N. 22 - 2018 3 giugno 2018
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Monsignor Giancarlo Vecerrica

Il padre di un popolo in cammino verso Loreto

Dall’incontro dei giovani di Cielle con un prete creativo e un po’ ribelle quarant’anni fa nacque il pellegrinaggio notturno da Macerata alla Santa Casa. Eccone la storia

Monsignor Giancarlo Vecerrica

Le quasi settantotto primavere che porta sulle spalle sembrano dileguarsi quando lo vedi camminare e lo ascolti mentre esorta i pellegrini a non arrendersi alla stanchezza durante i 28 chilometri del cammino da Macerata a Loreto. Tra pochi giorni, nella notte tra il 9 e il 10 giugno, monsignor Giancarlo Vecerrica – per tutti don Giancarlo – guiderà per la quarantesima volta quello che viene considerato il pellegrinaggio a piedi più partecipato in Italia. Anche dopo avere lasciato nel 2015 la sede vescovile di Fabriano per raggiunti limiti di età, continua ad assumere in dosi massicce il suo elisir di giovinezza che si chiama Gesù. «La gioventù non è determinata dalla carta d’identità, è un atteggiamento del cuore, e se il cuore arde per Cristo l’esistenza è sempre nuova».

PRETE CREATIVO
Le radici di una vita spesa per un grande Amore affondano nell’educazione ricevuta in una famiglia di contadini di Tolentino: «Tanto lavoro, tanta miseria e tanta fede da cui scaturiva una vena di positività sulla vita. Poi il seminario, l’avventura della conoscenza e la scoperta di come la fede è capace di generare cultura». A 25 anni viene assegnato alla parrocchia dell’Immacolata di Macerata, la più frequentata della città, promuove iniziative che catalizzano l’interesse dei giovani e il suo entusiasmo creativo lo rende protagonista anche nel liceo classico Leopardi, dove insegnerà religione per 28 anni. Quando soffia il vento del Sessantotto, è nelle prime file della contestazione giovanile che urla il desiderio di cambiamento. Lo chiamano “il prete di sinistra”, la sua tesi presso il Pontificio ateneo salesiano è dedicata ai «valori cristiani della contestazione», promuove gruppi misti rompendo il tabù della separazione maschi-femmine, quando celebra Messa la domenica mattina la chiesa pullula di giovani. Durante l’estate propone campi di lavoro presso i contadini: alle attività agricole si accompagnano momenti di preghiera e discussioni su temi di attualità, incentrati sulla critica di quella che – prendendo a prestito un’espressione coniata da don Lorenzo Milani – viene chiamata la «mentalità cittadin-borghese-intellettual-studentesca».

L’INCONTRO CON DON GIUSSANI
Nel 1970 l’incontro che segna la sua vita: a Forlì partecipa a un raduno di sacerdoti dove parla don Luigi Giussani, il fondatore di Comunione e liberazione. «Tornai a casa sconvolto, quel suo modo di proporre il cristianesimo come un avvenimento di cui fare esperienza nel presente e Gesù come una persona viva, fecero breccia nel mio cuore che cercava risposte totalizzanti. Ricordo che disposi sulla scrivania i foglietti sui quali avevo preso appunti sentendolo parlare, e ogni giorno rileggevo qualche frase per farla mia».

Vecerrica assapora il valore di una fede totalmente impastata nella realtà e capace di trasformarla «qui e ora», un’autentica rivoluzione della persona, più rivoluzionaria di quella che per anni aveva evocato nelle piazze. Nel movimento di Comunione e liberazione trova l’ambito in cui fare esperienza di questa dinamica e si dedica anima e corpo all’educazione dei giovani.

NASCE IL PELLEGRINAGGIO
L’idea del pellegrinaggio Macerata-Loreto nasce dalla simbiosi di due esperienze: «Alcuni giovani di Cielle avevano partecipato al pellegrinaggio al santuario mariano di Czestochowa, luogo-simbolo della fede del popolo polacco, e ne erano tornati galvanizzati e desiderosi di proporre qualcosa di analogo nel nostro territorio, dove si era andata esaurendo la tradizione del cammino a piedi verso Loreto, intrapreso per secoli in occasione di eventi significativi come la mietitura, la vendemmia, un matrimonio o la nascita di un figlio, per ringraziare la Madonna. Ne parlammo insieme e si decise di proporre un gesto ai giovani».

A mezzanotte del 17 giugno 1978, sotto una pioggia torrenziale, trecento persone escono dalla cattedrale di Macerata dopo avere ricevuto la benedizione del vescovo, Tarcisio Carboni. Dieci ore di marcia tra strade, sentieri e campi, con le scarpe appesantite dal fango. All’arrivo, nel santuario di Loreto, la Messa celebrata dall’arcivescovo Loris Capovilla. L’anno dopo i partecipanti sono il doppio, diventano 1.500 nel 1980, in un crescendo che raggiunge i 100 mila l’anno scorso, guidati e spronati da “don Giancarlo” che nel 2002 è stato nominato vescovo di Fabriano-Matelica, incarico ricoperto fino al compimento dei 75 anni. Camminano con lui soprattutto giovani, ma anche adulti di ogni condizione sociale, e anche anziani che tornano sul cammino percorso in gioventù seguendo i genitori.

POPOLO IN CAMMINO
Il pellegrinaggio è proposto da Comunione e liberazione con l’adesione di associazioni e movimenti della galassia cattolica e di tante persone che partecipano a un gesto di popolo in cui ciascuno domanda, offre, ringrazia, medita, prega, canta.

«Da cinque anni papa Francesco ci raggiunge con una telefonata allo stadio di Macerata, prima della partenza, per un caloroso saluto e un incoraggiamento, anche il 9 giugno dovremmo ascoltarlo. Quest’anno il tema proposto è Che cercate?, una domanda rivolta al cuore di ciascuno, e che trova risposta nel sì pronunciato dalla Madonna quando riceve l’annuncio di un evento straordinario che sarebbe passato attraverso l’ordinarietà della sua vita quotidiana. Anche oggi possiamo dire sì a Dio che si rende presente attraverso le vicende della storia, e così sperimentare una pienezza di vita, il centuplo quaggiù. È una proposta rivolta in particolare ai giovani, in vista del Sinodo a loro dedicato dalla Chiesa. Li aspettiamo numerosi». E anche quest’anno i pellegrini saranno guidati da un giovanotto quasi settantottenne che non si stanca di proporre a tutti il suo elisir di giovinezza: l’amicizia con Gesù.

QUARANT’ANNI DI CAMMINO
In occasione della quarantesima edizione del pellegrinaggio viene pubblicato il libro A piedi nella notte. Camminare insieme verso Casa, scritto da Domenico Agasso Jr e Andrea Tornielli (Piemme), che ne ripercorre la storia attraverso il racconto di alcuni partecipanti e gli interventi di personalità religiose e laiche che sono intervenute. Quest’anno la celebrazione della Messa allo stadio di Macerata sarà presieduta dal cardinale Stella con la partecipazione del cardinale Menichelli e di numerosi vescovi, mentre al mattino a Loreto i pellegrini saranno salutati dal cardinale Bassetti. Info: www.pellegrinaggio.org.

Testo di Giorgio Paolucci 

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