N. 30 - 2015 26 luglio 2015
Sommario 30 - 2015

Credere n. 30 - 26/07/2015

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GLI IMMIGRATI DOBBIAMO MANDARLI VIA?

Secondo la tv pare che ci sia un’invasione di immigrati. C’è chi dice di mandarli indietro, chi ha paura che portino malattie,…

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I figli ci chiedono...

GLI IMMIGRATI DOBBIAMO MANDARLI VIA?

Secondo la tv pare che ci sia un’invasione di immigrati. C’è chi dice di mandarli indietro, chi ha paura che portino malattie, che ci rubino il lavoro… cosa dobbiamo fare?

Sull’argomento ci sono tante cose da dire. Non voglio soffermarmi sulle questioni politiche e finanziarie, perché per quelle ci sono già fior di politici ed economisti, a livello italiano e internazionale, che studiano la questione da ogni lato. Prima o poi ci faranno sapere il frutto delle loro riflessioni. Mi voglio soffermare solo sull’aspetto spirituale.

Cosa c’entra la fede con gli immigrati?

C’entra eccome! Ogni volta che mi trovo di fronte a una questione che non so risolvere da sola, mi chiedo sempre: cosa farebbe Gesù al mio posto? Se tutti i cristiani si ponessero questa domanda davanti alle piccole e alle grandi difficoltà della vita, il mondo sarebbe un posto migliore. Avere fede non vuol dire solamente andare a catechismo e a Messa e poi vivere una vita come se Dio non esistesse. Occorre mettere in pratica gli insegnamenti del Vangelo anche nella quotidianità delle cose materiali. Dalle banali alle più articolate.

E sugli immigrati la Chiesa ha molto da dire. Per esempio?

Partiamo dalle basi. Ricordi il primo capitolo di Io sono con voi, il catechismo per i bambini che iniziano a frequentare la Chiesa? Fra le prime nozioni che ogni bravo catechista spiega fin dall’inizio c’è anche questa: Dio è Padre di tutti e noi siamo tutti fratelli. Il disegno che accompagna queste semplici frasi illustra un girotondo di bambini di ogni colore, bianco, giallo, rosso, nero, a indicare le varie popolazioni del pianeta. Tutte le popolazioni, nessuna esclusa. Nemmeno quando scappa dal proprio Paese in gommone e neanche quando professa una religione diversa dalla nostra. Non ci sono fratelli più fratelli di altri… Per Gesù ci sono fratelli e basta. Beh, questo testo è stato approvato dalla Cei, la Conferenza episcopale italiana, cioè quell’organismo della Chiesa che riunisce tutti i vescovi d’Italia. E ti pare possibile che i nostri vescovi ignorassero il fatto che non tutti i bambini bianchi, gialli, rossi e neri del mondo condividono la stessa fede in Gesù? O che possano prima o poi trovarsi di fronte alla tragedia di dover scappare dal proprio Paese per svariati motivi? Anche Maria e Giuseppe con Gesù sono stati immigrati.

Quando?

Quando il re Erode voleva uccidere il bambino. Giuseppe ha raccolto la famigliola, ha riunito le sue poche cose ed è fuggito in Egitto, in attesa di tempi migliori. E nel viaggio non sono morti. Sicuramente hanno trovato tante persone generose che li hanno aiutati. Basta poco: un sorso d’acqua, del cibo, qualche spicciolo… quando non hai niente, anche poco può fare la differenza. Se ogni famiglia ospitasse un rifugiato, sarebbe un bel gesto. C’è chi spende decine di migliaia di euro per un’adozione internazionale. Questi figli invece sono gratis. Negli ultimi tempi sono spuntati i nuovi “giusti” del Mediterraneo. Sui giornali puoi conoscere le loro storie. Soccorrono in mare, riscattano i prigionieri nel deserto, sostengono i profughi, curano i feriti, identificano i corpi delle vittime… Chi salva una vita, salva il mondo intero, dice la Bibbia. E in ogni tragedia umana c’è sempre un giusto che dimostra come sia possibile fare una scelta di vita piuttosto che di morte.

Testo Francesca Fabris

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