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Estate, tempo propizio per andare da Gesù che ci ama e ci consola
Un consiglio per vivere bene questo periodo: dedicare un po’ di tempo alla preghiera e alla lettura del Vangelo per trovare vero ristoro dalle nostre fatiche
Cari amici lettori, l’estate è un tempo propizio per il riposo e la riflessione. È una buona occasione per leggere un buon libro o riprendere in mano con calma un articolo. L’invito che io vi faccio è di tirar fuori la Bibbia e di leggere, tutto di seguito, uno dei Vangeli, magari quello di Matteo, che la liturgia ci propone nelle domeniche di quest’anno. In un secondo momento ci si può soffermare su un singolo brano, magari facendoci aiutare dai brevi commenti che papa Francesco propone all’Angelus.
Mi ha colpito quello di due domeniche fa, adatto ai tanti che si sentono affaticati, stanchi, oppressi dalla vita. «Il Signore», ha detto il Papa, «sa quanto la vita può essere pesante. Sa che molte cose affaticano il cuore: delusioni e ferite del passato, pesi da portare e torti da sopportare nel presente, incertezze e preoccupazioni per il futuro». Ebbene, Gesù ha una parola per tutti coloro che si trovano in situazioni simili: «Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro» (Matteo 11,28). La prima riflessione del Papa ci fa capire che Gesù è un fine psicologo. Dice, infatti: «Venite», cioè invita «a muoversi e reagire». È questa la prima cosa da fare, perché «nei momenti bui viene naturale stare con se stessi, rimuginare su quanto è ingiusta la vita, su quanto sono ingrati gli altri e com’è cattivo il mondo, e così via». Gesù invece ci vuole tirar fuori da queste “sabbie mobili”. Infatti, «la via di uscita è nella relazione, nel tendere la mano e nell’alzare lo sguardo verso chi ci ama davvero».
Uscire da se stessi però non basta, spiega Francesco. Per questo Gesù dice: «Venite a me». Non dimentichiamoci, allora, di aprirci al Signore, «di raccontargli la vita, di affidargli le persone e le situazioni». Gesù ci aspetta sempre, «non per risolverci magicamente i problemi, ma per renderci forti nei nostri problemi. Gesù non ci leva i pesi dalla vita, ma l’angoscia dal cuore; non ci toglie la croce, ma la porta con noi. E con lui ogni peso diventa leggero». Mi viene in mente una frase del beato don Giacomo Alberione, che a chi gli diceva che non sapeva più dove sbattere la testa rispose: «Sbattila nel tabernacolo». Cioè vai da Gesù, presente nell’Eucaristia, rivolgiti a lui, prega, aprigli il cuore. La parola di Dio, il Vangelo, e l’Eucaristia sono i due modi principali per andare da Gesù. E in questo periodo estivo facciamo bene ad approfittarne. Come ha detto il Papa, «andiamo a Gesù, diamogli il nostro tempo, incontriamolo ogni giorno nella preghiera, in un dialogo fiducioso, personale; familiarizziamo con la sua Parola, riscopriamo senza paura il suo perdono, sfamiamoci del suo Pane di vita: ci sentiremo amati, ci sentiremo consolati da lui.»