N. 21 - 2019 26 maggio 2019
INSIEME di don Antonio Rizzolo

L’amore gli uni per gli altri che viene da Dio è l’unico distintivo del cristiano

Il tempo di Pasqua, soprattutto con il Vangelo domenicale, ci invita a riscoprire il centro della nostra fede cristiana.…

Neri Marcorè

Nella Bibbia trovo parole per migliorarmi

L’attore è convinto che la Sacra Scrittura abbia molto da dire anche a chi, come lui, non crede: «“Ama il prossimo tuo come…

Monsignor Corrado Lorefice

Noi cristiani liberi, alla scuola di don Puglisi e dei migranti

L’arcivescovo di Palermo, che da giovane prete ha collaborato con il sacerdote martire ucciso dalla mafia, riflette sul suo…

Santuario di Oropa

Le stoffe dei fedeli per il nuovo manto della Madonna

Gli scampoli offerti a Maria saranno cuciti insieme e nel 2020, quando si rinnoverà l’incoronazione della Vergine, il mantello…

Settefrati (Frosinone)

In cammino al santuario di Canneto

La chiesa mariana, tra i monti del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, tutto l’anno è meta di un pellegrinaggio a…

Ite, missa est di Chiara Amirante

È arrivato il tempo di rivestirci della luce e della gioia di Cristo

La pace che colui che è l’amore ci dona è più forte dell’angoscia, la sua fedeltà è più forte del tradimento

Per una lettura completa...

Settefrati (Frosinone)

In cammino al santuario di Canneto

La chiesa mariana, tra i monti del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, tutto l’anno è meta di un pellegrinaggio a piedi che s’intensifica nei giorni della festa di metà agosto. Da poco gli antichi sentieri sono dotati di una nuova segnaletica.

 Il santuario di Canneto

Un doppio amore: per la Madonna da una parte e per il territorio dall’altra. Una proposta di cammino immersa in un paesaggio naturale mozzafiato, tra boschi di faggi, cime appenniniche – capeggiate dal Monte Meta (2.240 metri) –, fauna incontaminata e silenzio che invita alla meditazione e alla preghiera. Un’esperienza di profondo recupero della dimensione umana, dove la fatica del camminare mette ogni persona in contatto con la propria interiorità. Questo è, in sintesi, il Cammino di Canneto, che si snoda attraverso cinque direttrici che conducono tutte al santuario dedicato a Maria Santissima di Canneto, nel comune di Settefrati, a 1.030 metri di altitudine. Il percorso, che ha alle spalle una storia di pellegrinaggi lunga 1.300 anni, fa parte dell’omonimo Parco culturale ecclesiale della diocesi di Sora-Aquino-Pontecorvo-Cassino.

La chiesa sorge nel luogo in cui, secondo la leggenda, la Madonna sarebbe apparsa a una pastorella di nome Silvana e dove, a seguito dell’apparizione, avrebbe iniziato a sgorgare una sorgente da cui oggi origina il fiume Melfa.

DA QUATTRO REGIONI
«Da tempo immemore un pellegrinaggio interregionale convoglia in questo luogo migliaia di pellegrini»
, ci spiega don Antonio Molle, rettore del santuario che dal 2015 è anche basilica papale minore. «Giungono qui a piedi non solo dal Lazio, ma anche dall’Abruzzo, dal Molise e da una parte dell’alta Campania. La Valle di Canneto è una zona cuscinetto che congiunge luoghi importanti come San Vincenzo al Volturno e Cassino, passando anche per Aquino, terra d’origine di san Tommaso, il grande teologo medievale. Una terra di abbazie benedettine e di santi che si trova unita da una devozione molto profonda alla Vergine, qui venerata con il titolo di Vergine Bruna o Stella del Monte Meta». L’antica statua, in legno d’olmo e di fattezze bizantineggianti, è molto venerata dai fedeli: i pellegrini implorano grazie, intercessioni e, soprattutto, il dono di un figlio.

