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Irlanda
La Madonna di Knock Madre delle famiglie
In occasione del suo viaggio del 25 e 26 agosto, papa Francesco visiterà il santuario più amato dagli irlandesi dove nel 1879 avvenne un’apparizione silenziosa dall'insolito messaggio
Il 1879 in Irlanda non era un anno qualunque: dopo la grande carestia degli anni Cinquanta, i contadini si trovavano nuovamente di fronte al rischio di perdere il raccolto per il terzo anno consecutivo. I mezzadri chiedevano di diminuire la quota dell’affitto, che fino ad allora era metà del raccolto: scoppiò così la cosiddetta Landwar, la guerra dei padroni. È in quest’anno, il 21 agosto, che una famiglia di Knock, i Byrne – il più anziano ha 75 anni il più piccolo 5 –, è testimone di un fatto eccezionale: davanti ai loro occhi, presso la parete esterna di una chiesa, appaiono la Madonna con ai lati san Giuseppe e san Giovanni evangelista. Accanto vedono un altare con un agnello sormontato da una croce. Chiamano le altre persone del villaggio: i testimoni dell’accaduto saranno 50. Sotto una pioggia battente nessuno si bagna. Tutti sono certi di quanto hanno visto. La commissione di inchiesta esamina diciotto testimonianze e nessuno ha dubbi. Nasce il santuario di Knock, luogo di devozione per tutti gli irlandesi.
SANTUARIO DELLE FAMIGLIE
Il piccolo villaggio nella contea di Mayo, Irlanda dell’Ovest, oggi è metà di pellegrinaggi da tutta l’isola. Specialmente la domenica, quando arrivano anche i gruppi organizzati. Knock, per la sua particolare storia, è soprattutto un santuario dedicato alla famiglia e infatti papa Francesco vi farà tappa il 26 agosto durante la sua visita in Irlanda per l’Incontro mondiale delle famiglie (ne parliamo sul numero di Credere in edicola alle pagine 14 e 15).
Il rettore del santuario, padre Richard Gibbons, racconta come negli ultimi anni uno dei punti su cui lui e i suoi collaboratori hanno puntato è proprio l’accoglienza dei nuclei familiari: «Abbiamo per questo creato l’Hub, un programma di accoglienza in cui i ragazzi delle scuole secondarie che hanno tra i 17 e i 18 anni di età propongono ai bambini attività legate alla storia del santuario, mentre i genitori sono nella basilica a pregare o per la Messa». Aine è una delle giovani responsabili dell'Hub: «Saremo in 250 il giorno in cui verrà papa Francesco», spiega mentre gira per il santuario di domenica mattina. «Per noi», aggiunge, «è la prima visita del Papa». I più maturi invece ricordano bene quando fu Giovanni Paolo II a venire qui nel 1979: 400 mila persone accorsero per lui al santuario. Il Pontefice portò in dono la Golden rose, la rosa d’oro, che si può ammirare in una teca accanto alla cappella dei pellegrini. È il simbolo della corona che i Byrne videro sul capo della Vergine. Il ricordo della visita del Papa rimbalza sulla bocca di ogni persona, sia di chi c’era sia di chi non era presente. Come quella di Madre Teresa, che venne qui nel 1993.
La famiglia Bijoy viene da Dublino ed è di origine indiana: «Davvero Madre Teresa è stata qui? Noi veniamo ogni anno perché i nostri vicini di casa ci hanno raccontato del santuario. Di un luogo benedetto». Succede anche questo nell'Irlanda che sta cambiando pelle e a Knock l’immigrazione ha anche il volto di chi prega qui.
APPARIZIONE SENZA PAROLE
La particolarità dell’apparizione di Knock è che è stata silenziosa. Nessun messaggio è stato consegnato dalla Vergine ai testimoni. «Questo rende la trasmissione del messaggio di Knock ancora più impegnativa per noi», spiega padre Gibbons, che chiarisce: «Al centro di tutto c’è l’Eucaristia», rappresentata dall'Agnello (simbolo di Gesù) verso il quale, nell'apparizione, la Madonna e i due santi si rivolgevano in adorazione. Celia viene da Dublino ed è qui per un ritiro di preghiera: «A Knock anche il Vangelo è centrale», aggiunge.
