Una guida per capire la parola di Dio in comunione con tutta la Chiesa
Riprende da questo numero la nostra rubrica biblica, un aiuto per comprendere la sacra scrittura e per farla diventare vita…
La fede di un uomo giusto
Nell’anniversario della morte, un ritratto inedito del giudice antimafia che fondava il suo servizio per la giustizia su…
Un prete di nome Mario arcivescovo di Milano
Papa Francesco ha scelto monsignor Mario Delpini, pastore umile e ironico, per succedere al cardinale Scola nella guida della…
La Casetta dove batte un grande cuore
A Bacoli, nel Napoletano, “zia Anna”ha lasciato il lavoro per dedicarsi ai ragazzi e ha fondato un centro che è “una famiglia”…
Il vescovo parte per la missione
Altro che pensione: a 71 anni monsignor Gianfranco Todisco ha chiesto al Papa di tornare a fare il missionario e a breve…
Da cinque strade verso il grande fiume
Il tratto del cammino in Alto Adige, Trentino e Veneto incrocia i tracciati di diverse antiche vie e la memoria di grandi…
La scientifica via danese alla felicità
Le statistiche dicono che i danesi sono il popolo più felice e ce lo vogliono insegnare. Ma la felicità è davvero misurabile…
Ite, missa est di Emanuele Fant
La scientifica via danese alla felicità
Le statistiche dicono che i danesi sono il popolo più felice e ce lo vogliono insegnare. Ma la felicità è davvero misurabile e trasmissibile con un manuale?
I danesi hanno tutto. Hanno il fresco, adesso che da noi si può respirare solo attraverso un condizionatore. Hanno le autostrade per le biciclette, mentre io vengo insultato dai taxisti quando provo a ricavare una corsia per le due ruote accanto ai marciapiedi di Milano. Hanno il brevetto dei mattoncini Lego, e questo potrebbe pure bastare. Ma, soprattutto, hanno il segreto della felicità.
Tutto parte dal rapporto annuale sui Paesi con gli abitanti più sereni, in cui la Danimarca ottiene le prime posizioni dal lontano 1973. Il metro usato per misurare la felicità non mi è ancora chiaro, forse i sondaggisti dell’Ocse dispongono di speciali goniometri per valutare l’inclinazione dei sorrisi, o di sismografi empatici installati nei parchi comunali che vibrano quando registrano i balzi di gioia dei bambini.
La conseguenza curiosa è che ora i danesi si sono messi in testa di insegnare al mondo intero come fanno a stare così bene. Nel manuale Hygge, la via danese alla felicità si ipotizza che in fin dei conti è questione di atmosfera: alcune candele alla vaniglia, una tisana e un camino, trasmetterebbero la benefica sensazione di «godere delle cose belle insieme alle persone care». In Il metodo danese per crescere bambini felici si indagano con entusiasmo le tradizioni educative nazionali, dipingendo genitori sensibili ma sicuri, in grado di non gridare dietro a un figlio che con il triciclo sta per andare sotto a un tir.
Ironie a parte, gli insegnamenti sintetizzati in questi testi, adattissimi all’ombrellone, sono utili indicazioni di buonsenso: il danese non punta sulla competizione, neanche assistendo a un match di calcio giovanile; il danese guarda film con finali malinconici, per fare memoria che la vita non è una commedia hollywoodiana; il danese, se piove, non dice «Governo ladro!», ma «Per fortuna che non sono in vacanza».
Eppure, il giorno in cui la felicità si potrà descrivere in un manuale, a me lasciatemi da solo con il mio broncio, e per un po’ non venitemi a cercare.
Illustrazione di Emanuele Fucecchi