N. 27 - 2018 8 luglio 2018
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Gloria Mari

Senza contemplazione non c’è azione

«Noi cristiani siamo chiamati ad agire ma, innanzitutto, a metterci davanti alla Parola», dice la responsabile di Nocetum, centro d’accoglienza e spiritualità al limitare fra Milano e la campagna

Gloria Mari

A Nocetum le giornate sono sempre piene: la comunità è un brulicare di attività e le emergenze non mancano. Ci sono le mamme accolte con i loro piccoli, chi cura il frutteto e gli animali, poi i volontari e, naturalmente, le consorelle consacrate. Eppure tutto comincia con il silenzio. «Ogni mattina mi alzo alle 5 e per prima cosa medito». Gloria Mari, 56 anni, è una delle anime di Nocetum da quando con suor Ancilla Beretta occuparono la cascina al limitare fra Milano e la campagna. È nell’ascolto che trova Dio e la forza per affrontare giornate «piene di grazia ma anche di guai», dice sorridendo. «Medito con le tecniche di risveglio dei punti vitali (elaborate da padre Antonio Gentili, ndr), mi aiutano ad aprire il corpo all’azione dello Spirito: lo invoco e appunto sul quaderno ciò che la parola di Dio mi sollecita». Poi affida la preghiera al Signore. «È un momento indispensabile per iniziare la giornata. Alle 7 partecipo alla Messa in una chiesa vicina e poi vado a correre al Parco della Vettabbia».

Corpo e spirito, meditazione e azione: tutto per Gloria parte da queste albe rilassate e, allo stesso tempo, così operose. Oggi Nocetum, che fino a qualche anno fa era un cascinale diroccato, è una casa accogliente. «Pensavamo di animare incontri spirituali. Poi però ci siamo chieste se era questo che il Signore ci chiedeva». Così dopo dieci anni di preghiere nella chiesetta dei Santi Filippo e Giacomo, adiacente alla cascina, nel 1998 occupano l’edificio (per poi trasferirsi nel 2003), e aprono la porta a persone in difficoltà, arrivando negli anni a ospitare e guidare verso l’autonomia migliaia di persone.

UN PASSO DOPO L’ALTRO
Un’esistenza così “travolgente”, Gloria probabilmente non se la sarebbe potuta immaginare. Dopo l’infanzia trascorsa fra America, Africa e Sud Italia seguendo gli incarichi professionali del padre, frequenta il corso di laurea in Geologia a Milano. Da bambina è la mamma a farle scoprire la fede ma è l’ingresso nel mondo degli scout cattolici Agesci, la cui esperienza aveva tanto entusiasmato il papà, a farle sperimentare una spiritualità nuova: «Ho scoperto la dimensione comunitaria della fede, la bellezza della spiritualità semplice, libera, celebrata in montagna su altari di pietra».

Nel suo cuore ormai si è aperta una breccia e Gloria cerca sempre di più. Durante gli anni dell’Università approda all’abbazia di Chiaravalle (sempre nel Milanese, poco distante da Nocetum, ndr), dove suor Ancilla accoglieva giovani donne in ricerca. «Percepii subito che quella dimensione mi faceva stare bene e che Dio era la risposta alle domande della mia vita».

Ancilla la invita a mettersi in ascolto della Parola. «Mi mandò a conoscere altre realtà. Inizialmente la vita consacrata mi faceva paura: mettersi l’abito, rinunciare agli amici, alla femminilità... così mi capitava che mi innamorassi, ma poi sentivo che non era la mia strada», ricorda oggi. «Capii poi che la consacrazione, vissuta in piena libertà, non mi avrebbe tolto nulla. Anzi, il rapporto con Dio avrebbe significato libertà e pienezza».

Nel 1995 Gloria si consacra, alla presenza del cardinale Carlo Maria Martini, nell’Ordo virginum, antico ordine dei primi secoli della Chiesa ripristinato nel 1970. «I cammini nuovi sono entusiasmanti ma anche complicati: non avevamo il sostegno di alcuna congregazione e, ad esempio, la vita in povertà assoluta, oltre che una scelta, era una necessità». Martini è stato una figura imprescindibile per Gloria: «Ci ha insegnato il valore della Parola, confermando anche l’indirizzo che stava prendendo il nostro impegno: nel 2001 ci invitò a essere sentinelle, custodi alle porte di Milano, mettendo “la preghiera nella città e portando la città nella preghiera”».

