N. 21 - 2019 26 maggio 2019
INSIEME di don Antonio Rizzolo

L’amore gli uni per gli altri che viene da Dio è l’unico distintivo del cristiano

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INSIEME di don Antonio Rizzolo

L’amore gli uni per gli altri che viene da Dio è l’unico distintivo del cristiano

Il tempo di Pasqua, soprattutto con il Vangelo domenicale, ci invita a riscoprire il centro della nostra fede cristiana. Non basta invocare la Vergine o sventolare un rosario...

 

Cari amici lettori, il tempo di Pasqua che stiamo vivendo ci sta invitando a riscoprire il centro della nostra vita cristiana in Cristo risorto. Attraverso i Vangeli domenicali, in particolare, ci viene mostrato concretamente che cosa questo significa. Si tratta, in breve, di vivere secondo il comandamento dell’amore. Un comandamento che Gesù definisce nuovo. Non nel senso che si aggiunge a quelli vecchi, già esistenti, ma che è una novità assoluta. Potremmo dire che è l’unico vero comandamento, attorno al quale tutti gli altri acquistano significato. Anzi, è un comandamento che non può nemmeno essere classificato, codificato una volta per sempre, perché ogni giorno si rinnova nella creatività di chi ama e per le necessità di chi ha bisogno.

La novità assoluta del comandamento dell’amore deriva però soprattutto dalla sua origine. Lo ha spiegato bene papa Francesco al Regina Caeli di domenica scorsa: «La novità sta tutta nell’amore di Gesù Cristo, quello con cui Lui ha dato la vita per noi. Si tratta dell’amore di Dio, universale, senza condizioni e senza limiti, che trova l’apice sulla croce». Il centro della vita cristiana è dunque il dono che Cristo morto e risorto ci ha fatto dell’amore di Dio, mediante lo Spirito Santo. Ecco le parole del Papa: «Gesù ci ha amati per primo, ci ha amati nonostante le nostre fragilità, i nostri limiti e le nostre debolezze umane. [...] Dandoci il comandamento nuovo, Egli ci chiede di amarci tra noi non solo e non tanto con il nostro amore, ma con il suo, che lo Spirito Santo infonde nei nostri cuori se lo invochiamo con fede».

Il cristiano, dunque, si distingue non tanto per lo sforzo di amare, ma perché ama avendo accolto in sé l’amore di Dio, perché sa di essere infinitamente amato dal Padre, di vivere nell’abbraccio del Figlio, ricolmo della pienezza dello Spirito Santo. E non si tratta di un vago sentimento di benevolenza, ma di servizio concreto, di attenzione all’altro che si manifesta in modi sempre nuovi: a volte solo con un gesto, un sorriso, un saluto. Come ha detto ancora papa Francesco, «l’amore ci apre verso l’altro, diventando la base delle relazioni umane. Rende capaci di superare le barriere delle proprie debolezze e dei propri pregiudizi. L’amore di Gesù in noi crea ponti, insegna nuove vie, innesca il dinamismo della fraternità». Per essere cristiani non basta un’invocazione alla Vergine, o sventolare un rosario. L’amore è l’unico distintivo, la sola e vera novità.

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