N. 35 - 2019 1 settembre 2019
INSIEME di don Antonio Rizzolo

C’è bisogno di una vera conversione ecologica, per salvare la nostra Madre Terra

Già san Giovanni Paolo II aveva sollecitato noi cristiani in questo senso. Come ci ricorda Papa Francesco nella Laudato si’,…

Padre Nicola Preziuso

La sfida? Salvare insieme ambiente, lavoro e salute

Il religioso murialdino da 40 anni è “cappellano” nelle acciaierie Ilva a Taranto. Ha speso la vita per portare la Chiesa…

Poti Pictures

I ragazzi disabili diventano star del cinema

Ad Arezzo, da un gruppo di persone con handicap animato dal Cenacolo francescano, è nata una vera casa di produzione cinematografica…

Angela Bianco

Ho voluto mia figlia nonostante il tumore

Era incinta al terzo mese quando le è stato diagnosticato un cancro al cervello. La piccola è stata salvata grazie a una…

Tomás Insúa

Ecco come e perché dobbiamo salvare il pianeta

Settembre è il mese per la difesa del creato promosso della Chiesa italiana. Ma cosa c’entrano fede ed ecologia? Perché la…

Bétharram (Francia)

La Vergine del Bel Ramo

Il nome curioso del santuario è legato a un’apparizione mariana. Affacciato sul Gave, lo stesso fiume che bagna Lourdes,…

Ite, missa est di Chiara Amirante

Farsi piccoli per diventare grandi

«Riconciliarsi con la propria debolezza è il segreto per trovare il proprio posto»

Per una lettura completa...

Ite, missa est di Chiara Amirante

Farsi piccoli per diventare grandi

«Riconciliarsi con la propria debolezza è il segreto per trovare il proprio posto»

llustrazione di Emanuele Fucecchi

Il Vangelo di oggi ci rivela un segreto che è una verità oggi tanto dimenticata: chi si umilia sarà esaltato, chi si mette al primo posto sarà messo all’ultimo. Gesù lo insegna, ma è anche il primo a farlo! Infatti, «non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio, ma spogliò se stesso, assunse la condizione di servo, si fece obbediente fino alla morte e alla morte di croce» (Filippesi 2,6-8).

In questa Parola troviamo una via di luce da percorrere se abbiamo la mania di gonfiarci, di metterci al primo posto, se abbiamo sempre il bisogno di mettere in mostra i nostri successi, se siamo suscettibili e inclini al giudizio verso gli altri, se ci piace farci grandi dimenticando o nascondendo la nostra realtà di persone fragili, deboli, bisognose. Si tratta di imparare a diventare piccoli così come il Signore ci ha insegnato, spogliandoci di tutto di noi per andare incontro all’altro, rinnegando del nostro ego che è sempre lì che vuole essere glorificato: lasciamolo un pochino in croce questo ego, perché possa risplendere di più Gesù!

Vuoi essere grande? Impara a farti piccolo. Vuoi essere primo? Fatti ultimo.

Vuoi realizzare qualcosa di veramente bello che dia gloria a Dio e non all’io? Impariamo da Gesù, impariamo questo spogliamento, questo assumere la condizione di servo.

Questo vuol dire imparare a riconciliarci con le nostre debolezze e riconoscere nella debolezza la nostra forza. Più riesci a dare il benvenuto alle tue povertà, più quando un altro sbaglia con te – perché è umano sbagliare – cominci a dirgli: «Benvenuto nella famiglia di noi, comuni mortali che sbagliamo, che siamo limitati e abbiamo tante fragilità!». È l’esperienza di san Paolo: «Mi vanterò delle mie debolezze, perché è quando sono debole che sono forte» (2Corinzi 12,8-10).

In un mondo in cui bisogna essere forti a tutti i costi, in cui bisogna essere splendidi a tutti i costi, in cui bisogna essere i migliori, è bello scoprire che si è forti quando si fa pace con la propria debolezza.
   

llustrazione di Emanuele Fucecchi

Archivio

Vai