N. 33 - 2016 14 agosto 2016
INSIEME di don Antonio Rizzolo

Il mondo oggi ha bisogno che noi cristiani siamo testimoni di perdono

In un clima segnato dall'odio e dalla paura, la lezione di Francesco ad Assisi è quanto mai attuale: portare a tutti il dono…

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INSIEME di don Antonio Rizzolo

Il mondo oggi ha bisogno che noi cristiani siamo testimoni di perdono

In un clima segnato dall'odio e dalla paura, la lezione di Francesco ad Assisi è quanto mai attuale: portare a tutti il dono della misericordia.

Cari amici lettori, abbiamo tutti bisogno di perdono. Ce lo ha ricordato il pellegrinaggio di papa Francesco alla Porziuncola, giovedì 4 agosto. Abbiamo bisogno di essere perdonati, prima di tutto da Dio nostro Padre. E abbiamo bisogno di perdonare di cuore i nostri fratelli. Il mondo ha bisogno di perdono. È la principale testimonianza che noi cristiani siamo chiamati a dare, oggi più che mai, con le nostre scelte, il nostro stile di vita. Riflettevo su questo meditando su quello che, per voi che leggete, è il Vangelo di domenica scorsa. Gesù ci invita a essere pronti, «con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese». Ci invita a restare svegli, in attesa del suo ritorno. Al tempo di Gesù le vesti strette intorno ai fianchi erano la tenuta di chi lavorava o di chi si metteva in viaggio. E così è questa vita, un pellegrinaggio verso la casa del Padre e, ugualmente, il tempo dell’impegno concreto, del lavoro a favore degli altri, del mondo. Il tempo in cui amministrare bene quello che ci è dato, come il servo della parabola, «per dare la razione di cibo» al momento opportuno. Noi cristiani dovremmo essere come una lampada accesa che splende nella notte del mondo. Oggi sembra che la notte sia particolarmente oscura, la notte della violenza, dell’odio, della vendetta. La notte dell’immobilismo, dell’incertezza, della paura, in particolare del diverso, dello straniero. In questa notte noi cristiani siamo chiamati a vegliare, a tenere accesa la lampada della nostra testimonianza. Il mondo ha bisogno di questa luce, che è quella del Vangelo, il cui cuore è l’amore, la misericordia, il perdono. Per questo le parole del Papa ad Assisi sono oggi particolarmente significative e indicano come noi cristiani dobbiamo comportarci. «Quando siamo noi in debito con gli altri», ha detto Francesco, «pretendiamo la misericordia; quando invece siamo in credito, invochiamo la giustizia! E tutti facciamo così, tutti. Non è questa la reazione del discepolo di Cristo e non può essere questo lo stile di vita dei cristiani. Gesù ci insegna a perdonare, e a farlo senza limiti». Cari amici, facciamo nostra l’esortazione del Papa e scegliamo sempre la strada del perdono, in famiglia, nei rapporti con i vicini e con ogni persona. Un perdono attivo, che si impegna a cercare ciò che unisce, «non tiene conto del male ricevuto» e «tutto scusa, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta» (1Corinzi 13,5.7). Sì, come ha detto Francesco, «offrire la testimonianza della misericordia nel mondo di oggi è un compito a cui nessuno di noi può sottrarsi. Il mondo ha bisogno di perdono».

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