SANTUARIO NAZIONALE
Al centro del complesso del santuario si trova la basilica dalle linee contemporanee, inaugurata nel 2014. È il luogo in cui si tengono le principali funzioni religiose ogni giorno, ma è soprattutto il luogo che esprime in maniera più forte, attraverso i simboli, l’appartenenza del santuario agli irlandesi. Trentadue delle colonne che sorreggono l’edificio sono fatte della pietra di ciascuna delle contee in cui è divisa l’isola. Senza alcuna distinzione tra Nord (che è parte del Regno Unito) e Sud (la Repubblica d’Irlanda), come d’altronde è unica la Chiesa cattolica. Così capita di vedere i pellegrini andare a cercare la propria “pietra di fondazione” prima di entrare nella basilica. Il nucleo storico è invece la gabel, la pietra originale dell’apparizione, oggi applicata sulla parete esterna della modernissima cappella costruita nel luogo dell’apparizione, a ridosso della vecchia chiesa parrocchiale. Completano il santuario una grande croce, una cappella ampia per le confessioni e un luogo per la preghiera dietro le stazioni della Via Crucis.
Tutto si mescola e ognuno sceglie il proprio luogo in cui stare fino a tarda ora. Alle 21 passate di domenica il santuario è ancora aperto. Nella cappella dei pellegrini alcune persone si attardano per l’adorazione. Dal Donegal, una contea nel nord della Repubblica, Ivonne e i suoi amici completano le stazioni della Via Crucis: «Una notte non c’erano più autobus per tornare a casa e sono rimasta a dormire dentro. Mi sono messa vicino alla cappella dei pellegrini. Ogni tanto aprivo gli occhi e guardavo le statue dell’apparizione. Non ho avuto paura, mi sentivo al sicuro».
PELLEGRINI AFFEZIONATI
Gli irlandesi, si sa, sono un popolo abituato alle difficoltà, che spesso affrontano con un sorriso. E con la fede, soprattutto, che non sono soliti manifestare con grandi gesti e parole. Toccano la pietra delle apparizioni quasi con pudore, sfiorandola. I bimbi chiedono alle mamme o alle nonne di fare loro una foto, a ricordo della prima volta a Knock. La risposta infatti che più spesso viene data alla domanda «è la prima volta che sei qui?» è «certo che no, vengo ogni anno e anche più volte all’anno».
Intanto il santuario lavora per diffondere il silenzioso messaggio anche attraverso l’arte: in autunno, infatti, sono stati invitati artisti, musicisti e poeti, non solo cattolici, a esplorare il santuario attraverso le proprie forme di espressione. «È anche questo», spiega padre Gibbons, «un modo per coinvolgere tutti nella vita del santuario». E in occasione della visita del Papa proprio il rettore di Knock ha raccolto una collezione di preghiere da lui scritte in un libro The Knock Prayer Book, oltre a preghiere della tradizione care ai pellegrini.
ORGANIZZARE LA VISITA
Il santuario di Knock si trova nella contea di Mayo, nella parte nord-occidentale dell'Irlanda. Dista dalla capitale Dublino circa 200 chilometri. Nonostante Knock sia un piccolo borgo, è dotato di un aeroporto, l’Ireland West Airport, con collegamenti diretti anche verso l’Italia (aeroporto di Bergamo-Orio al Serio, voli Ryanair). Nei pressi del santuario ci sono alberghi di varie categorie e anche un campeggio per caravan. Per altre informazioni sul santuario, le celebrazioni e le proposte pastorali, consultare il sito www.knockshrine.ie.
IL CAMMINO
Da maggio a ottobre la cappella delle apparizioni è aperta tutti i giorni dalle 7 alle 21 (dalle 8 nel resto dell’anno). La Cappella della confessioni osserva l’orario 11-17. Interessante la visita al Museo sulla storia del santuario (orario 10-18). Dal 14 al 22 agosto, ogni anno, in occasione dell’anniversario dell’apparizione, si svolge a Knock la «Novena nazionale» con varie celebrazioni speciali e orari di apertura estesi fino alle 23.
Testo di Francesca Lozito - Foto di Stefano Dal Pozzolo/Contrasto