N. 35 - 2018 2 settembre 2018
INSIEME di don Antonio Rizzolo

Le nostre famiglie sappiano resistere, baluardi di fede e di bontà

Durante l’incontro mondiale delle famiglie, il Papa ha invitato tutti i cristiani, soprattutto i membri del clero, a chiedere…

Beatrice Fazi

Le nostre nozze, così imperfette e benedette

L’attrice è arrivata all’unione con il suo Pierpaolo dopo tante traversie e la sfida – vinta – della castità prematrimoniale.…

Don Marco Ricci

Bonifichiamo le coscienze

Parroco a Ercolano, è stato premiato da Legambiente come Ambientalista dell’anno: da tempo denuncia gli eco-reati nella Terra…

Suor Alphonsine Yanogo

La suora che ripara motori e cuori

È la prima donna meccanico del Burkina Faso, Paese in cui la parità di genere è di là da venire. Oggi gestisce l’officina…

Padre Pino Puglisi

Il prete che insegnava a chiedere per favore

Da sacerdote antimafia a uomo mite: padre Pino Puglisi è stato definito in molti modi. Ma chi era davvero il prete ucciso…

Grotte di Castro (Viterbo)

La Madonna che viene in mezzo a noi

Nella Festa del decennale la statua di Maria Addolorata, in una suggestiva cerimonia, “discende” dalla sua nicchia sopra…

Ite, missa est di Emanuele Fant

Un pensiero e un saluto

La scoperta del senso è una folgorazione che è impossibile non voler comunicare. Per la prima volta nella mia vita un’esperienza…

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Beatrice Fazi

Le nostre nozze, così imperfette e benedette

L’attrice è arrivata all’unione con il suo Pierpaolo dopo tante traversie e la sfida – vinta – della castità prematrimoniale. «Entrambi ci siamo convertiti quando ci siamo conosciuti: senza Dio non credo che saremmo andati molto lontano»

Beatrice Fazi 

Suo marito non smette mai di sorridere mentre, chino su un foglio zeppo di ghirigori, guarda di sottecchi Beatrice Fazi rispondere con slancio a tutte le domande. Il suo è un sorriso quasi impercettibile, affettuoso e sommesso: un lusso che si possono concedere non le coppie perfette (loro non lo sono affatto…), ma solo gli sposi più affiatati: coloro che hanno smesso di ridere degli sbagli del partner, o di scandalizzarsi, e hanno imparato a sorridere amorevolmente delle differenze reciproche. E, forse, è proprio questo guazzabuglio di Amore e diversità il segreto del matrimonio tra Beatrice Fazi e Pierpaolo Platania: un’unione impegnativa, che i due si sono guadagnati con le unghie e con i denti, non solo a livello burocratico.

L’AMORE FA MIRACOLI
«Se ho accettato con entusiasmo di condurre, dal 31 agosto su Tv 2000, il programma Per sempre, è proprio perché il matrimonio e l’amore verso mio marito sono stati fondamentali per il mio cammino di fede. Dopo che ci siamo conosciuti, entrambi ci siamo convertiti, intraprendendo un  percorso di crescita che ci ha letteralmente cambiato i connotati», spiega l’attrice, al suo debutto come presentatrice tv.

BELLISSIME IMPERFEZIONI
Quando Beatrice ha conosciuto il marito, entrambi stavano facendo i conti con un doloroso bagaglio esistenziale, fatto di pregiudizi e sconfitte. Lei era reduce da una serie di cocenti delusioni, amorose e professionali, e stava provando a ricominciare lavorando come cameriera in un bistrò. Lui, di sette anni più grande, era appena uscito da un doloroso divorzio. A farli conoscere fu una banalissima pausa pranzo: nel 2000 Pierpaolo, il cui ufficio era da quelle parti, scelse di mangiare nel bistrò di Beatrice e rimase folgorato da quella cameriera così esuberante e carina. «Prima ancora dei suoi occhi, mi stregò il naso di Bea», confida divertito Pierpaolo, ben sapendo che, paradossalmente, sua moglie non ama di sé proprio il naso. Fin da principio, dunque, a legarli fu l’affetto per le imperfezioni. «All’inizio, comunque, non fu facile: quando inizi a conoscerti, tutte le proiezioni che hai fatto sull’altro crollano immancabilmente e ti chiedi se hai fatto davvero la scelta giusta. Inoltre spesso il nostro passato ha rischiato di travolgerci», confida Beatrice. «Non credo che saremmo andati molto lontani senza Dio, ossia senza quella forza che ti aiuta a superare le fragilità».

