I più deboli, lavoratori e migranti, vanno tutelati e difesi. sempre
Lo ha detto il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, che ha invitato tutti a fare la propria parte, cominciando…
La fede è la mia luce nel dolore
Il cancro che lo ha colpito quando aveva 22 anni lui lo chiama «lo scarafaggio» e ne parla con coraggio, senza formalismi.…
Olimpiadi degli oratori, tre giorni di festa
Nell’Area Expo alle porte di Milano si apre il 29 giugno la seconda edizione delle Oralimpics. Il direttore della Federazione…
La castità non è una prigione
Per 20 anni, aspettando la dichiarazione di nullità delle prime nozze di Vittorio, i futuri sposi si sono astenuti dai rapporti…
Cosa sono gli atti impuri?
Cosa sono gli atti impuri? Il Catechismo ha tradotto con «non commettere atti impuri» una frase della Bibbia che dice «non…
Il perdòn de Barbana
Ogni anno, la prima domenica di luglio, dalla basilica di Sant’Eufemia a Grado parte la processione con la statua della Madonna…
Per ritrovare il bene comune scegliamo il bagno dell’umiltà
In Italia vanno tanto di moda il disimpegno e l’egoismo, termini che ogni cristiano dovrebbe aborrire. Approfittiamo allora…
Ite, missa est di Enzo Romeo
Per ritrovare il bene comune scegliamo il bagno dell’umiltà
In Italia vanno tanto di moda il disimpegno e l’egoismo, termini che ogni cristiano dovrebbe aborrire. Approfittiamo allora dell’estate per ritrovare la spinta a costruire insieme la società
Ritrovare la ragioni dell’impegno sociale. Questo il compito che, da credenti, dovremmo darci per l’estate che inizia. Ritagliandoci, sotto l’ombrellone o al fresco dei monti, un tempo per riflettere sull’apporto che attende da noi questa Italia indebolita e dal futuro incerto. Un Paese che non sa più accogliere, ma che neppure indica una direzione ai propri figli, che finiscono a loro volta per alimentare il tanto temuto flusso migratorio.
C’è una disperazione latente che favorisce il disimpegno per il bene comune, che non è la sommatoria di interessi personali, ma è precisamente la capacità di superarli in vista di un obiettivo più alto. Il qualunquismo non è cristiano. E neppure la rabbia. Semmai, occorre ritrovare dentro noi stessi una feconda indignazione avendo, però, la pazienza dei tempi lunghi. In questi anni abbiamo avuto partiti politici senza veri programmi. La fiducia è stata data ai leader del momento. Il cristiano, però, non fa atti di fedeltà a una persona, perché – come indica la parola stessa – ha già stipulato un patto con Cristo.
Occorre allora rielaborare una corretta costruzione del cammino politico, che è parte del grande percorso educativo a cui siamo chiamati per dare sostanza alla nostra fede. Non sarebbe male inserire tra le letture estive un qualche libro del pedagogo brasiliano Paulo Freire. Gli uomini – diceva – si educano in comunione tra loro. Nessuno libera nessuno, né ci si libera da soli, ma insieme. In altre parole: bandire l’autoreferenzialità e recuperare la capacità di ascolto dell’altro, finora visto come un concorrente e un potenziale nemico. Per far questo è necessario spogliarsi della nostra arroganza, toglierci di dosso la corazza delle pretese egoistiche.
Nel catalogo delle vacanze scegliamo quest’anno una spiaggia speciale, dove sia possibile fare un bagno di umiltà. Non c’è volontà senza umiltà, scrive papa Francesco nell’esortazione apostolica Gaudete et exsultate. Sono le umiliazioni che ci fanno un po’ assomigliare a Gesù.
Illustrazione di Emanuele Fucecchi