N. 22 - 2018 3 giugno 2018
INSIEME di don Antonio Rizzolo

Carlo Castagna e il perdono, una lezione di fede sempre attuale

L’imprenditore è morto qualche giorno fa. Era diventato famoso per non aver desiderato la vendetta contro chi aveva ucciso…

Paola Saluzzi

La fede è il più bel dono che mi ha lasciato mia madre

La conduttrice televisiva racconta che la mamma, mancata di recente, le ha trasmesso la fede «come il valore più naturale…

Monsignor Giancarlo Vecerrica

Il padre di un popolo in cammino verso Loreto

Dall’incontro dei giovani di Cielle con un prete creativo e un po’ ribelle quarant’anni fa nacque il pellegrinaggio notturno…

I figli ci chiedono

Non ho capito la parabola della perla di grande valore

Perché il mercante vende tutto quello che ha per comprarla? La perla rappresenta l’assoluto, ciò per cui vale la pena di…

Cammino delle Pievi

Sui sentieri di fede antica

Un percorso a piedi in venti tappe tra le Alpi e le valli della Carnia alla scoperta delle pievi isolate sulle alture, gli…

Ite, missa est di Emanuele Fant

Il vizio (dimenticato) della gola

Un rapporto eccessivo con il cibo difficilmente viene considerato un male spirituale. E se invece avesse avuto ragione Dante?

Per una lettura completa...

Cammino delle Pievi

Sui sentieri di fede antica

Un percorso a piedi in venti tappe tra le Alpi e le valli della Carnia alla scoperta delle pievi isolate sulle alture, gli “avamposti” del primo annuncio cristiano in queste terre del Friuli. Per incontrare il creato e il suo Creatore

La pieve di Santo Stefano a Cesclans; sullo sfondo, il lago di Cavazzo

Spiritualità, cultura e riscoperta del creato abitano in Carnia come esperienze possibili e concrete. Da camminarci dentro. In questo scenario è nato e cresciuto il Cammino delle pievi, itinerario che si snoda attraverso i rilievi carnici tra i quali sono incastonati da secoli gli antichi monumenti della fede: le pievi. Queste chiese, generalmente costruite su alture un po’ discoste dai centri abitati, erano il principale punto di riferimento per la popolazione del circondario. «Raggiungere la pieve ha sempre avuto un significato molto importante per i fedeli», ci spiega don Giordano Cracina, parroco di Imponzo di Tolmezzo, tra i fondatori del Cammino, «perché soltanto presso la pieve si trovavano il fonte battesimale e il cimitero», i luoghi dell’inizio e della fine del cammmino terreno di ogni cristiano. «È per questo che abbiamo pensato a un cammino che collegasse tutte le pievi tra loro, ponendo come tappa finale la pieve di San Pietro Apostolo in Carnia, a Zuglio, luogo di grande valore spirituale per la nostra terra».

Venti le tappe previste per l’itinerario, dieci delle quali hanno come mèta le antiche pievi carniche, con anche due santuari: una distanza di 260 chilometri, per circa 90 ore di cammino con quasi 10 mila metri di dislivello in salita e in discesa, percorribili in toto o “a pezzi”. Un percorso che nelle sue cime silenziose e nei suoi scorci incantevoli offre un’esperienza di incontro con la creazione e, quindi, con il Creatore.

LE ORIGINI DEL CRISTIANESIMO
Ancora oggi le pievi sono pietre vive di una comunità cristiana sorta agli albori del cristianesimo dall’attività missionaria del patriarcato di Aquileia: l’opera di evangelizzazione si spinse, infatti, fino a Iulium Carnicum (l’attuale Zuglio) e si disseminò nelle vallate circostanti, dove sorsero le pievi, ognuna con un territorio di giurisdizione, detto piviere. La pieve di San Pietro a Zuglio, la “matrice”, è l’unica a essere stata sede vescovile, dal IV al VIII secolo. Oggi lo è ancora, ma solo come «sede titolare», cioè assegnata a vescovi che svolgono il loro compito come ausiliari di altri vescovi o con incarichi in Vaticano (ne è stato titolare il cardinale Mario Zenari, cui è succeduto da un anno monsignor Pedro Sergio Mena, vicario episcopale dello Yucatan). In questa pieve ogni anno, da 13 secoli, si rinnova il suggestivo rito del Bacio delle croci: nel giorno dell’Ascensione le comunità giungono qui con le proprie croci astili ornate di nastri multicolori per rendere omaggio alla croce della chiesa madre.

