N. 30 -2016 24 luglio 2016
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Ite missa est di Enzo Romeo

L’estate incantata ha il gusto della fratellanza

I grest e i campi estivi offrono ai ragazzi, insieme allo svago, una proposta cristiana, che rimarrà nel tempo, almeno come…

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Ite missa est di Enzo Romeo

L’estate incantata ha il gusto della fratellanza

I Grest e i campi estivi offrono ai ragazzi, insieme allo svago, una proposta cristiana, che rimarrà nel tempo, almeno come nostalgia di un momento speciale

C’ è un libro di Ray Bradbury molto delicato, e purtroppo quasi introvabile, L’estate incantata, che narra i piccoli riti della stagione più attesa dell’anno. Lo fa con gli occhi di due ragazzini, Douglas e Tom Spaulding, di 12 e 10 anni. Per loro le cose comuni, i soliti luoghi, sono delle rivelazioni; gli eventi, a cui i grandi hanno fatto l’abitudine, accadono per la prima volta e hanno il sapore di una scoperta. Poco importa se l’estate in questione è quella del 1928 e il luogo delle vicende è una cittadina dell’Illinois. La storia intima degli uomini, in fondo, è sempre uguale e la poesia malinconica che percorre il racconto è la stessa che attraversa ogni epoca. C’è un momento bello da cogliere, sapendo che quell’istante non accadrà mai più. Alla fine dell’estate Doug e Tom non saranno più gli stessi e le prossime estati che vivranno non potranno avere lo stesso sapore. Ma rimane il ricordo di ciò che si è gustato, che si prolunga per tutto il tempo dell’esistenza e aiuta a colorare i periodi grigi e opachi che inesorabili sopraggiungono. La magia dell’infanzia e della prima giovinezza è una dispensa sempre ben fornita, a cui si ricorre quando gli scaffali dell’esistenza sono vuoti.

Quanti grest, campi-scuola, gite, feste patronali o d’oratorio offrono ai ragazzi le nostre parrocchie, le associazioni e i gruppi ecclesiali. Momenti semplici e profondi, dove insieme allo svago e al gioco spensierato si apprende a stare insieme, a pregare, a condividere. Ci si allena a “pensare in grande”, a immaginare una città, un paese, un quartiere, una comunità più belli e a misura d’uomo. Nessuno potrà mai certificarlo, eppure intere generazioni si sono formate anche così, attraverso un’estate resa “incantata” da una proposta cristiana. E se nel corso degli anni ci si è allontanati dalla Chiesa, se non si appartiene più al novero dei cosiddetti “praticanti”, nel fondo rimane la nostalgia di un momento speciale, che ha fatto assaporare la fratellanza e la gioia disinteressata.

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