N. 28 - 2018 15 luglio 2018
INSIEME di don Antonio Rizzolo

Diventiamo profeti di pace e di speranza nella vita di ogni giorno

Il viaggio del Papa a Bari, dove con gli altri capi cristiani ha pregato per la pace in Medio Oriente, ci lascia un esempio…

Nek

Nelle favelas ho visto cosa riesce a fare l’amore

Il cantante Nek racconta la sua esperienza di missione in Brasile con Nuovi Orizzonti: «Qui la comunità ha salvato tanti…

Sabina Nicolini

Il mio apostolato delle relazioni

La giovane donna fa parte delle Apostole della vita interiore, donne consacrate specializzate nella direzione spirituale…

Giovanni Fragiacomo

A 96 anni è ancora catechista tra i ragazzi

Ha speso la vita nell’impegno ecclesiale e civile per la sua Monfalcone: dall’Azione cattolica alle Acli, passando per la…

Pontificia fonderia Marinelli

Qui rintocchi che ci ricordano Dio

Ad Agnone, in Molise, Armando e Pasquale Marinelli guidano il più antico campanificio d’Italia. La colata del bronzo è quasi…

Apriamo insieme la Bibbia

«Voi, fratelli, siete stati chiamati a libertà»

In Cristo Gesù non è la circoncisione che vale o la non circoncisione, ma la fede che si rende operosa per mezzo della carità.…

Madonna dell’Umiltà a Pistoia

La Vergine che piange per il suo popolo

Per custodire l’immagine di una miracolosa lacrimazione avvenuta nel 1490, i pistoiesi costruirono una chiesa che svetta…

Ite, missa est di Emanuele Fant

L’album migliore per Pedro

Un recente episodio di cronaca quotidiana ci fa riflettere sull’importanza dei sogni, dei desideri, dei traguardi da raggiungere…

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Ite, missa est di Emanuele Fant

L’album migliore per Pedro

Un recente episodio di cronaca quotidiana ci fa riflettere sull’importanza dei sogni, dei desideri, dei traguardi da raggiungere con fatica

Ite missa est. Illustrazione di Emanuele Fucecchi

Pedro è un bambino brasiliano appassionato di calcio. Ha chiesto alla mamma di comprargli l’album delle figurine del mondiale di Russia. Lei, col suo stipendio di cassiera, non poteva finanziare l’acquisto di tutti i pacchetti necessari per finirlo. Così gli ha detto di no. Pedro ci è rimasto male, ma ha avuto una intuizione: ha cercato su internet le foto dei suoi beniamini, e ha iniziato a disegnarli, uno per uno. Quando ha mostrato a scuola la sua galleria di duecento ritratti a pastello dei giocatori, ha suscitato l’entusiasmo dei compagni. Il quotidiano colombiano El Espectator ha rilanciato la sua storia, poi rimbalzata tra le cronache internazionali. La casa produttrice dell’album di figurine ha promesso che farà recapitare al bambino la raccolta completa.

Quando ho letto sul giornale questa favola moderna, l’ho trovata commovente, ma ho detestato il finale.

Innanzi tutto, il bello di una collezione, è l’emozione di strappare i pacchetti uno ad uno, alternando adrenalina, entusiasmo e delusione. Sapere di avere già in mano tutti i calciatori, è soddisfacente quanto vincere da soli.

Inoltre trovo che i volti naif, riprodotti a mano dal piccolo Pedro, siano decisamente superiori a quelli poco espressivi dei campioni.

Credo, infine, sia importante salvaguardare la morale profonda di questa avventura: le idee migliori non sono appannaggio di chi cresce in ambienti educativi stimolanti. Quasi sempre la costrizione è il terreno ideale per le menti creative. Non posso immaginare la faccia delusa di Pedro, quando il corriere gli recapiterà l’album completo di tutte le figurine, già appiccicate da qualcuno che era convinto di fargli un favore.

Spero proprio che l’azienda produttrice blocchi al più presto la spedizione. Fate un passo indietro, non negate al piccolo Pedro la beata facoltà di desiderare, di non raggiungere la fine, di doversi arrangiare. Se proprio volete omaggiare il bambino, orientatevi su qualche pastello e, semmai, un temperino.

Illustrazione di Emanuele Fucecchi

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