n. 33 - 2015 16 agosto 2015
Insieme di don Antonio Rizzolo

Con Maria uno sguardo verso il Cielo per servire il Signore sulla Terra

Cari amici lettori, in questo numero un posto particolare è riservato all’Assunta.

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Insieme di don Antonio Rizzolo

Con Maria uno sguardo verso il Cielo per servire il Signore sulla Terra

Cari amici lettori, in questo numero un posto particolare è riservato all’Assunta: a lei dedichiamo il dossier, la rubrica I figli ci chiedono e il servizio sul santuario di Vicoforte, nella cui grande cupola è dipinto l’innalzamento di Maria alla gloria del Cielo per opera del suo Figlio Gesù Cristo. La solennità dell’Assunta, che si celebra nel cuore dell’estate, a Ferragosto, è un invito ad alzare per un attimo lo sguardo verso l’alto anche in questo periodo di vacanze, di meritato riposo.

Il nostro vero riposo, in realtà, è in Dio stesso, nella comunione piena e definitiva con lui. Che inizia già da questa vita. La Lettera agli Ebrei, infatti, ci chiede di affrettarci fin d’ora a entrare nel riposo di Dio (4,11), a vivere una vita bella, piena d’amore verso tutti, nella gioia della fede. Abbiamo davvero bisogno di staccare dalle ansie, dalle preoccupazioni, dalle fatiche di ogni giorno. e Maria ci indica la via in Gesù cristo suo Figlio. Ci invita ad alzare lo sguardo dalle angosce di questo mondo, dalle violenze, dalle ingiustizie, per guardare verso la meta che ci attende. Di fronte all’eternità molte angosce si stemperano, cambia la prospettiva con cui guardiamo il mondo, gli altri, i torti subiti, le offese, e anche i nostri limiti, le nostre inadempienze.

Guardando a Maria, con il volto verso il Cielo, possiamo comprendere ciò che conta veramente, ciò per cui vale la pena vivere. È una riflessione utile in questo periodo di vacanze, in cui possiamo staccare dalla frenesia di tutti i giorni per guardare dentro la nostra anima.

Contemplando Maria ascesa al Cielo possiamo comprendere la nostra vera meta, l’eternità. Ma considerando che lei ci ha preceduto anche con il corpo, oltre che con l’anima, siamo indotti a ritornare con rinnovato vigore ai nostri impegni quotidiani, terreni, in cui è coinvolta tutta la nostra persona, corpo compreso. L’Assunta, infatti, non ci invita a una fuga dal mondo, ma a guardare le cose con un migliore senso delle proporzioni e a impegnarci per il bene, la giustizia, la verità in modo materno, misericordioso, pieno di comprensione verso tutti.

In questo Maria è un esempio, in particolare nell’episodio della Visitazione che leggiamo il 15 agosto: Maria si affretta a raggiungere la cugina Elisabetta e a offrirle, oltre che il suo aiuto, la presenza del Signore. E poi canta quell’inno rivoluzionario che è il Magnificat: un canto a Dio che «ha rovesciato i potenti dai troni». È il cambio di prospettiva che l’Assunta ci invita a fare guardando al cielo: non contano agli occhi di Dio i potenti, i ricchi, i superbi, ma chi confida in lui e nel suo amore.

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