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giovedì 14 agosto 2025
 
In famiglia
 
Credere

«I miei vogliono divorziare. E adesso?»

12/01/2017  Come affrontare il dolore di una separazione e le inevitabili domande dei figli? Non è sempre semplice suggerire le risposte giuste, ogni caso è diverso, molteplici le storie familiari, e soprattutto se si tratta di ragazzi occorre muoversi con delicatezza tra sofferenza e disagio. Dalla Rubrica "I figli ci chiedono", del settimanale Credere, ecco qualche consiglio

«Dicono che non si amano più, come è possibile? Ho sbagliato io qualcosa? Sono stata cattiva? È colpa mia?». Sono le inevitabili domande dei figli davanti al dolore di una seprazione. Che risposta dare alle paure di un bambino o di un ragazzo coinvolto, e spesso travolto, dalla fine di un amore? Dalla rubrica "I figli ci chiedono", del settimanale Credere, proviamo a dare qualche consiglio, immaginando un dialogo nato da una lettera arrivata in redazione. 

 

 

Non so perché lo sto chiedendo a te. Sicuramente non mi puoi aiutare...

«Quanto pessimismo sento nelle tue parole! Intanto spara quello che hai dentro e poi vediamo insieme».

 

Ieri dopo cena i miei mi dovevano parlare di una questione importante. Vogliono divorziare. E adesso? 

«Mi spiace. Mi spiace davvero tanto. Non riuscirò a capirti fino in fondo, perché non ho attraversato questo tuo dolore, né alla tua età, né mai. Ma posso immaginare come ti senti e provare a mettermi nei tuoi panni. Se fossi in te, anch’io mi sentirei disperata. È una brutta batosta. Però, posso dirti che le persone cambiano, le situazioni evolvono e quello che oggi sembra ineluttabile, dopodomani magari farà marcia indietro».

 

Dicono che non si amano più, ma io non mi sono accorta di niente. Com’è possibile?

«Né tu né io siamo nel cuore del tuo papà e della tua mamma. L’amore è un sentimento gigante e ha la forza di spaccare le montagne. Eppure a volte trova degli ostacoli. In questo momento i tuoi ne hanno trovato uno bello grosso e devono capire come gestirlo. E tu puoi fare il tifo per loro. Non è facile aggiustare un rapporto di coppia incrinato, ma tu puoi fare la tua parte, soprattutto spingendoli a ripensare al fidanzamento e ai momenti più belli e intensi della loro storia che li hanno portati a decidere di sposarsi. Tu sei il frutto di quella decisione e da lì l’amore può ripartire. Non è facile, ma vale sempre la pena di provarci».

 

Non credo più nell’amore!

«Prendere il bene che gli altri ci danno spontaneamente è facilissimo, fare del bene sempre, anche quando gli altri non possono ricambiare, è più difficile. Nella coppia è la stessa cosa e il matrimonio non va visto come una meta, bensì come un punto di partenza. L’amore va coltivato giorno per giorno, con impegno e pazienza. Bisogna alimentarlo, non cresce da solo. Come una pianta ha bisogno di sole e di acqua per vivere, così l’amore ha bisogno di tenerezza, di verità, di fiducia, di gesti generosi».

 

È difficile allora un matrimonio...

«Ho incontrato tante persone che credevano che il matrimonio fosse un punto d’arrivo, come dire: dopo tanti anni per capire se ci amiamo veramente e se siamo fatti l’uno per l’altra, adesso che siamo convinti ci sposiamo e fine della storia. Ecco, se si pensa questo, è proprio la fine della storia, ma quella dell’amore! Perché il matrimonio è un punto di partenza verso nuovi orizzonti e occorre fare la giusta fatica per raggiungerli».

 

Ho sbagliato io qualcosa? Sono stata cattiva?

«Perché questa domanda? Credi davvero che per qualche capriccio, o per delle incomprensioni con te, papà e mamma decidano di dividersi? Non c’è logica in questo ragionamento. Sono tanti i motivi che minano l’amore di una coppia, ma certamente tu non sei annoverata fra quelli».

 

Questa notte non ho chiuso occhio! 

«Di una cosa sono sicura: comunque andrà la storia, l’amore che mamma e papà hanno per te rimarrà immutato. E promettimi una cosa: qualunque cosa accada, impegnati per far capire ai tuoi genitori, in tutti i modi e in ogni momento possibile, che loro per te sono due genitori speciali. Questo li farà respirare aria buona e magari potranno riscoprire il valore dello stare insieme felici. Gesù ha su di noi una conoscenza che ci valorizza. Impariamo da lui».

