«La comunione è forte più della presenza»
Pubblichiamo la lettera di ringraziamento di suor Daniela Baronchelli, suora paolina missionaria in Pakistan.
Credere n.27 - 06/10/2013
SONO IL “PONTE†TRA I DUE PAPI
Monsignor Georg Gänswein, dopo la rinuncia di Ratzinger, riveste un ruolo inedito e delicato: lavora con Francesco e abita…
CONQUISTATI DA SAN FRANCESCO
Una carriera da calciatore al fianco di Del Piero, la fidanzata e una vita che sembrava già scritta. Poi arriva la chiamata:…
BARTALI, LA SUORA E GLI EBREI SALVATI
Le Clarisse, guidate da madre Giuseppina Biviglia, nascondevano i perseguitati nei sotterranei del loro convento...
IN TV CON IL CUORE: RACCONTO LA SPERANZA
Francesca Fialdini conduce Unomattina in famiglia. In televisione valorizza le persone che intervista: «La fede mi aiuta…
SE I LAICI TENGONO APERTO IL CONVENTO
A Spello famiglie e soci dell’Azione cattolica garantiscono la gestione della Casa San Girolamo, fondata da Carlo Carretto,…
UNA RIVISTA DA FAR CONOSCERE
Azione cattolica
CARLO CARRETTO PROFETA ATTUALE
L’impegno nell’Azione cattolica, poi la rottura e la consacrazione religiosa nel Sahara. Nella maturità il primato della contemplazione
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 Un profeta dei nostri tempi. Che, come tutti i profeti, non sempre è stato ascoltato e ancor meno compreso. Carlo Carretto, di cui il 4 ottobre ricorrono i 25 anni dalla morte, è stato un maestro di spiritualità e un pungolo che additava l’inopportunità di certi compromessi della Chiesa con il potere e invitava i laici a impegnarsi per una società migliore. Sempre dando però il primato alla preghiera e alla contemplazione. Carlo era nato ad Alessandria nel 1910. Maestro elementare e poi direttore didattico, si era impegnato nell’associazionismo giovanile dell’Azione cattolica, fino a diventare presidente della Giac di Torino e poi, nel 1946, a rivestire lo stesso incarico a livello nazionale. Ma nel 1952 ruppe con il presidente dell’Ac Luigi Gedda per la scelta di quest’ultimo di appoggiare la cosiddetta “Operazione Sturzoâ€, cioè un’alleanza tra Dc e destra estrema. Dimessosi dagli incarichi associativi, arriva la svolta della vita. Si ritira nel deserto dell’Algeria, scegliendo la vita eremitica e entrando come novizio nella Fraternità dei piccoli fratelli di Gesù di Charles de Foucauld. Ritorna poi in Italia nel 1965 nella comunità dei Piccoli fratelli di Spello che, grazie a fratel Carlo, da allora diventa uno spazio di accoglienza e preghiera per molte persone che giungono pellegrine. Sono gli anni della pubblicazione di Lettere dal deserto e di Famiglia piccola chiesa e della discussa scelta di proclamarsi favorevole al referendum sul divorzio. Muore il 4 ottobre 1988, festa di san Francesco. Poco prima dichiarava: «Quanto sei contestabile Chiesa. Eppure quanto ti amo».
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Testo di Paolo Rappellino