N. 3 - 2017 15 gennaio 2017
INSIEME di don Antonio Rizzolo

Viviamo insieme la settimana di preghiera per l’unità dei cristiani

Il tema di quest’anno, “L’amore di Cristo ci spinge verso la riconciliazione”, ci invita a testimoniare il perdono reciproco…

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INSIEME di don Antonio Rizzolo

Viviamo insieme la settimana di preghiera per l’unità dei cristiani

Il tema di quest’anno, “L’amore di Cristo ci spinge verso la riconciliazione”, ci invita a testimoniare il perdono reciproco nella vita concreta di ogni giorno

 

Cari amici lettori, il prossimo 18 gennaio inizia la settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, che si concluderà il 25, festa della conversione di san Paolo. Ed è proprio dall’Apostolo delle genti che è stato tratto il tema di quest’anno: “L’amore di Cristo ci spinge verso la riconciliazione”. Nel capitolo 5 della seconda lettera ai Corinzi, infatti, san Paolo spiega che il suo impegno di annunciare il Vangelo nasce da Cristo, dal suo amore che lo «spinge», che addirittura lo «possiede», come leggiamo nella nuova traduzione Cei. Egli spiega anche come questo amore si è manifestato: attraverso il perdono, la riconciliazione. Scrive l’apostolo: «Dio ci ha riconciliati con sé mediante Cristo e ha affidato a noi il ministero della riconciliazione». Questo Dio lo ha fatto «non imputando agli uomini le loro colpe e affidando a noi la parola della riconciliazione». Da qui deriva la stupenda esortazione finale: «Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio».

Come possiamo, allora, vivere davvero questa settimana di preghiera ecumenica, che vede uniti tutti i cristiani, di ogni Chiesa, di ogni confessione? Prima di tutto riconoscendo e accogliendo l’amore di Dio per ciascuno di noi, amore che ci ha donato per mezzo di Cristo. Se noi ci lasciamo davvero trasformare, commuovere, da questo amore, se viviamo secondo il Vangelo, il primo passo per ritrovare l’unità, così che il mondo creda, sarà stato fatto. Perché la riconciliazione non è tanto uno sforzo umano, pur necessario, ma un dono di Dio da elargire a nostra volta mediante le nostre parole e la nostra stessa vita. Il secondo passo è pregare gli uni per gli altri, per i propri fratelli di fede e per tutti i cristiani, cattolici, ortodossi, evangelici. Anzi, cominciare, dove è possibile, a pregare insieme lo stesso Signore Gesù, che tutti ci unisce e vuole che ci lasciamo riconciliare con Dio.

Infine, siamo chiamati a diventare ministri di riconciliazione, cioè a testimoniare l’amore di Dio con la nostra vita, a partire dai familiari, dagli amici e dai vicini, attraverso la misericordia e il perdono. L’ecumenismo non può che partire dalla vita concreta di ogni giorno, per allargarsi a tutti i fratelli che riconoscono in Cristo il loro Signore, fino a diventare testimoni del Vangelo davanti al mondo intero. Quest’anno ricorrono i 500 anni della Riforma protestante, un evento che è stato motivo di divisione e che oggi richiede un supplemento di perdono reciproco. Per riscoprire insieme il primato della grazia di Dio, del suo amore, che non può che tradursi nell’amore concreto da donare a tutti.

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