I numeri del pellegrinaggio sono impressionanti: nei soli giorni della festa – dal 18 al 22 agosto di ogni anno – si contano 30 mila fedeli, di cui circa 7 mila giungono a piedi. In tutto l’anno si raggiungono le 200 mila presenze. «Nei giorni della festa, le Compagnie che raggiungono il santuario a piedi compiono un pellegrinaggio di diverse giornate», ci racconta ancora don Molle. «Vi sono 60 Compagnie dal Lazio, 20 dal Molise e 13 dall’Abruzzo che camminano portando la croce e il proprio stendardo. L’arrivo è un momento particolarmente suggestivo perché si vedono i pellegrini spuntare dal bosco dietro la chiesa, totalmente visibile grazie a una enorme vetrata trasparente in fondo al presbiterio che funge da abside naturale: uno sfondo che cambia a ogni stagione. Una vetrata che richiama l’Assunzione e che ci invita a guardare oltre e ad alzare gli occhi al cielo».

LA RINASCITA DELLE VIE
È del 1° maggio scorso l’inaugurazione dei pannelli turistici e della segnaletica lungo la Via di Comino (Broccostella, Posta Fibreno, Campoli Appennino, Alvito, San Donato Val Comino, Settefrati, Canneto) e la Via del Melfa (Roccasecca Stazione, Gole del Melfa, Casalvieri, Atina, Picinisco, Canneto). A breve sarà completata la segnaletica anche lungo la Via dei santi (Aquino, Vallemaio, San Giorgio al Liri, Pignataro Interamna, Piedimonte San Germano, Cassino, Sant’Andrea del Garigliano, Sant’Ambrogio sul Garigliano, Sant’Apollinare, Sant’Angelo in Theodice, Olivella, Canneto).

Un lavoro lungo e impegnativo, realizzato dalla Fondazione Cammino di Canneto in collaborazione con le Compagnie e con l’associazione Caminando en grupo: «Si è trattato di razionalizzare le direttrici del cammino più antico, documentato, del basso Lazio per renderlo fruibile a coloro che praticano il turismo lento», hanno dichiarato di recente i responsabili nel corso di una conferenza stampa. «Ai percorsi storici sono stati aggiunti dei prolungamenti alle stazioni ferroviarie, in modo da renderlo raggiungibile dai turisti. Le tabelle indicano un percorso monodirezionale, perché tutto porta a Canneto».

A queste tre vie si aggiungono poi la Via Abruzzese e la Via Molisana (che attraversa le Mainarde al confine tra Molise e Lazio). Lungo il sentiero che da Settefrati porta a Canneto si incontra la «Cascata san Giovanni Paolo II»: qui l’allora Pontefice, nel luglio del 1985, si raccolse in preghiera nel corso di una delle sue uscite “segrete” che gli consentivano di ritrovare il contatto con la natura per potervi contemplare la presenza del Creatore. Sulla Via Molisana ricordiamo il Passo dei Monaci (1.967 metri), il cui nome ricorda proprio il passaggio dei benedettini dall’abbazia di San Vincenzo al Volturno verso quella di Montecassino.

«Nell’esperienza attuale chi fa il Cammino lo fa per fede», afferma don Domenico Simeone, responsabile diocesano dell’ufficio per la Pastorale del tempo libero, turismo, sport e pellegrinaggi, «ma desideriamo che il Cammino diventi una proposta che va anche al di là dell’esperienza religiosa. Stiamo anche lavorando a un sistema di ospitalità a basso costo lungo la Valle del Comino».
    

ORGANIZZARE LA VISITA
Il Cammino di Canneto, nelle sue cinque direttrici, è percorribile a piedi in autonomia da primavera a ottobre. Nei mesi invernali valutare le condizioni meteo e, in particolare, la presenza di neve. Il santuario di Canneto, aperto tutto l’anno, è raggiungibile anche in macchina. Tel 0776/69.54.62. Per informazioni contattare la Fondazione Cammino di Canneto (camminodicanneto@diocesisora.it). Dal prossimo luglio sarà online il sito ufficiale www.camminodicanneto.it, dove saranno reperibili tutte le informazioni, comprese le mappe Gps scaricabili.
   

Testo di Luisa Pozzar

Archivio

Vai