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Il gol che emozionò il futuro Papa

«Tac, tac, tac, gol». Così Francesco ricorda una prodezza di René Pontoni. Ma chi era costui? Ritratto del calciatore che settant’anni fa fece sognare Bergoglio bambino

 René Carlos Pontoni con Papa Francesco

«Vediamo se qualcuno di voi riesce a fare un gol come quello di Pontoni...». Era il 13 agosto 2013 e davanti a sé nella sala Clementina l’ex tifoso del San Lorenzo Jorge Mario Bergoglio ? divenuto da qualche mese papa Francesco ? si rivolgeva a calciatori del calibro di Messi, Pirlo e Higuaín. A portarli lì in udienza, insieme ai compagni delle due nazionali, erano state le federazioni calcistiche di Italia e Argentina, che avevano deciso di onorare il Pontefice con un incontro amichevole allo stadio Olimpico. Fu allora che papa Francesco tirò fuori dal cilindro il nome dell’attaccante che nel 1946 ? quando il futuro Papa aveva nove anni ? a suon di gol portò allo scudetto la sua squadra del cuore, quella del barrio di Almagro.

SAN LORENZO, CLUB DEL CUORE
Parecchio è stato scritto sull’affetto di Bergoglio per il San Lorenzo, la squadra fondata da padre Lorenzo Massa, un salesiano anche lui di origini piemontesi. Ma che giocatore era René Alejandro Pontoni? E che razza di prodezza calcistica fu quel gol che ancora oggi ? a settant’anni di distanza ? papa Francesco si ricorda? A chiederselo è stato Lorenzo Galliani, giornalista, collaboratore di Avvenire oltre che curatore del blog Crossmagazine, nel quale racconta tante storie interessanti sull’intreccio tra lo sport e la fede. Raccogliendo indizi e testimonianze dirette in Argentina ? tra cui quella di René Carlos, il figlio del campione ? Galliani ha tracciato un ritratto del goleador del San Lorenzo nel libro René Pontoni. Il calciatore preferito di papa Bergoglio (Edizioni Minerva, pagine 144, 15 euro).

UN ATTACCANTE D’ALTRI TEMPI
È la storia di un attaccante di un calcio di altri tempi. Un giocatore capace di segnare una media di un gol a partita nelle 19 presenze nell’albiceleste, la nazionale argentina. Uno la cui riserva a quei tempi si chiamava Alfredo Di Stefano, mito del calcio divenuto qualche anno più tardi la bandiera del Real Madrid. Del resto proprio in quel fatidico 1946 la Spagna l’aveva incantata anche René Pontoni, durante una tournée europea compiuta dal San Lorenzo: il Barcellona gli avrebbe offerto un gran contratto, ma lui rifiutò per non lasciare l’Argentina e la sua famiglia.

Era fatto così René Pontoni, originario di Santa Fé, dove era nato il 18 maggio 1920 (curiosamente lo stesso giorno di Karol Wojtyla, altro Papa grande amico dello sport). La sua carriera fu un po’ sfortunata: pochi mesi dopo la vittoria del campionato, un’entrata dura di un difensore gli fece saltare rotula, menisco e legamenti: tornò a giocare, ma in campo non fu più lo stesso, anche se nel cuore dei tifosi argentini restò comunque Pontoni. Chiusa la carriera di calciatore, iniziò quella di allenatore; per poi aprire con l’amico-avversario (nonché cognato) Mario Boyé la pizzeria La Guitarrita a Buenos Aires, tuttora portata avanti dalla sua famiglia. Morì nel 1983 portato via da un arresto cardiaco.

Rimane comunque la curiosità: tra i tanti gol di Pontoni, quale fu quello rimasto nel cuore del Papa? L’indizio per ricostruirlo lo ha dato Bergoglio stesso all’attuale presidente del San Lorenzo, Matias Lammens: «Andavo allo stadio con mio padre, nel 1946», gli ha raccontato. «Mi ricordo un gol di Pontoni che fece tac, tac, tac, gol». «Anche se la descrizione può apparire un po’ vaga i dubbi sono ridotti al minimo», sorride Galliani. «Deve essere la rete col Racing, il 20 ottobre 1946. Cross di Francisco De La Mata, palla al limite dell’area. Stop di petto (tac), la palla scende al piede ma Pontoni, invece di fermarla, alza un pallonetto scavalcando i due difensori. Secondo tac. Il terzo tac, immaginiamo è il tiro, imparabile». E allora torna la domanda: riuscirà qualcuno a rifarlo agli Europei di Francia 2016?

Testo di Giorgio Bernardelli

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