Il cambio di passo è stato infatti sensibile. Sulle prime, il loro amore era scandito da paure e desideri: Beatrice trascinava con coraggio Pierpaolo, ancora troppo ferito dal precedente matrimonio per immaginare un legame stabile, e la passione finiva per fare il resto. Con il tempo la coppia diventa sempre più affiatata e decide di fare un figlio, come se questo avrebbe potuto rendere il loro legame indissolubile. Il matrimonio, in fondo, era solo una convenzione.

IL MATRIMONIO E I FIGLI
«L’errore più grande è pensare di relazionarti con i figli prescindendo dalla relazione che hai con tuo marito o tua moglie», ammette Pierpaolo.
«Ma noi questo l’avremmo scoperto dopo». Quel “dopo” ha un nome e cognome ben precisi: don Fabio Rosini. L’incontro con il prete ha avvicinato alla fede prima Beatrice e poi il marito: non subito, non facilmente, ma alla fine entrambi hanno desiderato di rileggere la propria vita alla luce del Vangelo. Così, pur convivendo, la coppia decide di osservare un periodo di castità, in attesa della sentenza di nullità del matrimonio. Quando questa arriva, i due si possono sposare: è il 2008. «In fondo aver dovuto conquistarci il matrimonio è stato prezioso perché ha fatto sì che fosse una scelta attesa e ambita: quando è finalmente arrivato il nostro momento, lo abbiamo accolto con il desiderio di goderne, di vedere cos’era questa unione e come funzionava», spiega Platania.

«Da avvocato seguo molte pratiche di divorzio e separazione e spesso è proprio l’incapacità di scoprire cosa sia il matrimonio, il rifiuto di andarci entro, a trasformare l’unione in una routine, peraltro spesso complicata. E questo spegne la passione. Mi terrorizzava l’idea che, prima o poi, potesse finire così anche con Beatrice. Invece oggi, a 53 anni, mi riscopro ancora appassionato di questa donna che conosco ormai da 18 anni».

LE CRISI NON MANCANO MAI
Il tutto, però, passando in mezzo a svariate crisi. Il loro matrimonio non fu, e non è, all’insegna dell’«E vissero felici e contenti»: è più concreto, sanguigno e si declina in una dialettica fatta di incomprensioni, fratture, diversità di approcci e chiarimenti. «Essendo molto diversi, c’erano tantissime cose che potevano dividerci e spesso ci hanno effettivamente allontanato. La fede, la preghiera, la confessione e il confronto spirituale hanno fatto sì che gli egoismi non prevalessero», spiega Beatrice. «La crisi più forte l’abbiamo avuta nel 2010: lui mi disse che non mi sopportava più, che non mi amava più, ma che sarebbe rimasto per i figli. Mi sono sentita mortalmente ferita ma, a quel punto, mi sono fatta una domanda fondamentale: “Che cosa sto facendo io per lui?”. Nulla, ho dovuto ammettere…».

AMMETTERE LE MANCANZE
Da lì, però, la coppia ha ricominciato. Ancora e ancora, giorno dopo giorno, senza smettere mai di calarsi nei panni del partner, sebbene apparissero puntualmente bizzarri e distanti dai propri. D’altronde lei è un’attrice solare e lui un avvocato razionale e pragmatico: due mondi che, sulla carta, non potrebbero mai sfiorarsi. «Ultimamente, con il mio direttore spirituale, sto facendo un grande lavoro per smettere di vivere i rapporti secondo giustizia. Il che è una bella faticaccia per un avvocato!», aggiunge Pierpaolo. «Se ogni volta che andiamo in crisi dovessi  relazionarmi con Beatrice secondo il mio pensiero e cercare giustizia, non arriverei mai a capire: finirei solo in un vicolo cieco. Bisogna fare un atto di fede, ossia fidarsi e provare a mettersi dal punto di vista dell’altro. E quasi sempre finisci per scoprire una verità che non ti aspettavi».

L’amore non ti mette infatti solo davanti alla verità di te stesso: ti chiede anche di avere carità e speranza. «Nel pugilato lo sparring partner (ingaggiato per un match di allenamento, ndr) ti serve per capire i tuoi punti deboli e lavorarci su. Nel matrimonio viene chiesto un passo ulteriore: mettere le tue capacità al servizio dell’altro. Qui sta la vera realizzazione», continua Pierpaolo. Così, oggi, nonostante tutte le tempeste, le preoccupazioni e le diversità, Beatrice può dirsi sicura di avere scelto la persona giusta: «Me ne rendo conto ogni volta che, voltandomi, contemplo la strada che abbiamo fatto insieme». E Pierpaolo? Lui sorride, con affetto.

Testo di Francesca D’Angelo - Foto Ansa

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