LA VIA DELLA PREGHIERA
Sono passati 30 anni da quando Gloria e Ancilla iniziarono a frequentare la chiesetta dei Santi Filippo e Giacomo. «Abbiamo proceduto giorno per giorno, cercando di seguire la volontà di Dio. E quando la strada ci è sembrata incerta, ci siamo fermate a pregare». Oggi in comunità le esigenze sono tante. Alle due consorelle si è aggiunta Lucrezia Russo e da quando Ancilla, a causa delle prove dell’età e della malattia, ha bisogno di assistenza, Gloria ha preso su di sé la guida della comunità. È sempre indaffarata, ma trova un momento per tutti. «Il cancello è sempre aperto, ma non siamo una realtà umanitaria: per noi l’accoglienza nasce dalla chiamata di Dio». A volte, ammette Gloria, le preoccupazioni rischiano di fagocitare la preghiera. «Ma facciamo di tutto perché questo non avvenga: stare davanti a Dio è l’unico modo che conosco per condurre le giornate. Tento di trasmettere la bellezza del rapporto personale con il Signore: il cristiano deve sostare davanti alla Parola senza far dire a Dio quello che ci si vorrebbe sentire dire».

UNA SPIRITUALITÀ INTEGRALE
Fra incontri di catechesi, carità, iniziative sociali e ambientali, Nocetum oggi concretizza la visione integrale dell’essere umano, di cui parla anche Francesco nell’enciclica Laudato si’. «Stiamo bene se la dimensione spirituale si sposa con quella fisica», riprende Gloria. Oltre che vegetariana – una scelta ecologica e di rispetto per il creato e le sue creature –, dal 2001 Gloria è membro del Gruppo custodia del creato della Cei. «Il benessere integrale è dato dal benessere umano e sociale, non solo nostro ma anche di chi ci sta accanto», spiega ancora.

E non finisce qui: Nocetum è anche un luogo in cui l’ecumenismo si fa condivisione di spazi. La domenica la chiesa dei Santi Filippo e Giacomo è utilizzata dalla Comunità ortodossa romena che celebra la divina liturgia. «Ancilla ci ha sempre detto che il corpo spezzato della Chiesa pian piano si sarebbe ricomposto, mantenendo le diverse specificità». Mentre parliamo il cellulare squilla di continuo: sono i “fratelli” che chiamano. «Non dobbiamo trascurare il rapporto con gli altri, la dimensione spirituale da sola è troppo poco». Gloria lancia un’ultima riflessione. «Come diceva san Domenico, i frutti della contemplazione vanno portati nel mondo».

NOCETUM - 30 ANNI DI ATTIVITÀ
Nocetum è una comunità allargata costituita da consacrate dell’Ordo Virginum e non solo, che fanno da riferimento e conducono vita comune secondo uno stile di monachesimo in città; laici sposati, vedove appartenenti all’Ordo viduarum, single di diverse confessioni cristiane che, pur vivendo nelle loro case, condividono la spiritualità carismatica, lo stile monastico nella città, e si riuniscono per la preghiera e gli incontri di formazione. Dal 2001 Nocetum ha ospitato più di 2.000 persone; centinaia di famiglie sono state accompagnate a trovare lavoro e casa; più di 200 bambini sono stati inseriti a scuola e 170 aiutati con il doposcuola. Oggi la Cooperativa sociale Nocetum gestisce una comunità educativa e un alloggio per l’autonomia per donne con bambini; eroga servizi lavorativi in ambito agricolo e di catering; promuove iniziative per favorire la coesione sociale. Per saperne di più: Quando la profezia è donna. Suor Ancilla Beretta e la comunità di Nocetum (Àncora, 2017) di Laura Bellomi e Gloria Mari.
Nome: Gloria Mari
Anni: 56
Formazione: laureata in Geologia, ha lavorato 17 anni in Àncora Editrice
Consacrazione: Ordo virginum, 1995
Impegno: responsabile del Centro Nocetum a Milano, membro del gruppo di Gruppo di custodia del creato della Cei e del Consiglio delle Chiese cristiane di Milano.

testo di Laura Bellomi

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