Disegno di Giulio Peranzoni

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  • fabrizio20 gennaio 2017 alle 12.55

    Premettendo che sono favorevole al divorzio come istituzione laica, non posso non constatare che molti si sposano con estrema superficialità, salvo poi trovarsi male nei mesi successivi. Con meno matrimoni superficiali (la maggioranza in chiesa) ci sarebbero meno divorzi e separazioni. Gestire una famiglia non è facile neppure per coniugi affiatati, figuriamoci per gli altri.

    Rispondi
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    • Cravero Luciano15 gennaio 2017 alle 17.44

      La società oggi è talmente indirizzata verso il successo,il denaro e la grande bellezza,che il senso della famiglia per molti coniugi deboli e poco innamorati,si lasciano travolgere dal vento dell'esteriorità che li trascina nel baratro del fallimento.Purtroppo i figli ne fanno le spese.Certamente è meglio che ci sia la separazione onde evitare tragedie e sofferenze ai figli.

      Rispondi
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      • eliana15 gennaio 2017 alle 10.19

        ma ai primi segni di crisi perchè non si va da un terepista della coppia?

        Rispondi
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        • Rossana13 gennaio 2017 alle 16.43

          Il matrimonio civile o religioso è un passo importante e non va affrontato con superficialità. Detto ciò, sono favorevole al divorzio e al fatto che le persone possano rifarsi una vita dopo. Totalmente contraria a chi rinuncia al divorzio per i figli o per altri motivi, sarebbe pura finzione e io credo sia meglio la verità.

          Rispondi
             
          • ACCER14 gennaio 2017 alle 15.13

            Esistono casi in cui la convivenza diventa improponibile. Tuttavia oggi la maggioranza delle separazioni ha luogo per un' ... occhiata storta, in ogni caso per motivi veramente futili. Il Cristiano non può accettare il divorzio in tre mesi o via email. Altrimenti fa parte di qualcos'altro.

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            • valerio14 gennaio 2017 alle 15.45

              si ,pero' é una verita'che fa'molto male ai bambini.Almeno aspettare che siano un po' cresciuti. Pensare solo a se stessi é puro egoismno.

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              • Rossana14 gennaio 2017 alle 18.34

                Valerio, ci si può lasciare pur tutelando i propri figli. Anche loro, altrimenti, vivrebbero in una finzione. L'importante è avere la sensibilità e la responsabilità per considerare i loro stati d'animo in questo momento di passaggio. Rispettiamo noi stessi, tutelando al contempo i figli, una cosa non esclude l'altra.

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                • Rossana14 gennaio 2017 alle 19.26

                  Accer, a quale indagine statistica fa riferimento per sostenere che la maggioranza delle separazioni ha luogo per futili motivi? E poi chi stabilisce cosa è futile e cosa no?! Cambiando discorso, se non erro, le cose stanno così: secondo la chiesa, il matrimonio RELIGIOSO è una promessa di fronte a Dio, per questo è contro il divorzio. Ci si può separare ma rifarsi una vita è consentito solo se sussistono i motivi di annullamento del matrimonio, in tal caso il matrimonio si può, appunto, annullare e le persone possono rifarsi una vita. Se due non si sopportano più, ad esempio, ciò non è motivo di annullamento e le persone possono separarsi ma non rifarsi una vita. Meno male che c'è il divorzio!! Con la premessa già fatta prima: il matrimonio è un passo importante e non va fatto superficialmente.

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                  • fabio15 gennaio 2017 alle 15.35

                    molte coppie divorziano con superficialitra' senza pensare alle conseguenze dei propri figli.Purtroppo é una realta'.

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                    • Rossana15 gennaio 2017 alle 16.56

                      Fabio, basta separarsi tutelando i figli.

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                      • ACCER16 gennaio 2017 alle 00.44

                        Rossana 14 gennaio 2017 alle 19.26 ... mi pare una considerazione ... legulea. Come si fa a chiedere dove sta scritto. Mi pare che si voglia fare come ci pare cercando una sponda una volta nel comune e una volta nella parrocchia. Il punto è che si vuole annullare il valore dell'istituto famigliare per i nostri desideri e questo non è Cristianesimo. Chi non crede può fare quel che vuole anche se i danni ai figli sono ... gli stessi!

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                        • Rossana16 gennaio 2017 alle 13.16

                          Accer, la mia era una provocazione per chiederLe come fa a sapere che i divorzi avvengono per nulla. Alle volte parliamo ma non sappiamo se le cose stanno davvero in un certo modo. In generale, comunque, ognuno ha, ovviamente, il diritto di pensarla come vuole. Non so quanto sia giusta la visione della chiesa secondo la quale se due non si amano più o c'è incompatibilità caratteriale possono separarsi ma non possono risposarsi. I danni ai figli, in ogni caso, non dipendono dal divorzio in sé, i genitori dovrebbero comportarsi con responsabilità, intelligenza e sensibilità per far sì che i figli siano sereni.

