N. 30 - 2018 29 luglio 2018
INSIEME di don Antonio Rizzolo

Il nostro impegno di cristiani è custodire sempre la vita. Ogni vita

Una nota della presidenza Cei sul tema dei migranti invita a vincere la paura e a dare spazio alla fraternità. evitando parole…

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INSIEME di don Antonio Rizzolo

Il nostro impegno di cristiani è custodire sempre la vita. Ogni vita

Una nota della presidenza Cei sul tema dei migranti invita a vincere la paura e a dare spazio alla fraternità. evitando parole sprezzanti e atteggiamenti aggressivi

 

Cari amici lettori, in questi giorni estivi uno dei temi che tiene banco è quello dei migranti, anche se il loro numero è diminuito molto nell’ultimo anno. Come affrontare tutto questo da cristiani? Una risposta ci viene dalla presidenza della Conferenza episcopale italiana, che ha pubblicato una breve nota dal titolo Migranti, dalla paura all’accoglienza. Ve la propongo per intero.

«Gli occhi sbarrati e lo sguardo vitreo di chi si vede sottratto in extremis all’abisso che ha inghiottito altre vite umane sono solo l’ultima immagine di una tragedia alla quale non ci è dato di assuefarci. Ci sentiamo responsabili di questo esercito di poveri, vittime di guerre e fame, di deserti e torture. È la storia sofferta di uomini e donne e bambini che – mentre impedisce di chiudere frontiere e alzare barriere – ci chiede di osare la solidarietà, la giustizia e la pace. Come Pastori della Chiesa non pretendiamo di offrire soluzioni a buon mercato. Rispetto a quanto accade non intendiamo, però, né volgere lo sguardo altrove, né far nostre parole sprezzanti e atteggiamenti aggressivi. Non possiamo lasciare che inquietudini e paure condizionino le nostre scelte, determinino le nostre risposte, alimentino un clima di diffidenza e disprezzo, di rabbia e rifiuto.

Animati dal Vangelo di Gesù Cristo continuiamo a prestare la nostra voce a chi ne è privo. Camminiamo con le nostre comunità cristiane, coinvolgendoci in un’accoglienza diffusa e capace di autentica fraternità. Guardiamo con gratitudine a quanti – accanto e insieme a noi – con la loro disponibilità sono segno di compassione, lungimiranza e coraggio, costruttori di una cultura inclusiva, capace di proteggere, promuovere e integrare. Avvertiamo in maniera inequivocabile che la via per salvare la nostra stessa umanità dalla volgarità e dall’imbarbarimento passa dall’impegno a custodire la vita. Ogni vita. A partire da quella più esposta, umiliata e calpestata».

A queste parole dei vescovi italiani aggiungo una brevissima riflessione. È chiaro che non ci sono soluzioni semplici a un problema complesso come questo. Le soluzioni dipendono dai politici, italiani ed europei. E su questo le posizioni dei cristiani possono anche divergere. L’importante è non perdere di vista l’umanità, custodire sempre la vita, come ci invitano a fare i vescovi. E cominciare evitando parole violente e aggressive.

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