N. 28 - 2017 9 luglio 2017
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Il cammino della Romea strata

Verso Roma dalla porta sulle Alpi

Alla scoperta del cammino degli antichi pellegrini che dall’Europa centrale si recavano alla Sede di Pietro. Partiamo dai santuari di Monte Lussari e Mirenski Grad, lungo la “Francigena del Nord-Est”, e arriviamo a Concordia Sagittaria attraverso le bellezze di Venezia Giulia e Friuli

Prima puntata: dai confini con Austria e Slovenia all’Adriatico Il santuario di Monte Lussari

«L’Europa è nata pellegrinando e la sua lingua è il cristianesimo»: con questa affermazione, Goethe aveva intuito come l’esperienza del pellegrinaggio fosse stata fondamentale per la spiritualità occidentale. Un’esperienza che rimane importante ancora oggi, momento storico nel quale le radici cristiane dell’Europa sembrano sempre meno percettibili. Eppure basta “zoomare” sulla mappa del vecchio continente, osservare i luoghi e i segni a distanza ravvicinata per capire che le tracce di questa Europa dei pellegrini sono ben presenti e testimoniano, a partire dalle memorie dei santi, che il cammino esiste: basta decidere di calcarne le orme.

UN CAMMINO DA FARE INSIEME
«Le basi storiche per lo studio delle antiche vie di pellegrinaggio sono emerse nel corso di un convegno di studi, tenutosi a Vicenza nel marzo del 2013», racconta don Raimondo Sinibaldi, anima e colonna del progetto Romea strata. «Era necessario stabilire dei presupposti metodologici ai quali poter ancorare il nostro progetto che, come mi piace sempre ricordare, è un cammino da fare insieme». Un lavoro capillare, fatto di mappe, di storia e di tante persone: il percorso, riscoperto grazie allo studio, è stato interamente mappato – tappa per tappa, luogo per luogo – permettendo di raccogliere indicazioni reali su percorribilità, accessi, ospitalità, presenza di fonti d’acqua, ecc. Inoltre, un coinvolgimento delle realtà territoriali ha permesso di rendere il cammino per tutti e di tutti, coltivando quel senso di appartenenza che in un percorso così lungo pare l’unico modo per garantirne la durata negli anni.

DAI SANTUARI A CONCORDIA
Per chi giunge dall’Europa centrale la porta d’accesso ideale è Tarvisio, dove il santuario della Madonna di Lussari stringe in un ideale abbraccio Carinzia, Slovenia e Friuli. Qui inizia il tratto della Romea alemagna che dopo 187 chilometri di percorso permetterà di raggiungere Concordia Sagittaria: un’ideale prosecuzione del Cammino di San Benedetto e del Cammino dei Santi Cirillo e Metodio. Per chi, invece, sulle orme di San Martino – il cui cammino conduce dall’Oriente e dai Balcani verso Occidente – vuole raggiungere Roma o Santiago, la porta della Romea aquileiense passa da Mirenski Grad, in Slovenia, punto in cui la via entra in territorio italiano: un luogo di silenzio e preghiera posto su un piccolo colle che sovrasta la piana circostante. Vi si trova un santuario, dedicato alla Madonna Addolorata, una Scala santa (sul modello di quella di Roma), un belvedere – dal quale è possibile individuare, tra gli altri, il monte Triglav-Tricorno e le vette delle Alpi Giulie – e le case delle due famiglie vincenziane di suore e sacerdoti cui è affidata la cura delle anime.

PAESAGGI SUGGESTIVI
Lungo la Romea alemagna si incontrano paesaggi e località di grande bellezza e suggestione, che accarezzano le montagne e scendono gradualmente verso la pianura, attraversando la collina. Passando per Resiutta e Moggio Udinese, si giunge a Venzone – più bel borgo d’Italia 2017, famoso, fra l’altro, per l’annuale Festa della zucca – con il suo duomo, ricostruito dopo il terribile terremoto del 1976, nel quale sono conservate una serie di mummie lì rinvenute nel XVII secolo. Qui si trovano tracce incise sul marmo e altri segni che testimoniano il passaggio dei pellegrini. Uno tra tutti: Lorenzo De Bacia, un noto personaggio morto in questa località prima di raggiungere la meta, le cui spoglie riposano davanti all’altare del duomo.

