N. 35 - 2018 2 settembre 2018
INSIEME di don Antonio Rizzolo

Le nostre famiglie sappiano resistere, baluardi di fede e di bontà

Durante l’incontro mondiale delle famiglie, il Papa ha invitato tutti i cristiani, soprattutto i membri del clero, a chiedere…

Beatrice Fazi

Le nostre nozze, così imperfette e benedette

L’attrice è arrivata all’unione con il suo Pierpaolo dopo tante traversie e la sfida – vinta – della castità prematrimoniale.…

Don Marco Ricci

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Parroco a Ercolano, è stato premiato da Legambiente come Ambientalista dell’anno: da tempo denuncia gli eco-reati nella Terra…

Suor Alphonsine Yanogo

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Da sacerdote antimafia a uomo mite: padre Pino Puglisi è stato definito in molti modi. Ma chi era davvero il prete ucciso…

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Nella Festa del decennale la statua di Maria Addolorata, in una suggestiva cerimonia, “discende” dalla sua nicchia sopra…

Ite, missa est di Emanuele Fant

Un pensiero e un saluto

La scoperta del senso è una folgorazione che è impossibile non voler comunicare. Per la prima volta nella mia vita un’esperienza…

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INSIEME di don Antonio Rizzolo

Le nostre famiglie sappiano resistere, baluardi di fede e di bontà

Durante l’incontro mondiale delle famiglie, il Papa ha invitato tutti i cristiani, soprattutto i membri del clero, a chiedere perdono e a riparare per ogni forma di abuso

 

Cari amici lettori, il viaggio apostolico di papa Francesco in Irlanda, in occasione dell’Incontro mondiale delle famiglie, ha avuto un’ampia eco, soprattutto per l’emergenza degli abusi. Francesco è tornato sull’argomento più volte, in particolare durante l’Angelus al santuario mariano di Knock.

Molto forti sono state anche le parole pronunciate all’inizio della Messa al Phoenix Park di Dublino. Vale la pena rileggerle insieme. «Ieri mi sono incontrato con otto persone sopravvissute di abusi di potere, di coscienza e sessuali», ha esordito il Papa. «Raccogliendo quello che mi hanno detto vorrei porre davanti alla misericordia del Signore questi crimini e chiederne perdono. Chiediamo perdono per gli abusi in Irlanda, abusi di potere e di coscienza, abusi sessuali da parte di membri qualificati della Chiesa. In modo speciale chiediamo perdono per tutti gli abusi commessi in diversi tipi di istituzioni dirette da religiosi e da religiose e da altri membri della Chiesa. E chiediamo perdono per i casi di sfruttamento lavorativo a cui sono stati sottoposti tanti minori. Chiediamo perdono per le volte in cui come Chiesa non abbiamo offerto ai sopravvissuti di qualsiasi tipo di abuso compassione, ricerca di giustizia e di verità, con azioni concrete. Chiediamo perdono».

L’elenco è continuato così: «Chiediamo perdono per alcuni membri della gerarchia che non si sono fatti carico di queste situazioni dolorose e che sono rimasti in silenzio. Chiediamo perdono. Chiediamo perdono per i bambini che sono stati tolti alle loro mamme, e per tutte quelle volte in cui si diceva a tante ragazze-madri che provavano a cercare i loro figli dai quali erano state separate, o ai figli, che cercavano le loro mamme, si diceva che era peccato mortale: questo non è peccato mortale, è il quarto comandamento. Chiediamo perdono». Così ha concluso Francesco: «Il Signore mantenga e faccia crescere questo stato di vergogna e di pentimento, e ci dia la forza per impegnarci affinché mai più accadano queste cose e perché si faccia giustizia. Amen».

Siamo chiamati a riflettere seriamente, specialmente noi preti. Ma anche tutti noi cristiani, perché gli abusi avvengono pure in famiglia, nei luoghi di lavoro. Magari come abuso di potere, o violenza verbale, oppure egoismo e sopraffazione ai danni degli altri. Tutti siamo invitati a chiedere perdono e a chiedere che Maria, Madre della Chiesa, interceda per noi e per le nostre famiglie, perché resistano come «baluardi di fede e di bontà».

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