N. 24 - 2017 11 giugno 2017
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Don Giacomo Perego

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Don Giacomo Perego

Portiamo la Bibbia tra la gente

Famiglia paolina e Sant’Egidio raccolgono l’invito del Papa dopo il Giubileo e lanciano la “Domenica della Parola” con tre ingredienti: celebrazione, festa e diffusione

Distribuzione di copie della Bibbia in piazza San Pietro

«Sarebbe opportuno che ogni comunità, in una domenica dell’Anno liturgico, potesse rinnovare l’impegno per la diffusione, la conoscenza e l’approfondimento della Sacra Scrittura: una domenica dedicata interamente alla Parola di Dio, per comprendere l’inesauribile ricchezza che proviene da quel dialogo costante di Dio con il suo popolo». Era questo l’auspicio di papa Francesco nella lettera Misericordia et misera a chiusura del Giubileo. Invito raccolto dalla Società San Paolo (che con Periodici San Paolo è l’editore di Credere), insieme alla Famiglia Paolina, e dalla Comunità di Sant’Egidio, che per domenica 24 settembre lanciano la “Domenica della Parola”.

L’iniziativa dovrà rilanciare non solo la conoscenza della Bibbia, il cosiddetto “Grande codice” della cultura occidentale, ma anche la gioia nel leggerla e riconoscerla come guida nel cammino della vita di ognuno. Ne parliamo con don Giacomo Perego, prete paolino e biblista, uno degli organizzatori coinvolti nel progetto.

Don Giacomo, come nasce l’idea della “Domenica della Parola”?

«L’idea di una festa annuale dedicata alla Parola di Dio era già emersa durante le celebrazioni per il centenario di fondazione da parte del beato Giacomo Alberiore della Famiglia paolina. Il 5 ottobre del 2014 avevamo distribuito gratuitamente in piazza San Pietro migliaia di copie di un’edizione speciale della Bibbia pubblicata dalle Edizioni San Paolo e, la sera, durante un evento in Santa Maria in Trastevere, il fondatore di Sant’Egidio Andrea Riccardi e il direttore generale dell’apostolato paolino don Rosario Uccellatore lanciarono l’idea di una domenica interamente dedicata alla Parola. Abbiamo poi deciso di dare concretezza a quell’idea dopo l’autorevole richiesta di papa Francesco nella lettera di conclusione del Giubileo Misericordia et misera. E così, a conclusione del Festival biblico di Vicenza lo scorso 28 maggio, un messaggio congiunto di don Valdir José De Castro, superiore generale della Società San Paolo, e di Andrea Riccardi (ne parliamo nel box a pagina 53, ndr) ha lanciato ufficialmente il progetto e annunciato la data della prima edizione: domenica 24 settembre 2017. In quell’occasione anche il Santo Padre si è fatto presente con un telegramma in cui ha dichiarato il suo incoraggiamento all’iniziativa, che non riguarderà solo l’Italia bensì tutto il mondo».

In cosa consiste la proposta della “Domenica della Parola”?

«Sono previsti tre ambiti. Il primo è la celebrazione: restituire alla Parola un ruolo centrale nella liturgia, con spazi per spiegarla e gustarla. Il secondo riguarda la festa: creare attorno alla Parola eventi teatrali, musicali, cinematografici… Per esempio, nelle Filippine abbiamo già un esperienza ben avviata: un concorso nazionale dedicato alla Bibbia con numeri molto alti di persone coinvolte. Infine, la diffusione: far arrivare, soprattutto nei luoghi di povertà, tante edizioni della Parola di Dio».

Per la Famiglia paolina è un ritorno alle radici: l’impegno di don Alberione, dei Paolini e delle Paoline delle origini, riguardava soprattutto la diffusione della Bibbia in edizioni tascabili e a basso costo, apostolato poi fortemente incentivato dal concilio Vaticano II che permise la lettura diretta delle Scritture da parte di tutto il popolo di Dio…

«Nel 1960 si celebrò l’Anno biblico per far giungere la Sacra Scrittura in tutte le famiglie. Come si legge in una testimonianza di don Alberione, in quell’anno Paolini e Paoline organizzarono in Italia 1.494 settimane bibliche. E a questi vanno aggiunti i corsi residenziali, i film biblici, l’animazione musicale d’ispirazione biblica… Oggi rilanciamo un’analoga molteplicità di iniziative, ovviamente adattandole al tempo presente».

Perché la Parola di Dio è per tutti?

«Perché parla a tutti: in essa ci sono i valori umani più grandi. Portare la Parola significa portare alle persone la pienezza della vita, farle incontrare con il Signore. Come diceva don Alberiore: nella Parola c’è la Presenza. Quindi non promuoviamo un libro ma mettiamo le persone in contatto con Dio. Cosa si può dare più di questo?».

Quindi l’iniziativa, a pieno titolo, è una proposta di “nuova evangelizzazione”, non rivolta solo a chi già frequenta la Messa?

«Sì. Infatti lo slogan è “La Bibbia in uscita”: una Parola di Dio che esce dalle chiese, che abita il più possibile le piazze, le scuole, i luoghi d’incontro… Siamo in piena sintonia con la “Chiesa in uscita” di cui parla spesso papa Francesco».

Chi può raccogliere la proposta della “Domenica della Parola”?

«Noi organizziamo una proposta base e invitiamo diocesi e parrocchie a unirsi. Così si creerà una rete di iniziative. Metteremo a disposizione tutto il materiale utile: a luglio pubblicheremo un sussidio con indicazioni molto pratiche. Ci saranno anche degli schemi per la lectio divina, dei segnalibro per la promozione, dei quiz di tema biblico…».

Chi si deve contattare per aderire, come diocesi o come parrocchia, alla proposta? 
«I referenti sul territorio italiano sono le presenze dei Paolini e delle Paoline nelle diocesi: le nostre comunità, le librerie San Paolo e Paoline, i centri culturali. Il coordinamento è invece del Centro biblico San Paolo, la stessa realtà che organizza il Festival biblico».

Per informazioni e adesioni si possono contattare don Giuseppe Berardi (giuseppe.berardi@stpauls.it) o don Giacomo Perego (giacomo.perego@stpauls.it).

INSIEME PER L’ANNUNCIO
La “Domenica della Parola” è un’iniziativa congiunta di Sant’Egidio e Paolini. «Abbiamo scelto l’ultima domenica di settembre perché precede la festa liturgica di san Girolamo, il grande dottore e padre della Chiesa che tradusse in latino la Sacra Scrittura nella cosiddetta Vulgata», spiega don Valdir José De Castro, superiore della Società San Paolo. «C’è ancora tanta strada da fare per la recezione della lezione del Concilio sulla Parola di Dio», aggiunge Andrea Riccardi, fondatore di Sant’Egidio. La Parola, avverte Riccardi, deve essere studiata ma anche «amata e venerata» in una «lettura popolare delle Bibbia», perché «una Chiesa di popolo non è una Chiesa di devozioni senza Bibbia ma di venerazione del Vangelo».

Testo di Paolo Rappellino

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