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venerdì 22 agosto 2025
 
Testimonianza
 
Credere

«Il Signore mi ha chiamata tre volte per cambiarmi»

01/06/2017  Il primo incontro con il "Rinnovamento nello Spirito" Marcella Reni lo vive come una minaccia: «Mi costringeva a scavare dentro di me». Poi l’insistenza del marito, la preghiera e la parola di Dio le hanno ridonato la fede. E oggi lavora per dare dignità e redenzione a chi è in carcere

«Ricordo il giorno e l’ora in cui ho incontrato il Signore: era l’8 dicembre del 1992, alle 4 del pomeriggio. Durante la celebrazione per la festa dell’Immacolata Concezione, il sacerdote – con l’ostensorio in mano – mi si avvicinò. Fu allora che scoprii il Dio vivente, che mi amava e mi aspettava».

Marcella Reni è una donna elegante e raffinata. È stata per otto anni direttore nazionale del Rinnovamento nello Spirito e oggi è uno dei sei membri del comitato esecutivo che guida il movimento. All’inizio, però, le cose non sono state facili, anzi: «Ho “lottato” con Dio per quattro anni. Poi, alla fine, mi sono aperta alla misericordia. Ho scoperto che cosa vuol dire avere una fede vera, che ti fa vivere con serenità anche i momenti di sofferenza». Così, l’anno scorso, al medico che le prospettava delle cure lunghe per un tumore al seno, lei sorrise, affermando: «Sono una “deportata” dal Paradiso: dal cielo vengo, e al cielo sono pronta a tornare, quando il Signore vorrà».

Una forza granitica, che  l’accompagna anche nella vita quotidiana: «Sono stata oggetto di pressioni da parte della criminalità organizzata: in quel momento, ho capito che credere in Dio significa abbandonarsi concretamente a lui. Così, ho denunciato: ho vissuto un anno sotto scorta, ma non ho avuto paura. Il Signore mi ha dato il coraggio, perché opporsi al male è più difficile che fare il bene».

LE CHIAMATE DI DIO

Oggi, Marcella sa leggere il bene in ogni piccolo attimo della sua vita. Ma non è sempre stato così: «Ero la classica ragazza realizzata nella vita personale e nella carriera: un marito, un figlio bellissimo e un incarico prestigioso, come presidente dei notai del mio distretto, quello di Palmi – Reggio Calabria. Sono stata la prima presidente donna in Italia, e anche la più giovane. A ripensarci oggi, ero come il “figliol prodigo”: avevo preso i miei doni, e me ne ero andata lontano da Dio e dalla Chiesa. Stavo perfino per entrare in politica…». Fu allora che il Signore bussò alla sua porta, e si “servì” prima della mamma, poi del marito. «Avevo organizzato a casa mia una cena importante. Mia mamma tardava, e io iniziai a preoccuparmi. Quando finalmente arrivò, aveva in mano una Bibbia e cominciò a raccontare, tra lo stupore dei presenti, dell’incontro di preghiera cui aveva partecipato. Provai un grande imbarazzo e, nello stesso tempo, una forte apprensione per la salute mentale di mia madre. Così, decisi di controllare…».

Fu questa la prima “chiamata” di Dio. Marcella e il marito andarono, e quello che videro li sconvolse. «Rimasi abbagliata dalla luce negli occhi delle persone. Mio marito fu affascinato. Io capii che Dio esisteva, e che in qualche modo dovevo farci i conti… ma non volevo ancora cedere». E così, mentre il marito iniziò a frequentare il Rinnovamento, Marcella se ne allontanò: «Per me quello era un luogo pericoloso», aggiunge, «perché mi costringeva a scavare dentro di me». Iniziò così un periodo difficile: «Mio marito ed io rischiavamo di allontanarci, quando lui mi propose un patto: avrei dovuto frequentare gli incontri per sei mesi. Soltanto dopo, avrei potuto decidere, se andarmene o rimanere». Fu la “seconda” chiamata.

AFFIDATA ALLO SPIRITO

  

«Vissi un periodo di grandi battaglie dentro di me: quelle preghiere ad alta voce, quei canti con le mani alzate, quegli abbracci… tutto mi creava disagio. Piano piano, invece, la Parola di Dio mi entrava dentro». Fu allora che Marcella decise di «abbassare tutte le difese e scommettere davvero su Dio. Iniziai a leggere la Bibbia, lasciai spazio allo Spirito Santo e compresi che ogni giorno è un dono, che Dio è gioia, è vita, è risurrezione: non voleva togliermi nulla di tutto ciò che mi ero conquistata, anzi, voleva potenziarlo». Da quel momento, la vita di Marcella Reni è totalmente cambiata «ed è diventata meravigliosa. Vivo ogni giorno con una profezia, perché so che in tutto ciò che mi accade c’è Dio e tutto concorre al bene. Perfino nella malattia, mi sono sentita una privilegiata, perché ho sperimentato la grazia del Signore».

