Il tempo «ordinario» ci ricorda che il Signore è sempre vicino a noi
Passate le feste, inizia la vita di ogni giorno. Ma non siamo soli: Cristo è con noi mediante la sua parola e l’eucaristia.…
La mia tattica è dare fiducia
Fatiche e sogni del mister della squadra del carcere minorile di Milano: «Credo nello sport, palestra di vita. Tanti ragazzi…
Fede e bellezza sono la nostra missione
Con le loro visite guidate alla scoperta dell’arte sacra di Roma, queste suore vivono un’originale forma di nuova evangelizzazione
Una casa “magica” dove la malattia fa meno paura
L’onlus romana ospita i piccoli pazienti oncologici e i loro genitori: «Condividiamo la sofferenza, come in famiglia»
Stefano è un dono per noi
In questa parrocchia romana un ragazzo autistico ha trovato casa. «Qui è accettato per quello che è, e tutti gli vogliono…
La casa d’arte e missione del cardinale
Il Collegio fondato a Piacenza nel 1752 dal cardinale Alberoni per far studiare i seminaristi poveri oggi continua a formare…
L’ultimo marionettista
La vita del teatrante è un’avventura spirituale. E ricorda che la realtà è transitoria
Ite, missa est di Emanuele Fant
L’ultimo marionettista
La vita del teatrante è un’avventura spirituale. E ricorda che la realtà è transitoria
Le panche sono gremite di originali estimatori, coi baffi a punta, i tabarri neri, artisti saltati fuori da una Milano che pareva estinta. Oggi si celebra il funerale di Eugenio Monti Colla, l’ultimo esponente della più grande dinastia italiana di marionettisti. È tutt’altro che uno spettacolo, è un momento grave. Non ci sono teste di legno, né vestiti di tulle e perline; qui la vita chiede il conto, non si può più inventare.
Tutti in silenzio, coi volti seri, si prendono un momento per contemplare un’esistenza che senza preavviso ha reciso i fili. Dà la vertigine pensare che tutta la sapienza tecnica accumulata in quelle mani, ogni battaglia per ottenere spazi e spettatori, le migliaia di ore spese a vestire manichini, ora subiscano una feroce interruzione. Di fronte a questa evidenza, anche chi in chiesa non ci viene volentieri, sembra pretendere qualcosa dall’altare, almeno un senso alla sua commozione.
Sono convinto che quest’uomo, della cui vicenda interiore non so nulla, abbia alcune carte da giocare per meritarsi l’applauso migliore, essere ammesso all’ovazione finale. Per iniziare, la vita del teatrante è necessariamente un’avventura spirituale: per allestire uno spettacolo si lavora mesi interi e poi tutto è finito nel tempo breve di un’ora. Questo ricorda che la realtà è transitoria. Inoltre Eugenio, senza figli, ha dovuto costruirsi una discendenza con le sue mani, puntando tutto sulla fiducia nel domani e sullo sforzo di educare: quando faceva il professore, ha scelto alcuni ragazzini appassionati che sarebbero diventati i suoi futuri collaboratori.
Infine, ed è il sigillo dei grandi condottieri, questo instancabile animatore di visioni, è morto proprio poco prima di mettere piede nel moderno laboratorio concesso alla sua compagnia dal comune di Milano. Forse goderne qualche anno sarebbe stato un più corretto lieto fine; ma non avrebbe dimostrato a noi, che adesso sbigottiti lo fissiamo, che la Terra promessa non è mai quella che ci aspettiamo.
Illustrazione di Emanuele Fucecchi