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                          • ACCER20 gennaio 2017 alle 16.17

                            Rossana 16 gennaio 2017 alle 13.16 ... Ovviamente se partiamo dalla concezione del mondo che bisogna separarsi appena le cose non vanno, non c'è soluzione. Per chi non crede, è semplicemente così e la soluzione finisce in ... tribunale. La separazione è sempre un trauma per i figli, non ho un solo esempio del contrario. Lo è perchè si attivano una serie di rapporti innaturali e quasi nessuna famiglia che si frantuma è realmente in grado di far fronte appieno alle questioni spirituali e materiali che si generano. Purtroppo oggi il "modello" sono le separazioni dello spettacolo con luci rutilanti e sempre ... a lieto fine, in apparenza!

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                            • Rossana22 gennaio 2017 alle 14.29

                              Accer, il fatto che Lei non abbia esempi che la separazione non sia un trauma per i figli conta poco perché non può avere statistiche dell'umanità intera. I traumi sorgono per tanti fattori imputabili a varie cause e ci possono essere anche in famiglie unite. Si può divorziare con sensibilità e rispetto verso i più piccoli, l'ho già detto. Poi certo, i figli possono soffrire per il divorzio, è cosa nota, ma non è un buon motivo per imprigionare se stessi in un matrimonio fasullo, essendo venute a mancare le fondamenta di questo istituto. Per un figlio è meglio avere a che fare con genitori felici, che abbiano rispetto per se stessi oltre che per lui.

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                            • eliana13 gennaio 2017 alle 14.15

                              meglio 2 genitori civilmente separati che vivere nell'inferno

                              Rispondi
                                 
                              • Cesare13 gennaio 2017 alle 18.06

                                Sono d'accordo.

                              •  
                              • Alias12 gennaio 2017 alle 18.31

                                Meglio divorziare nel modo più civile possibile che continuare a restare insieme fra continui litigi e incomprensioni, facendo del male a se stessi, al coniuge e ai figli. I figli, in particolare, hanno diritto a crescere in un ambiente sereno per poter sviluppare una personalità equilibrata. Se i genitori non sono più in grado di garantire ai figli questa serenità, piuttosto che farli crescere in un quotidiano inferno domestico è molto meglio che si lascino civilmente. Per il bene di tutti.

                                Rispondi
                                •  
                                • Fratelli12 gennaio 2017 alle 17.10

                                  No problem ! Analizzato i caso , diverso ed unico dagli altri i tuoi genitori potranno accostarsi ai sacramenti ? E tu bambino mio , non temere . Ti troveremo una famiglia . Al costo di trovarne una con due papà o due mamme . No problem .

                                  Rispondi
                                     
                                  • Mario C.12 gennaio 2017 alle 23.59

                                    Invidio Fratelli e la sua vita fortunata e senza problemi.

                                    •  
                                    • ACCER14 gennaio 2017 alle 15.15

                                      Mario C. ... non è questione di vita fortunata e senza problemi (che non esiste). E' questione di riconoscere la verità nonostante la nostra capa tosta. Che fa mettere i nostri desideri di fronte al Vangelo. Anche se oggi nessuno vuole ammetterlo.

                                    •  
                                    • ACCER12 gennaio 2017 alle 17.08

                                      Una disgrazia per i figli e la società!

                                      Rispondi
                                         
                                      • Riccardo12 gennaio 2017 alle 21.56

                                        Certamente si.

                                        •  
                                        • Alias13 gennaio 2017 alle 09.10

                                          Niente affatto, ACCER. Per i figli la vera "disgrazia" è crescere in un ambiente familiare teso, con genitori che si odiano e litigano tutto il giorno, perché in questo modo manca la serenità di cui hanno bisogno per sviluppare una personalità equilibrata. Non vedo cosa c'entri la società: se i miei vicini divorziano, sarà forse una disgrazia per loro, oppure può essere una vera grazia. Ma di certo la cosa riguarda loro, la mia vita non ne viene influenzata in alcuna maniera.

                                          •  
                                          • ACCER16 gennaio 2017 alle 17.59

                                            Alias 13 gennaio 2017 alle 09.10 ... La rottura (oggi troppo frequente) di un matrimonio ha un costo morale, sociale ed anche economico. Certo, in genere non posso far molto se una coppia si separa. Ma è palesemente falso che la società non ne sia influenzata. Resta una disgrazia per chi si separa e, in maggior misura, lo è per gli eventuali figli. I casi nei quali la separazione permanente è l'unica soluzione, sono una netta minoranza.


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