N. 28 - 2019 14 luglio 2019
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Civita di Bagnoregio

Arte e fede nel “paese che muore”

Conosciuto per l’instabilità geologica del territorio e i suoi panorami mozzafiato, il borgo viterbese custodisce anche opere e reliquie secolari, come quelle di san Bonaventura, dottore della Chiesa e biografo di san Francesco d’Assisi

Il paese di Civita di Bagnoregio

Per la processione è tutto pronto. Come ogni anno nella notte fra il 14 e il 15 luglio si attende l’arrivo del vescovo di Viterbo per celebrare san Bonaventura. Dottore della Chiesa e biografo di san Francesco, il santo è nato nel 1217 proprio qui, in cima al promontorio dove sorge ancora il borgo di Civita, oggi la più celebre frazione del paese di Bagnoregio.

I turisti stranieri conoscono questa realtà da molto tempo, ma di recente la sua fama è cresciuta anche in Italia. Un patrimonio religioso spesso ignorato, conservato in un contesto che vede i due borghi collegati fra loro solo da un ponte inserito tra pareti di roccia argillosa chiamate calanchi. A causa di un paesaggio continuamente minacciato da frane e avversità naturali, Civita è soprannominata il “paese che muore”. I residenti fissi sono fra i 10 e i 15, ma è proprio la voglia di sopravvivere in questo ambiente ad aver sviluppato nei secoli la fede dei suoi cittadini e una ricca tradizione cristiana.

TANTE TRADIZIONI DA CELEBRARE
Gli aneddoti che riecheggiano più spesso sulla bocca delle guide turistiche sono quelli legati alla parrocchia di San Donato, chiesa romanica situata nel cuore di Civita. Secondo la tradizione, il devastante terremoto del 1695 riportò alla luce il frammento di un affresco, la Madonna Liberatrice, attribuita alla scuola pittorica umbra, che avrebbe fatto cessare lo sciame sismico. Una ricorrenza che viene ancora festeggiata ogni prima domenica di giugno.

Ma il destino del paese è legato anche a un crocifisso ligneo di scuola donatelliana, conservato oggi in fondo alla stessa chiesa di San Donato e celebrato la seconda domenica di settembre. Il crocifisso rivela una particolarità davvero originale: a seconda del punto di vista da cui viene osservato, il Cristo appare vivo, agonizzante o esanime. Il Venerdì santo il crocifisso viene portato in processione per le vie della sottostante Bagnoregio, ma non può attardarsi: leggenda vuole che entro la mezzanotte debba tornare al suo posto, altrimenti  lo sperone roccioso di Civita collasserà su sé stesso.

LA BENEDIZIONE DEI SANTI
Altro momento solenne è la cosiddetta “alzata dei Santi” del primo gennaio, quando reliquie come quelle di san Bonaventura, san Donato, la martire santa Vittoria e il vescovo del IX secolo sant’Ildebrando intercedono per una benedizione che possa durare per tutti i dodici mesi a venire. La santa del III secolo è veneratissima da quando cinque secoli più tardi i monaci benedettini portarono nella parrocchia di San Donato le sue reliquie per proteggerle dai saraceni. Un tesoro mai caduto nelle mani dei saccheggiatori stranieri e qui custodito insieme ad alcune pale di altare.

Chi sia riuscito a salire fino a Civita per ammirare tutto questo, deve però ripassare per Bagnoregio, dare un’occhiata alla chiesa dell’Annunziata e al duomo di San Nicola e Bonaventura, magari visitando anche la grotta dove quest’ultimo amava ritirarsi in preghiera, prima di trasferirsi in Francia per studiare alla Sorbona di Parigi.

IL SANTO BRACCIO
Proprio in una cappella dell’ex cattedrale (non lo è più da quando la sede della diocesi fu trasferita a Viterbo a metà del secolo scorso) è oggi conservato il braccio di san Bonaventura, fulcro delle celebrazioni del 14 e del 15 luglio. Il reliquiario del Santo Braccio è un’opera di oreficeria francese del XV secolo che da oltre 500 anni custodisce i resti del braccio destro e rappresenta la mano nella tradizionale posa benedicente. L’oro e l’argento vennero addirittura donati dagli abitanti della zona, ma i resti di Bonaventura, morto a Lione, tornarono in Italia nel 1490 solo con il re di Francia Carlo VIII.  Nella chiesa dell’Annunziata, unita al convento ex agostiniano, non mancano altri esempi di arte religiosa, come una copia della Madonna del Buon Consiglio di Genazzano (Roma) e una riproduzione del Bambino Gesù di Praga. Quest’ultima è molto venerata anche dalla Fraternità della Santissima Vergine Maria, che ha la sede italiana proprio a Bagnoregio.  

Don Luca Viberti fa parte di questa comunità: vive qui dal 2004 ed è il parroco di San Donato: «Le persone durante l’anno non sono molte, soprattutto nei mesi invernali, ma in estate vengono tanti fedeli legati al paese», ci spiega. «Alcuni hanno qui una seconda casa, altri sono turisti o membri delle diverse confraternite religiose della zona. Grazie al loro aiuto posso dare il meglio per la parrocchia e il patrimonio culturale presente. Va comunque detto che l’attaccamento al territorio non manca e il campanilismo è simile a quello di qualche secolo fa, con Bagnoresi e Civitonici che quasi si contendono le opere d’arte».           

IL PAESE DEI MATRIMONI
Don Luca è invece spesso impegnato con i matrimoni, quasi sempre di visitatori folgorati dal paesaggio di Civita: «Ad agosto sono in programma le nozze di una coppia irlandese, mentre lo scorso anno si erano sposati in parrocchia addirittura due giovani provenienti dello Sri Lanka. Non mancano, ovviamente, americani, spagnoli e italiani. Hanno visitato il luogo e sono tornati qui per le nozze anche grazie alle strutture ricettive presenti in zona. Speriamo che anche il nostro patrimonio culturale, oltre al magnifico panorama per le fotografie, possa essere valorizzato in futuro».
    

IL CANTORE DI SAN FRANCESCO
San Bonavenuta nasce a Civita di Bagnoregio intorno al 1220. Dopo gli studi in Teologia a Parigi, entra nei Frati minori fondati pochi anni prima da san Francesco. Nel 1257 viene eletto generale dell’Ordine francescano e nel 1263 scrive la Legenda maior, biografia ufficiale del santo di Assisi. Poi diventa vescovo di Albano e cardinale. È considerato uno dei massimi teologi medievali. Muore il 15 luglio 1274 durante il concilio di Lione, in cui si stava adoperando per riavvicinare la Chiesa latina e la Chiesa greca.
    

ORGANIZZARE LA VISITA
Civita di Bagnoregio
si trova in provincia di Viterbo a due passi dal lago di Bolsena. Si raggiunge in auto con l’A1 (da nord uscita Orvieto, da sud uscita Attigliano). In bus con le linee Cotral (https://servizi.cotralspa.it).

LA FESTA
La festa di San Bonaventura viene celebrata la notte fra il 14 e il 15 luglio con una solenne processione che dalle 21 porta per le vie del paese la reliquia del Santo Braccio.
    

Testo di  Lorenzo Nicolao

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