N. 20 18 agosto 2013
Storia di copertina

SILVIO CATTARINA. L’IMPREVISTO CHE TI SALVA, ANCHE DALLA DROGA

A Pesaro ha fondato e guida una comunità per adolescenti in difficoltà, a causa della droga. Il suo metodo? Far capire…

Movimento dei focolari

Contro la mafia con il rastrello in mano

Il tema della legalità al primo meeting nazionale a cui hanno partecipato cinquecento giovani. Un modo per rispondere all’appello…

Incontro con Lino Zani

SUI MONTI CON UN PAPA PER AMICO

Incontro con Lino Zani, la guida alpina di Giovanni Paolo II, sul set del film Era santo, era uomo, tratto dal suo libro...

QUEI RIFUGI CHE AIUTANO LE MISSIONI

QUEI RIFUGI CHE AIUTANO LE MISSIONI

L’Operazione Mato Grosso con i suoi volontari realizza e gestisce diverse baite alpine. Tutto il ricavato sostiene le attività…

IL VANGELO TRA GLI OMBRELLONI

RICCIONE. IL VANGELO ANNUNCIATO TRA GLI OMBRELLONI

A Riccione i ragazzi del “Punto giovane” sono impegnati in questi giorni con la “missione di strada”: parlare di…

Dialoghi su Maria

LA FESTA DELL’ASSUNTA NON E’ CERTO FERRAGOSTO

Caro padre Livio, l’ultimo dei quattro dogmi mariani fu proclamato da Pio XII il 1° novembre 1950, con l’affermazione…

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Dialoghi su Maria

LA FESTA DELL’ASSUNTA NON E’ CERTO FERRAGOSTO

Caro padre Livio, l’ultimo dei quattro dogmi mariani fu proclamato da Pio XII il 1° novembre 1950, con l’affermazione che Maria è stata assunta in Cielo in corpo e anima. Quale significato ha per noi questo dogma?

Nella costituzione apostolica Munificentissimus Deus di papa Pacelli leggiamo: «L’augusta madre di Dio (...) come supremo coronamento dei suoi privilegi, ottenne di essere preservata dalla corruzione della tomba e, vinta la morte, come già il proprio figlio, di essere innalzata corpo e anima alla gloria del cielo, dove splende regina alla destra del figlio suo».

Anche in questo caso c’è stata la correlazione con un’apparizione mariana, quella del 1947 alle Tre Fontane a Roma, dove la Madonna disse al veggente Bruno Cornacchiola: «Il mio corpo non poteva marcire e non marcì. Mio figlio e gli angeli mi vennero a prendere al momento del mio trapasso».

L’assunzione di Maria in Cielo è un dogma estremamente importante dal punto di vista teologico, ma ha anche un immediato riferimento alla nostra speranza ultraterrena. In effetti, lo stato nel quale Maria si trova oggi, come prima creatura della stirpe umana, è proprio quello in cui tutti desideriamo ritrovarci un giorno.

Dunque è anche una risposta all’angoscioso problema della morte, con il quale ogni uomo si trova a dover fare i conti? Certamente. Questo dogma ci ricorda quello che è il cuore stesso del cristianesimo, cioè la vittoria di Gesù Cristo sulla morte. Una vittoria definitiva, poiché Cristo è ritornato in vita con un corpo glorioso, per cui non muore più.

Maria assunta in Cielo ci garantisce che siamo tutti chiamati a essere partecipi della vittoria di Cristo risorto e della sua gloria immortale così come lo è lei. Perciò il dogma dell’Assunzione è un riflesso del dogma pasquale. In un tempo nel quale si sente sempre più spesso affermare che l’uomo nasce dalla terra e finisce nella terra, questo dogma è un richiamo al vero senso della vita, che è un cammino verso l’eternità.

La Madonna assunta ci richiama alla meta per la quale Dio ci ha creati e ci ricorda che, attraverso il tunnel della morte, entriamo nel golfo di luce della vita immortale. La festa dell’Assunta veniva celebrata a Roma sin dal settimo secolo. Oggi però il 15 agosto è per molti soltanto la festa estiva del ferragosto...

La secolarizzazione del tempo non riguarda purtroppo la sola festa della Vergine assunta, ma si è dilatata a tante altre solennità cristiane. Basti pensare al Natale: una festa nella quale non si sa più di chi si celebri la nascita, per cui in alcune nazioni si sta trasformando nella festa dell’inverno.

Con quale atteggiamento dobbiamo guardare a queste trasformazioni sociali? Noi cristiani non dobbiamo piangere sul latte versato, su questo processo di paganesimo di ritorno. Dobbiamo piuttosto sentirci richiamati in prima persona a vivere meglio l’anno liturgico in una prospettiva di fede.

Di fronte alla secolarizzazione delle festività liturgiche, i cristiani molto semplicemente devono andare controcorrente, tenendo accesa la lampada della fede e vivendo cristianamente tutte queste feste. Così ne scopriranno il grande valore e troveranno nuovo slancio a celebrare l’Assunta. Una solennità che riempie davvero il cuore di gioia, perché il nostro destino, come diceva Blaise Pascal, non è due badilate di terra ma la gloria della resurrezione.

Testo di padre Livio Fanzaga

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