuole scendere per fare le capriole tra i suoi simili, nei cortili dei Salesiani. Maria di mosaico, bassorilievo o pittura, in cinquecento Madonnelle, pietre angolari dei palazzi di Roma. Maria utile alla costruzione della mia persona: femminile positivo che mi accoglie. Maria che a causa del vetro non puoi sporgerti dalle edicole, quando passo in bicicletta mi sembri sola. Maria che sciogli i nodi, che ritrovi il filo, che apri i sentieri; Maria sostegno dei ghiaioni; Maria delle rocce, della neve, con gli scarponi. Maria che annoti pure i rosari detti male mentre guido, Maria che ti indichi il cuore in fiamme in contrasto con la mia scarsa passione, Maria che hai scelto una nuvola come mezzo di locomozione.

Maria che quando vuoi comparire ti decori i sandali coi fiori, hai addestrato le colombine, metti vestiti che possiamo capire.

Maria che accogli i singhiozzi ma lasci cadere le provocazioni, se una cantante americana ti ruba il nome, se ti bestemmiano mentre giocano a pallone, se quando ti fai viva tutti si affannano a smentire. Maria che intrattieni i veggenti, che hai messaggi da dare, la stessa che sa ascoltare. Maria che hai in locazione molte grotte fatte a mano nei giardini, monumenti in estinzione, minacciati dai sette nani e dalle veneri di gesso senza arti superiori. Maria in legno di ulivo abbozzata appena, che mi ha detto alcune cose personali stando zitta in monastero; Maria barocca, che sembri vera nel trionfo delle processioni meridionali. Maria che pretendi i fuochi artificiali, le strade chiuse dai vigili, le sagre, le cene. Maria, che ti basta che stiamo un po’ insieme.

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