Passando da Gemona e Osoppo, ecco Majano. Qui si trova una delle testimonianze più importanti dell’esistenza di questa via di pellegrinaggio: l’Hospitale di San Giovanni (vedi box a pagina 75) che, sulla facciata della chiesa annessa, accoglie il viandante con la bella immagine di san Cristoforo, protettore dei pellegrini. Proseguendo lungo la via, si attraversano San Daniele del Friuli – noto per il suo delizioso prosciutto crudo –, Ragogna, Pinzano al Tagliamento per giungere a Spilimbergo. In questa località ha sede la prestigiosa scuola per mosaicisti, frequentata da artisti provenienti da tutto il mondo. E ancora giù, puntando a Concordia (che è già oltre il confine del Friuli Venezia-Giulia), si giunge a Valvasone, indissolubilmente legata a Gruaro dal miracolo eucaristico del 1294: è nella prima località, infatti, a essere custodita la santa tovaglia macchiata di sangue, mentre è la seconda a esserne stata la sede.

IL TRATTO DI AQUILEIA
La via Aquileiense, dopo Mirenski Grad, traccia 94 chilometri di cammino, passando fra gli altri da San Canzian d’Isonzo – luogo in cui riposano le spoglie dei martiri Canziani, Canzio, Canziano e Canzianilla – e da Aquileia, perla dell’omonimo patriarcato e sede della meravigliosa basilica contenente il più grande (750 metri quadrati) e più antico (del IV secolo) mosaico cristiano in Occidente. Particolare è il ponte intitolato a Giovanni Paolo II, che collega Palazzolo e Precenicco, comuni a cavallo del fiume Stella, che proprio in nome di questo ponte hanno abbattuto le barriere di antiche rivalità esistenti e si sono accordati per una equa suddivisione di oneri e onori.

Da ricordare, infine, il tratto della Romea flavia, che da Trieste si congiunge ad Aquileia.

RINASCE L’ANTICO HOSPITALE DEI PELLEGRINI
Nella località di San Tomaso di Majano (Udine) sorge l’antico Hospitale di San Giovanni, tra i pochi rimasti delle migliaia esistenti, appartenente alla prima generazione laica di “ospitali” (cioè ostelli dove trascorrere la notte) gratuiti che distavano l’uno dall’altro una giornata di cammino ed erano organizzati in rete secondo la “regola benedettina dell’accoglienza”. Nella Biblioteca Joppi di Udine è conservata la pergamena originale attestante la sua fondazione nel 1199. Nel complesso si trovano la chiesa, di costruzione ancora più antica con diversi affreschi, la torre e la casa del Priore. Dal 2006 si sta lavorando al suo restauro e la cura del complesso è affidata all’associazione “Amici dell’Hospitale”. Informazioni e contatti per visite su hospitale-sangiovanni.wordpress.com.

CINQUE CAMMINI VERSO ROMA
La Romea strata – progetto ideato dall’Ufficio pellegrinaggi della diocesi di Vicenza con il Centro italiano studi compostellani e la partecipazione dell’associazione Ad Limina Petri e del Pontificio consiglio per la cultura guidato dal cardinale Gianfranco Ravasi – si colloca nella fitta rete delle strade che, fin dal Medioevo, i pellegrini hanno percorso a piedi dall’Europa centro-orientale, muniti solo di bisaccia e bordone, per raggiungere i luoghi santi della Palestina o le tombe degli apostoli Pietro e Paolo a Roma e Giacomo a Compostela. La Romea strata è formata da cinque principali direttrici di marcia che si congiungono alla fine con la Via Francigena in Toscana. Ben cinque sono le regioni italiane attraversate dal percorso, per un totale di circa 1.300 chilometri, collegati con vari cammini locali. Qui sulle pagine di Credere vi racconteremo la Romea Strata in tre puntate, dedicando questa prima al Friuli Venezia Giulia, la seconda a Trentino e Veneto e la terza a Emilia e Toscana. Il tutto avendo ben presente che il modo migliore per conoscerla è, ovviamente, provare a percorrerla.

ORGANIZZARE LA VISITA
Il sito ufficiale della Romea strata (www.romeastrata.it) offre tutte le indicazioni per chi desidera intraprendere il cammino: luoghi da vedere, caratteristiche morfologiche di ogni tratto, ospitalità, tracce gps scaricabili online, percorso suddiviso in tappe giornaliere. La Romea strata è percorribile a piedi e in bicicletta. In alcuni tratti, grazie al progetto “Attimo”, si sta cercando di renderla accessibile alle persone con disabilità. È in via di posizionamento una segnaletica permanente (scritte bianche su fondo marrone, e in molti tratti è già ben visibile. Anche per Romea strata esiste la Credenziale (valide quelle di Santiago e dell’associazione Ad Limina Petri), che certifica lo stato di “pellegrino” e dà, quindi, accesso a tutti i servizi. Per ulteriori informazioni si può consultare l’apposita sezione sul sito. Alla Romea strata il Touring club italiano ha dedicato un’intera guida della collana Itinerari a piedi. La guida (192 pagine, 14 euro), pubblicata lo scorso maggio (e quindi estremamente aggiornata), contiene cartine dettagliate e la descrizione storico-artistica delle singole tappe.

Testo di Luisa Pozzar

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