«Ciò che noi desideriamo offrire con il Cammino è soprattutto un’esperienza spirituale», continua don Cracina. «Partendo da un’esperienza penitenziale, tipica di ogni cammino, le persone possono riconciliarsi più direttamente con il Signore e, spesso, riscoprire la fede. Vi è un flusso di grazia che opera in molti tra coloro che percorrono i nostri sentieri ed entrano nelle nostre chiese: si tratta di un vero e proprio cammino di rivisitazione della propria vita che sfocia nella grazia di una rifioritura. Poi nelle pievi è possibile vivere dei momenti di contemplazione dell’arte che comprende tutto il patrimonio spirituale della nostra terra».

RIFIORISCE LA FEDE
La stagione del cammino viene aperta ufficialmente il 2 giugno di ogni anno, con la tappa che da Imponzo di Tolmezzo giunge alla Pieve di San Floriano (Illegio). In alcune occasioni al cammino si affianca la Peregrinatio Mariae, con la statua della Regina della Pace portata in spalla dai pellegrini lungo il percorso. Tutte le pievi sono intitolate a un santo o portano una dedicazione mariana, eccezion fatta per la pieve di Santa Maria Maddalena, che domina l’abitato di Invillino: essa è l’unica a portare il nome di una santa, particolarmente venerata, tra l’altro, dalla Chiesa ortodossa. Segno, questo, di un legame con l’Oriente che in queste zone riecheggia con forza.

PER LA SALUTE DELL’ANIMA
A dare una nota ecumenica al percorso, vicino alla pieve di San Pietro, ecco anche il Centro Polse di Côugnes (polse è la sosta che si faceva con il defunto a 300 metri dalla pieve durante la processione funebre; côugnes sono i lumaconi neri, senza guscio, che erano particolarmente numerosi in questo luogo), nato circa 25 anni fa su ispirazione di un gruppo di laici sensibili alla questione del dialogo ecumenico. Attualmente il centro è retto dall’Arciconfraternita dello Spirito Santo – Pietre vive (lo stesso gruppo che è responsabile del cammino) ed è aperto da maggio a settembre: «Vi sono ben dieci gruppi che popolano il centro», conclude don Cracina, «e sono coinvolti tra i 400 e i 500 volontari laici». Tra gli altri, ci sono il gruppo astronomico (che vanta il telescopio più grande del Friuli, il secondo del Nord Italia), il gruppo degli Scampanotadors (suonatori di campane) che attira molti giovani desiderosi di imparare questa antica arte; ma anche il gruppo botanico e il gruppo dell’accoglienza.

Durante la stagione invernale Cjase Emmaus – centro di accoglienza di Imponzo e sede succursale della Fondazione Polse di Côugnes – diventa fulcro formativo per il comitato di animazione del centro.

Il Cammino delle pievi, in otto anni di vita, è cresciuto continuamente e si è messo in luce come itinerario da percorrere anche tra i pellegrini provenienti dall’estero, sia dalla vicina Austria che, per esempio, dalla Svezia: «Possano i gruppi di pellegrini essere rincuorati e arricchiti dal patrimonio delle stupende pievi», si legge nella prefazione di don Cracina a una delle guide del Cammino. «Sia questo cammino salute del corpo e guarigione dell’anima».

IL BORGO DELLA “CULTURA”
Il borgo di Illegio, collocato a 700 metri di altitudine con poco più di 350 abitanti, dal 2004 a oggi, grazie all’opera di grande pregio del locale Comitato di San Floriano, è divenuto sede di importanti mostre internazionali d’arte che richiamano migliaia di visitatori da tutta Europa. Ogni anno un tema: quest’anno le opere esposte condurranno i visitatori in un ideale viaggio emotivo, estetico e spirituale nel rapporto tra Padri e figli. Per informazioni e prenotazioni (meglio acquistare i biglietti per tempo): www.illegio.it.

ORGANIZZARE LA VISITA
Il Cammino delle Pievi si articola in venti tappe, su un percorso circolare che parte da Imponzo, frazione di Tolmezzo (Udine), e termina lì nei pressi, a Zuglio. Si svolge tra le Prealpi e le Alpi Carniche, in Friuli, con un breve sconfinamento in Veneto, nel Cadore. Centro d’accoglienza Cjase Emmaus (via dell’Asilo 13) a Imponzo, tel. 345/ 91.30.672. Le tappe sono percorribili a piedi e anche in bicicletta grazie a Carnia Bike (info su www.carniabike.it) con percorsi scelti ad hoc. Informazioni dettagliate, con mappe e tracciato Gps, sul sito www.camminodellepievi.it e sull’omonima pagina Facebook. Il sito riporta anche gli orari di apertura delle pievi, per chi fosse interessato alla sola visita della chiese.

LE GUIDE DEL CAMMINO
Sono state pubblicate due guide specifiche: una di taglio escursionistico-naturalistico e l’altra più religioso-artistico-culturale. Sono acquistabili presso Cjase Emmaus o al link www.camminodellepievi.it/it/about/contatti?step=2&message=1.

Testo di Luisa Pozzar - Foto Giuliano Leschiutta 

Archivio

Vai