N. 25 - 2017 18 giugno 2017
INSIEME di don Antonio Rizzolo

«Voglio che il mistero buono entri nei meandri della mia vita»

La bella testimonianza di una giovane madre dopo la tragedia di una bimba dimenticata in auto ci invita a riscoprire il…

Agostino Burberi

Noi, i “santi scolari” eternamente grati a don Milani

«Il suo esilio è stato provvidenziale: saremmo rimasti degli “umiliati”». L’ex allievo, oggi vicepresidente della Fondazione…

Padre Gianni Criveller

Porto in Cina il “vangelo” di don Milani e Mazzolari

Assieme a padre Franco Mella, il missionario ha tradotto in cinese alcuni testi dei due sacerdoti: «Vorremmo fossero un seme…

Officina del Sole

Non chiamateci fan club, siamo una comunità

Nata da un gruppo di fan della rock band di musica cristiana The Sun, l’Officina del Sole conta 500 iscritti, che si ritrovano…

Don Mimmo Zambito

Accoglienza è vita, respingimento è morte

L’ex parroco di Lampedusa racconta in un libro i tre anni vissuti sull’isola “porta d’ingresso” verso l’Europa per i migranti…

Amsterdam

La Signora di tutti i popoli

Nelle apparizioni avvenute dal 1945 al 1959 la Madonna ha promesso pace e protezione per tutto il mondo chiedendo di diffondere…

Ite, missa est di Emanuele Fant

La commovente ostinazione della tecno-nonna

I tentativi che i nostri nonni compiono per utilizzare computer e cellulari sono volti a restare “connessi” con figli e nipoti

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INSIEME di don Antonio Rizzolo

«Voglio che il mistero buono entri nei meandri della mia vita»

La bella testimonianza di una giovane madre dopo la tragedia di una bimba dimenticata in auto ci invita a riscoprire il senso della nostra vita e ci dona speranza

 

Cari amici lettori, il 20 giugno papa Francesco sarà a Bozzolo e a Barbiana, per pregare sulle tombe di don Primo Mazzolari e don Lorenzo Milani. In questo numero vi presentiamo queste due figure di sacerdoti attraverso il racconto di Agostino Burberi, uno dei ragazzi di Barbiana, e di Rosa Botturi, che ha avuto don Primo come tutore. Da non dimenticare, poi, la testimonianza di padre Gianni Criveller, che ha tradotto in cinese alcuni testi di Mazzolari e Milani e la biografia del priore di Barbiana scritta da Michele Gesualdi, acquistabile insieme a Famiglia Cristiana e Credere. Di don Milani mi ha sempre colpito l’importanza dell’istruzione come vera forma di riscatto per i più poveri; di don Mazzolari ricordo molte sue belle omelie, con il suo stile diretto e il suo mettersi dalla parte degli ultimi.

Anche oggi non mancano i poveri. Non solo quelli che non hanno il necessario. C’è anche chi si sente solo, perduto, disperato. Mi ha colpito, a questo proposito, la vicenda molto triste della mamma che ha dimenticato nell’auto sotto il sole la sua bambina di 18 mesi. E se n’è accorta quand’era troppo tardi. È una di quelle notizie in cui mi limito al titolo, perché mi fanno troppo male al cuore. Ho letto però la bella lettera di un’ostetrica pubblicata sul sito ilsussidiario.net e ve la voglio riproporre in sintesi. Si chiama Anna e scrive: «Sentire la notizia mi ha tolto il respiro nel vero senso della parola, perché non vedevo speranza, non vedevo via di uscita, c’era solo l’angoscia. Sentivo che... quella madre potevo essere io... specialmente in questo periodo in cui mi sento così stanca, fragile e affaticata».

Fin qui l’esposizione dei sentimenti di un’anima sensibile. Ma ecco la riflessione per cui ringrazio Anna: «Non esistono istruzioni davanti a una cosa così. Però sono certa di avere dentro di me, nonostante tutto, l’impronta indelebile di Dio, una Presenza che mi fa dire che la vita è bella, che la vita è positiva per davvero e che tutto va vissuto in un orizzonte più grande. Perché questo fatto mi chiede chi sono io, per che cosa vivo, di chi sono le cose più care che ho, le persone più care che ho, di chi è mia figlia». E Anna continua: «Dio mio, che meraviglia e che libertà dire con certezza: mia figlia è Tua... Voglio con tutto il cuore che il Mistero buono entri nei meandri dei miei pensieri quotidiani, nella frenesia delle giornate. Desidero avere con Lui una familiarità tale che possa farmi dire: sei Tu la mia speranza se dovessi scordare mia figlia in macchina. È tremendo, è potente, è esagerato, è impossibile, è radicale, ma per che cosa vivo se vivo per meno di questo legame?».

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