La Trinità ci rivela chi è davvero Dio: amore che abbraccia il mondo intero
Noi cristiani siamo chiamati a testimoniare l’amore che ha trasformato la nostra vita. A volte purtroppo, come in Cile, si…
L’imprenditore che studia san Tommaso
Guida con successo una grande azienda di ceramiche che ha rilanciato dopo una lunga “traversata nel deserto”: «Devo dire…
I monaci eremiti che si ispirano a Celestino V
Nata nel 1991 come esperienza di vita monastica nel ritiro dell’eremo, la comunità è aperta all’ospitalità di chi è «in ricerca…
L’incontro con il Papa ha dato una nuova rotta alla mia vita
Il regista ha presentato sulla Croisette il docu-film Papa Francesco - Un uomo di parola. E ha confidato come questa esperienza…
Maria ci mostra il volto materno della Chiesa
Perché il Papa ha voluto la nuova memoria liturgica di Maria Madre della Chiesa? Perché avvengono le apparizioni della Vergine?…
Il viaggio delle meraviglie nel palazzo del vescovo
Attraverso il Museo diocesano, ampliato di recente, si compie un cammino spirituale nel patrimonio di fede e arte della…
Il ritorno alla terra un’occasione per cambiar vita
Sarà solo una moda passeggera o una tendenza più radicata? Di certo, sempre più persone tornano a preferire la vita rurale…
Ite, missa est di Enzo Romeo
Il ritorno alla terra un’occasione per cambiar vita
Sarà solo una moda passeggera o una tendenza più radicata? Di certo, sempre più persone tornano a preferire la vita rurale della campagna alla frenesia della città
Tutti conoscono la storia di Cincinnato, il console romano che preferì l’aratro al gladio. Quando gli domandarono perché avesse lasciato la città e gli onori che gli spettavano, rispose semplicemente che la patria non aveva più bisogno di lui.
A duemilacinquecento anni di distanza ritroviamo molti “Cincinnati”. Alcuni famosi (magistrati, politici, attori…), altri sconosciuti, tutti accomunati dal desiderio di vivere in campagna. Dietro questa scelta ci sono vari fattori. L’opportunità di un nuovo lavoro, certo. Ma, più in generale, il desiderio di uno stile di vita diverso.
Qui entriamo nel campo dei valori morali e religiosi. Viene in mente la regola di San Benedetto con il suo ora et labora: il monaco pregava e coltivava l’orto e le due cose si sostenevano a vicenda. In fondo, Dom Pérignon, l’inventore dello champagne, era un monaco benedettino, bravo coltivatore dei vigneti del monastero di Hautvillers, nelle Ardenne. Per stare ai nostri giorni, pensiamo alle cooperative agricole nate da esperienze ecclesiali, come quelle della Piana di Gioia Tauro e della Locride, in Calabria, dove dei giovani coltivano le terre confiscate ai mafiosi, sfidando le intimidazioni della ’ndrangheta. Ci sono ormai rassegne e festival (uno è in questo mese a San Donà di Piave) che tengono insieme ambiente, agricoltura, paesaggio e territorio. La Coldiretti fa sapere che sono stati trentamila i giovani che tra 2016 e 2017 hanno presentato domanda per l’insediamento in agricoltura, e di questi il 61% è residente al Sud.
Insomma, si tratta di un “ritorno alla terra”, che ancora nessuno può dire a cosa porterà. L’agricoltura rimarrà nelle retrovie della storia o tornerà a essere centrale per l’uomo, come certe mode e tendenze sembrano indicare? C’è da sperarlo. Papa Giovanni XXIII, che ricordava spesso le sue origini contadine, diceva: «Vengo dall’umiltà e fui educato ad una povertà contenta e benedetta che ha poche esigenze e prepara alle elevate ascensioni della vita».
Illustrazione di Emanuele Fucecchi