N. 21 - 2017 21 maggio 2017
INSIEME di don Antonio Rizzolo

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INSIEME di don Antonio Rizzolo

Pellegrini nel mondo sotto la protezione di Maria, nostra madre

Francesco a Fatima ci ha ricordato che sotto il manto di Maria noi suoi figli non ci perdiamo nel percorso verso il cielo. Viaggio che è anche al centro del Festival biblico

 

Cari amici lettori, forse una delle più belle immagini che definiscono la nostra vita è quella del pellegrinaggio. Da questa parola vorrei prendere spunto per una riflessione sul pellegrinaggio di papa Francesco a Fatima e sul Festival biblico che si tiene nel Triveneto dal 18 al 28 maggio e che quest’anno ha per tema il viaggio.

Il titolo di questa edizione del Festival si ispira a una frase del salmo 84: «Felice chi ha la strada nel cuore». La traduzione Cei di questo testo fa riferimento alle «vie» del Signore, che sono nel cuore del fedele pellegrino verso Gerusalemme. Le vie indicano la legge del Signore, la sua Parola, che illuminano i passi del credente, gli permettono di comportarsi rettamente e lo conducono alla meta agognata. Per noi cristiani la «via» è Cristo stesso, che con la sua parola e le sue opere ci conduce al Padre, alla comunione d’amore con lui.

C’è comunque un percorso, un cammino da compiere, con una meta. Le strade della nostra vita, talvolta ripide e accidentate, hanno un punto d’arrivo: l’eternità. Siamo stati creati per la felicità, per la gioia senza fine insieme con Dio. Un Dio che, peraltro, non ci lascia soli, ma, come scrive nel dossier di questo numero don Marco D’Agostino, cammina accanto a noi, viene a cercarci lungo i sentieri della vita. Si è addirittura fatto uno di noi per mezzo dell’incarnazione di Gesù Cristo, che ha percorso le strade di questo mondo e ancora ci accompagna mediante il suo Spirito, nutrendoci con l’Eucaristia, pane del cammino.

Nel nostro viaggio terreno, nella nostra vita, siamo tutti pellegrini, cioè degli stranieri (il latino peregre significa «fuori città, all’estero», alla lettera «per i campi»). Lo scriveva già nel II secolo l’autore dell’Epistola a Diogneto: i cristiani «vivono nella loro patria, ma come forestieri; partecipano a tutto come cittadini e da tutto sono distaccati come stranieri. ogni regione straniera è la loro patria, eppure ogni patria per essi è terra straniera... Dimorano nella terra, ma hanno la loro cittadinanza nel cielo».

In questo nostro pellegrinaggio, ci ha ricordato papa Francesco durante la sua visita a Fatima, «abbiamo una madre!», la quale è «venuta a ricordarci la Luce di Dio che dimora in noi e ci copre». Fatima, ha proseguito, «è soprattutto questo manto di Luce che ci copre, qui come in qualsiasi altro luogo della Terra quando ci rifugiamo sotto la protezione della Vergine Madre per chiederle, come insegna la Salve Regina, “mostraci Gesù”». Sotto il manto di Maria i suoi figli pellegrini nel mondo «non si perdono».

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