IL SERVIZIO IN CARCERE

Ma la fede da sola non basta e, inevitabilmente, si apre alla missione. Per Marcella, il servizio all’altro avvenne in un carcere. Fu la “terza” chiamata. Oggi, è presidente di Prison Fellowship Italia Onlus – il ramo italiano di un’associazione presente in tutto il mondo e che si occupa di giustizia riparativa – e di Victim Fellowship Italia Onlus. «All’inizio degli anni Novanta», ricorda ancora, «Prison Fellowship International decise di aprire una sezione in Italia. Avevano chiesto a papa Giovanni Paolo II, che li aveva indirizzati al Rinnovamento nello Spirito. Per ragioni professionali e visto che sono laureata in giurisprudenza, i responsabili del Rinnovamento mi hanno proposto di dirigere l’associazione. E io che pensavo di andare nelle carceri per portare Gesù, invece ho scoperto che proprio dentro una cella si trova il Signore. Adesso abbiamo dei percorsi anche con i bambini». Perché il perdono e la misericordia si “imparano” da piccoli.

LA GIUSTIZIA RIPARATIVA

  

Il progetto Sicomoro è un programma sperimentato dalla Prison Fellowship International (Associazione internazionale delle carceri) e prevede incontri all’interno di un carcere tra detenuti e vittime di reati, con l’obiettivo di favorire una riconciliazione e la riumanizzazione degli uni e degli altri. La prima edizione è stata fatta nel carcere di Opera (Milano), grazie alla collaborazione del direttore, Giacinto Siciliano.

Foto di Federico Balestrini

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  • Giuliano02 giugno 2017 alle 17.53

    Chissa che avrà visto il Lettore . Il mondo si vede e si filtra con la propria testa . Altrimenti il buon Lettore sarebbe il portatore saani di verità assoluta . Un Unto del Signore . L'ennesimo . A me invece non piacciono i moderatori fanatici che tacciono chi non gli conviene , sig. Lettore . C'era infatti una bella risposta che viene oscurata in nome di che lo chiediamo allo Spirito Santo . Che ci "rinnovi " .

    Rispondi
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    • luigi02 giugno 2017 alle 16.59

      potrebbe entrare in politica adesso ,con un cuore semplice e umilmente al servizio degli altri.

      Rispondi
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      • antonio02 giugno 2017 alle 11.48

        Dio è il Padre che ama tutti e chiama quando vuole. Bisogna sapere attendere la sua chiamata.

        Rispondi
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        • polvere pirica01 giugno 2017 alle 21.51

          Strano; quando chiama, il Padre, ci vuole a Casa.

          Rispondi
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          • Lettore01 giugno 2017 alle 12.03

            Non mi piacciono i movimenti religiosi fanatici. Penso che una persona dovrebbe imparare ad accettarsi così com'è: questo è importante per vivere bene con se stessi e con gli altri. Voler andare contro la propria natura e pretendere a tutti i costi di cambiarla è un atteggiamento stupido perché genera sofferenza inutile e impedisce di vivere serenamente e di godere tutto ciò che di bello la vita può offrire.

            Rispondi
               
            • paolo baro01 giugno 2017 alle 20.24

              tu conosci "rinnovamento nello spirito"? se lo conoscessi sapresti bene che non c'è fanantismo. se non lo conosci perché giudichi?

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              • Lettore02 giugno 2017 alle 08.11

                Signor Paolo Baro, per sua informazione, quando io giudico (come è mio diritto) qualcosa o qualcuno, lo faccio o per conoscenza diretta (come nel caso del fanatico movimento religioso "Rinnovamento nello Spirito") oppure perché ho preso informazioni in merito. Non giudico mai niente e nessuno senza uno di questi due presupposti. La saluto distintamente.

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                • paolo baro02 giugno 2017 alle 12.24

                  Allora sembra che tu ti sia informato su fonti inattendibili

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                  • loriano02 giugno 2017 alle 16.12

                    Signora Valentina.ma come potrebbe parlare diversamente?

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                    • mara02 giugno 2017 alle 17.02

                      lettore,Lei giudica,ma non vuole essere giudicata vero? Lei che pretende di essere rispettata nelle sue convinzioni impari a rispettare anche le convinzioni degli altri e eviti le definizioni offensive come "atteggiamenti stupidi ecc.Ognuno fa cio'gli piace.

                      •  
                      • alfio02 giugno 2017 alle 22.22

                        lettore,ma chi é lei per giudicare? Ognuno fa cio'che ritiene piu' opportuno per se stesso.

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                        • Tomas03 giugno 2017 alle 10.07

                          Dai frutti si riconosce l'albero! Il RNS e' un movimento che ha prodotto frutti copiosi di autentiche conversioni in Italia e nel mondo. Il modo di vivere la fede è consegnato alla nostra libertà'... e li manifestiamo il nostro essere fondamentalisti razionalisti o magici... ma lo Spirito ci assiste sempre nel nostro più o meno tormentato cammino!


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