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Aljustrel
L’altra Fatima
Nel villaggio dei tre pastorelli si va pellegrini nelle loro case e nei luoghi dove avvennero le prime manifestazioni dal cielo, quando l’angelo li invitava a pregare per la conversione del mondo
Quando pensiamo a Fatima abbiamo tutti negli occhi la grande spianata della Cova da Iria dominata dalla bianca facciata del santuario e fiancheggiata sul lato sinistro dalla cappella con la statua della Madonna, proprio nel punto in cui la Vergine apparve ai tre pastorelli. Lì, giorno e notte, i fedeli pregano in ginocchio e sgranano il Rosario con il cuore gonfio di speranza. Ma c’è anche “un’altra Fatima”, meno conosciuta, ma forse ancora più intima. È Aljustrel, la frazione distante due chilometri dal santuario, dove erano nati e abitavano i tre pastorelli. Il luogo dove maturarono la fede nella semplicità delle povere casupole delle loro famiglie. Ma anche il luogo in cui si manifestarono i primi segni venuti dal cielo.
LE CASE DEI VEGGENTI
Ancora oggi il nucleo storico di Aljustrel è poco più che un agglomerato di sparute case tra strette stradine dove i pullman dei pellegrini si addentrano a fatica. Lucia dos Santos, la più grande dei tre veggenti, all’epoca delle apparizioni era una bambina di 10 anni, ultima di sei fratelli. La mamma insegnava il catechismo ai bambini del paese. I suoi due cugini, i fratelli Marto, Francesco e Giacinta, avevano, rispettivamente, 9 e 7 anni e vivevano con i genitori e due fratellastri più grandi. Le loro case natali distano meno di duecento metri.
Lucia, l’unica dei tre a essere sopravvissuta all’epidemia di influenza spagnola del 1919 e poi diventata monaca di clausura e custode dell’enigmatico “segreto”, negli anni Ottanta ha donato al santuario di Fatima l’abitazione di famiglia che, insieme ad alcuni edifici contigui, è stata sistemata e trasformata in parte in punto d’accoglienza dei pellegrini e in parte in museo.
Lì i piccoli veggenti subirono i primi interrogatori da parte delle autorità, allarmate per il clamore suscitato dalle apparizioni. Nel cortile ci sono ancora gli alberi di fico all’ombra dei quali i tre pastorelli giocavano e si nascondevano quando venivano cercati da curiosi o pellegrini. Anche la casa dei fratelli Marto, acquisita dal santuario di Fatima nel 1996, oggi è aperta alle visite. Si tratta di un’abitazione ancora più umile: un solo piano con due porte e due finestre direttamente affacciate sulla strada. Proprio accanto c’è il muro di pietra a secco davanti al quale fu scattata una delle più celebri fotografie dei tre pastorelli.
I locali sono di una semplicità disarmante: sembra di vedere ancora Francesco e Giacinta che si riuniscono in preghiera con i loro genitori prima di consumare il pasto.
LE APPARIZIONI DELL’ANGELO
La Chiesa riconosce ufficialmente le sei apparizioni della «Signora vestita di bianco e più splendente del sole» avvenute mensilmente tra il 13 maggio e il 13 ottobre 1917. Ma i tre pastorelli sarebbero stati protagonisti anche di precedenti manifestazioni soprannaturali avvenute proprio nei pressi di Aljustrel e raccontate da suor Lucia solo negli anni successivi. Già tra la primavera e l’autunno del 1915, mentre si trovava con tre amiche al pascolo di Cabeço, una collina a pochi minuti di cammino da casa, la piccola Lucia racconta di aver assistito all’apparizione di una figura candida e splendente, muta, che lei poi interpreta come l’angelo custode.
Nella primavera dell’anno successivo (questa volta Lucia è con i due cugini) avviene un nuovo episodio misterioso: i bambini vedono un’immagine luminosa, con l’aspetto di un ragazzo di circa quattordici anni, che si avvicina e dice loro: «Non abbiate paura. Sono l’angelo della pace».
Un nuovo episodio avviene in estate nei pressi del pozzo dell’orto della casa di Lucia, ancora una volta presenti anche Francesco e Giacinta: «Pregate, pregate molto!» dice loro l’angelo. «I cuori santissimi di Gesù e Maria hanno su di voi dei disegni di misericordia». Da quel momento i tre bambini intensificano la preghiera e praticano digiuni.
Nell’autunno successivo avviene l’ultima apparizione prima di quelle della Madonna. I piccoli sono di nuovo al pascolo di Cabeço: il personaggio luminoso si presenta come «l’angelo del Portogallo» e porta in mano un calice e un’ostia stillante sangue. Dice: «Prendete e bevete il corpo e il sangue di Gesù Cristo, orribilmente oltraggiato dagli uomini ingrati. Riparate i loro crimini e consolate il vostro Dio». Messaggi che appaiono in sintonia con il significato delle successive richieste della Madonna a Fatima, tutte orientate a un accorato appello per la conversione dell’umanità.
OASI DI PREGHIERA
I luoghi delle tre apparizioni dell’angelo oggi sono meta di pellegrinaggio. Attorno al pozzo presso casa dos Santos è allestito un gradevole giardino adatto alla preghiera e alla meditazione. Anche sulla collina di Cabeço dove avvennero la prima e terza apparizione in un luogo isolato, tra rocce e lecci, molti fedeli si fermano in preghiera silenziosa, davanti al suggestivo gruppo scultoreo dell’angelo che mostra il calice e l’Eucaristia ai tre pastorelli.
Poco più in basso, tra gli uliveti, si incrocia la Via Crucis che collega Aljustrel al santuario lungo la via che i bambini percorrevano per andare con il gregge alla Cova da Iria. Tra la ottava e la nona stazione si trova la cappella di Valinhos. Si tratta del luogo dell’unica apparizione della Madonna di Fatima non avvenuta dove ora sorge il santuario. Infatti Lucia, Francesco e Giacinta il 13 agosto 1917 erano stati arrestati dal sindaco per impedire loro di andare al mensile appuntamento con la Madonna. Ma l’apparizione avvenne subito dopo la scarcerazione, il 19 agosto, in questa località.
Povertà, preghiera, conversione: è essenziale, persino minimale, il messaggio spirituale che i pellegrini incontrano ad Aljustrel, in consonanza con quanto detto da Gesù nel Vangelo: «Hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli» (Matteo 11,25).
ORGANIZZARE LA VISITA
Il santuario di Fatima si trova nel Portogallo centro-occidentale, a 120 chilometri dalla capitale Lisbona, collegata con l’Italia da numerosi voli.
Orari e contatti
Il santuario dispone di un sito, anche con la versione in italiano (www.fatima.pt/it), che offre tutte le indicazioni per la visita alla basilica ma anche ai luoghi dei pastorelli ad Aljustrel. L’ingresso alle case dei pastorelli è gratuito con orario 9-13 e 14.30-18.30. Chiusura il lunedì.
Testo di Paolo Rappellino