n. 34 - 2015 23 agosto 2015
Insieme di don Antonio Rizzolo

Eucaristia, pane del cammino per una vita cristiana autentica

Cari amici lettori, in questo numero riflettiamo sul sacramento per eccellenza: l'Eucaristia.

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Insieme di don Antonio Rizzolo

Eucaristia, pane del cammino per una vita cristiana autentica

Cari amici lettori, benvenuti all’appuntamento settimanale con Credere. Una rivista con la quale condividiamo la comune fede cristiana per aiutarci a viverla in maniera sempre più autentica e per diventare sempre più “cristiani”, cioè di Cristo, anzi come Cristo. Così da poter dire, come san Paolo, «Cristo vive in me» (Galati 2,20). La nostra fede, infatti, prima di una dottrina o di un insieme di regole morali, è un incontro con il Signore che ci trasforma, ci rende persone nuove, capaci di essere come Dio Padre: misericordiosi. Il sacramento per eccellenza che ci trasforma in Cristo è l’Eucaristia, pane del cammino che ci sostiene nella lotta contro il male e ci dà la forza di amare tutti come Dio ci ama. Non è un caso se la Chiesa, in questo periodo estivo, ci fa meditare il lungo discorso di Gesù sul Pane di vita. Alla fine, come dice il brano di questa domenica, molti discepoli trovano le parole di Gesù troppo dure e lo abbandonano. Egli allora chiede agli apostoli: «Volete andarvene anche voi?». Pietro esclama: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna» (Giovanni 6,68).

La domanda di Gesù è rivolta oggi anche a noi: come ci poniamo di fronte alle sue parole? Andare a Messa e nutrirsi del Pane di vita che è l’Eucaristia non è adempiere un rito o rispondere a un obbligo. Non è neanche, come ha ricordato papa Francesco all’Angelus, «una preghiera privata o una bella esperienza spirituale, non è una semplice commemorazione di ciò che Gesù ha fatto nell’Ultima cena». E allora di cosa si tratta? L’ha spiegato sempre il Papa: «L’Eucaristia è Gesù stesso che si dona interamente a noi. Nutrirci di lui e dimorare in lui mediante la Comunione eucaristica, se lo facciamo con fede, trasforma la nostra vita, la trasforma in un dono a Dio e ai fratelli». Ecco il punto: nutrirci di Cristo ci trasforma in lui. Se questo non avviene, se la nostra vita non cambia, abbiamo solo mangiato ostie. Invece, sono ancora parole di Francesco, «nutrirci di quel “Pane di vita” significa entrare in sintonia con il cuore di Cristo, assimilare le sue scelte, i suoi pensieri, i suoi comportamenti. Significa entrare in un dinamismo di amore e diventare persone di pace, di perdono, di riconciliazione, di condivisione solidale».

Ciascuno di noi consideri allora la propria vita alla luce dell’Eucaristia, guardi alle proprie idee e alle proprie scelte. Sono conformi al cuore di Cristo? Pensiamo alle tante persone che soffrono, ai poveri, ai migranti, alle persone sole, a chi ci ha fatto qualche torto: ci comportiamo nei loro confronti da cristiani veri, trasformati dall’Eucaristia?

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