Il tempo «ordinario» ci ricorda che il Signore è sempre vicino a noi
Passate le feste, inizia la vita di ogni giorno. Ma non siamo soli: Cristo è con noi mediante la sua parola e l’eucaristia.…
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Il tempo «ordinario» ci ricorda che il Signore è sempre vicino a noi
Passate le feste, inizia la vita di ogni giorno. Ma non siamo soli: Cristo è con noi mediante la sua parola e l’eucaristia. Per darci la forza di testimoniarlo
Cari amici lettori, dopo la festa del battesimo del Signore inizia quello che, nella liturgia secondo il rito romano, è il Tempo ordinario. È così chiamato per distinguerlo dai tempi forti: la Quaresima e la Pasqua, l’Avvento e il Natale. Ma «ordinario» non va inteso nel senso di «scadente» o «di poca importanza». Il riferimento è alla quotidianità, alla normale vita di tutti i giorni. La liturgia della Chiesa, infatti, con la Messa e la preghiera delle ore, ci accompagna nel semplice scorrere della nostra vita, per ricordarci che il Signore ci è sempre vicino con il suo amore e la sua grazia.
In particolare questo avviene con la parola di Dio e i sacramenti, e soprattutto con l’Eucaristia. Il Tempo ordinario, infatti, ha il suo cuore nella Messa domenicale. Non a caso la costituzione del concilio Vaticano II sulla liturgia, la Sacrosanctum Concilium, al n. 106, afferma che «la domenica è il fondamento e il nucleo di tutto l’anno liturgico», scaturisce dal giorno di Pasqua e rinnova settimanalmente la passione, la morte e la risurrezione di Gesù, sorgente della nostra salvezza. La parola di Dio proclamata nella liturgia ci aiuta a passare dalla celebrazione alla vita quotidiana, illuminando il nostro cammino di fede.
Quest’anno seguiremo ogni domenica il racconto dell’evangelista Marco. È il più breve dei quattro Vangeli, ma ha una carica e una concretezza unici. Ritorna spesso, nel testo di Marco, la parola «sùbito». È come se ogni evento, ogni azione di Gesù, ogni sua parola, si svolgesse senza pause, quasi di corsa. A simboleggiare la sollecitudine di Cristo verso di noi, ma anche la necessità da parte nostra di non aspettare. Dobbiamo decidere di convertirci da una vita magari mediocre o stanca, da una fede che a volte è solo di facciata. Dobbiamo deciderci per Cristo. Subito. Il Tempo ordinario è dunque un’occasione straordinaria per dare vita e colore alle nostre giornate, per trovare, nella parola di Dio e nell’Eucaristia, la forza di affrontare le difficoltà e il dolore, e la grazia di testimoniare la bellezza della fede cristiana.
Il Tempo ordinario è dunque un’occasione straordinaria per dare vita e colore alle nostre giornate, per trovare, nella parola di Dio e nell’Eucaristia, la forza di a?rontare le di?coltà e il dolore, e la grazia di testimoniare la bellezza della fede cristiana. Il Tempo ordinario ci ricorda che Cristo non ci lascia soli. Lo ha ben spiegato il Papa domenica scorsa: nel battesimo al Giordano Gesù ha manifestato «la disponibilità di Gesù a immergersi nel fiume dell’umanità, a prendere su di sé le mancanze e le debolezze degli uomini, a condividere il loro desiderio di liberazione e di superamento di tutto ciò che allontana da Dio e rende estranei ai fratelli». Davvero Gesù «si è fatto carico di tutti noi, si fa carico di tutti noi, nella vita, nei giorni».