N. 2 2014 12 gennaio 2014
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In dialogo con don Antonio

«I miei nipoti non battezzati andranno in paradiso?»

Il catechismo insegna che «Dio ha legato la salvezza al Sacramento del Battesimo, tuttavia Egli non è legato ai suoi Sacramenti»

 

Don Antonio Rizzolo Sono una donna di 45 anni, sposata e con due figli adolescenti. Trovo la rivista eccezionale perché, da quando ho iniziato il mio percorso di fede, dà risposta a tantissime delle mie domande. Ho un fratello sposato con una donna musulmana. Noi apparteniamo a una famiglia credente, ma non siamo mai stati molto praticanti. Mio fratello si è sposato con il rito civile e ha due figli, la bambina di 3 anni e il maschietto appena nato. Anche se non saranno battezzati, i due bambini saranno protetti dal nostro Padre? Si salveranno e andranno in paradiso? Io prego per loro, e per la conversione di mio fratello e mia cognata.

Maria S., Como

 

Cara Maria, sono contento che la rivista ti aiuti nel cammino di fede. Per qualsiasi dubbio puoi scriverci, senza dimenticare che puoi sempre rivolgerti al tuo parroco. Riguardo a quello che mi chiedi posso subito rassicurarti: Dio Padre ama tutti i suoi figli e li protegge. Anche le tue preghiere arrivano al cuore di Dio. Sul Battesimo occorre però qualche riflessione.

Questo sacramento è come una porta che ci introduce nella vita cristiana. Ci libera dal peccato, ci rigenera come figli di Dio, ci unisce a Cristo come sue membra nell’unico corpo della Chiesa, di cui Cristo è il capo. Il Battesimo è il sacramento della fede, perché è accogliere il dono della grazia di Dio che ci salva, e questa accoglienza avviene attraverso la fede, che è prima di tutto aprirsi al dono di Dio.

Una volta che si è varcata la porta del Battesimo inizia il nostro cammino di fede, la nostra crescita nell’amore di Dio uniti a Cristo, il percorso della nostra vita cristiana, fino alla comunione definitiva con il Signore nella vita eterna, fino alla salvezza piena. È chiaro, dunque, che il Battesimo è necessario per la salvezza. Come insegna il concilio Vaticano II, Cristo stesso ha detto che la fede e il Battesimo sono necessari, e ha confermato «la necessità della Chiesa, nella quale gli uomini entrano mediante il Battesimo come per la porta». Perciò, continua il Concilio, «non potrebbero salvarsi quegli uomini, i quali, non ignorando che la Chiesa cattolica è stata da Dio per mezzo di Gesù Cristo fondata come necessaria, non avessero tuttavia voluto entrare in essa o in essa perseverare». Tuttavia, spiega sempre il Concilio, «quelli che senza colpa ignorano il Vangelo di Cristo e la sua Chiesa, e tuttavia cercano sinceramente Dio, e sotto l’influsso della grazia si sforzano di compiere con le opere la volontà di Dio, conosciuta attraverso il dettame della coscienza, possono conseguire la salvezza eterna» (vedi Lumen gentium nn. 14 e 16). Detto in altre parole, «Dio ha legato la salvezza al sacramento del Battesimo, tuttavia egli non è legato ai suoi sacramenti» (Catechismo n. 1257). Lo Spirito Santo, infatti, dà a tutti la possibilità, nei modi che egli solo conosce, di venire a contatto con il Signore e di compiere la volontà di Dio conducendo una vita buona. Si parla in questi casi di Battesimo di desiderio.

Non devi temere per i tuoi nipotini, continua a pregare per loro, per tuo fratello e tua cognata, affinché conducano una vita buona e onesta. Perché è questo che conta: vivere secondo la volontà di Dio. Ricorda poi che anche genitori non battezzati possono richiedere il Battesimo per i propri figli. A maggior ragione se lo è uno dei due, come penso sia tuo fratello. L’importante è che i genitori si impegnino a crescere i figli nella fede cattolica. Questo può avvenire attraverso la catechesi in parrocchia e soprattutto attraverso l’aiuto e l’esempio del padrino e della madrina, il cui ruolo è perciò fondamentale.

Risponde Don Antonio Rizzolo

Illustrazioni di Ece Özdil

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