N. 28 13 ottobre 2013
SUOR ELVIRA

AL CENACOLO I GIOVANI RITROVANO LA VITA

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Musical

IL MUSICAL “CREDO” IN SCENA A MILANO

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VAJONT

50 ANNI DOPO IN ATTESA DEL PERDONO

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LA MORTE NON HA L’ULTIMA PAROLA

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UN PRETE ACCANTO AI DIVORZIATI

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l'intervista

«Le offerte per i sacerdoti: un gesto di solidarietà ecclesiale»

Il responsabile Cei della Promozione del sostegno al clero spiega quanto guadagnano e chi paga lo stipendio ai preti...

Chesterton

GKC L’APOSTOLO DEL BUON UMORE

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GKC

anche il papa lo vuole beato

Come membro del comitato onorario di un nucleo chestertoniano argentino, Francesco approvò una preghiera per GKC...

Siria

LA FURIA DELLA GUERRA DOVE PREDICÃ’ SAN PAOLO

Cinque milioni di sfollati, due milioni di profughi e centomila morti tra i civili. La violenza sta annientando la Siria,…

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l'intervista

«Le offerte per i sacerdoti: un gesto di solidarietà ecclesiale»

Il responsabile Cei della Promozione del sostegno al clero spiega quanto guadagnano e chi paga lo stipendio ai preti

Matteo Calabresi

 

I lettori di Credere questa settimana trovano allegata alla rivista una busta con l’invito a contribuire al Sostentamento del clero. Ma a cosa servono esattamente queste offerte? Come vengono distribuite e utilizzate? Lo abbiamo chiesto a Matteo Calabresi, responsabile del Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica della Conferenza episcopale italiana. «Dall’abrogazione della “congrua”, cioè dello “stipendio” pagato al clero da parte dello Stato – spiega – il sostegno economico dei sacerdoti diocesani è del tutto affidato alla comunità cristiana. Attraverso due pilastri: l’otto per mille (cioè una quota delle tasse che ogni cittadino può decidere se devolvere allo Stato oppure alle diverse confessioni religiose, ndr) e il sostegno volontario ai sacerdoti, appunto queste offerte.

Chi le gestisce?

«Le offerte di tutti i fedeli italiani vengono raccolte dall’Istituto centrale sostentamento clero, che le distribuisce ai sacerdoti della Chiesa italiana, sia quelli in servizio attivo che quelli anziani o malati che non esercitano più il ministero. Rispetto all’offerta che ciascuno di noi può consegnare personalmente al proprio sacerdote, le somme devolute al sostentamento del clero sembrano più “fredde” perché interviene una mediazione. Ma c’è un valore ecclesiale aggiunto».

Quale?

«La perequazione e la solidarietà tra le diverse situazioni più o meno ricche. Si contribuisce, cioè, ad aiutare tutti i sacerdoti italiani, in particolare quelli più bisognosi e nelle situazioni dove il reddito della parrocchia è meno elevato. Esiste infatti una forma locale di sostentamento del prete, la “quota capitaria”: in pratica ogni sacerdote può tenere per sé dalla cassa parrocchiale 0,0723 euro al mese per ogni abitante. Ma metà delle parrocchie hanno meno di 1.000 abitanti e i pastori riceverebbero solo 72,30 euro»..

Quanto guadagna un prete secondo il tetto stabilito dalla Cei?

«Da un minimo di 900 euro a un massimo di 1.600 lordi per un vescovo vicino alla pensione».

Ma l’otto per mille non può già bastare per questo?

«Offerte per il clero e otto per mille sono due “vasi comunicanti”. Le sole offerte non riescono a coprire gli stipendi per tutti i preti. E per questo interviene l’otto per mille con una quota determinante. Ma se le offerte per il clero crescono, più risorse dell’otto per mille possono essere destinate alla carità, alle opere pastorali e a quelle di culto».

Come vanno le offerte? La crisi economica le ha ridotte?

«Negli ultimi anni la tendenza è stata costantemente negativa. Ma tutti i mesi del 2013, fin da gennaio, sono in costante crescita. Un dato incoraggiante, già da prima dell’“effetto Francesco”. Da notare che l’offerta media è molto alta, intorno ai 90 euro e i donatori rimangono fedeli di anno in anno».

A proposito di papa Francesco: egli ha chiesto a tutta la Chiesa maggiore trasparenza rispetto alla gestione del denaro. Il Sostegno economico dei sacerdoti cosa fa?

«Sul sito www.8xmille.it c’è il rendiconto completo di tutti i 9.000 interventi sostenuti sul territorio con una mappa interattiva. Non solo numeri: dove è possibile ci sono anche foto e video sui progetti sostenuti. Negli ultimi due anni le informazioni sono molto aumentate e il rapporto con gli offerenti è garantito».

 

Testo di Paolo Rappellino

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