N. 36 - 2014 7 settembre 2014
INSIEME di don Antonio Rizzolo

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INSIEME di don Antonio Rizzolo

L’ansia pastorale del cardinale Carlo Maria Martini

Cari amici lettori, ogni settimana vi offriamo tante belle storie di fede vissuta per incoraggiarci a vicenda a vivere la nostra adesione a Cristo. Spesso poi vi proponiamo interviste esclusive e particolari. Come quella che ha per protagonista Maris Martini, sorella del cardinale Carlo Maria Martini, morto il 31 agosto di due anni fa. La signora ci racconta un lato inedito del cardinale, quello della sua infanzia, e apre per noi gli album di famiglia. Mi ha colpito quello che dice del fratello da bambino: «Carlo in famiglia era il classico figlio prediletto, perché aveva tutte le doti: era buono, gentile, intelligente, accogliente». E c’è anche un ricordo commovente, legato al Natale: «Lui scriveva per me la lettera a Gesù Bambino. Poi il 25 dicembre, insieme ai regali, trovavo sotto l’albero la risposta di Gesù, con le sue raccomandazioni scritte in rosso, cioè col suo sangue, come mi spiegava lui... Carlo l’aveva scritta per me…».

Ritroviamo in queste parole il tratto gentile del cardinale Martini, l’atteggiamento rispettoso, pieno di attenzione verso tutti, in particolare gli ultimi e i lontani. Come ha detto nell’omelia di domenica scorsa l’arcivescovo di Milano Angelo Scola, l’origine dell’ansia pastorale del cardinale Martini è in Cristo, che «è sceso nell’abisso del peccato e della morte, ha attraversato fino in fondo le nostre tenebre per farci figli della luce». Quest’ansia pastorale «lo portava ad ascoltare tutti in modo “criticamente” aperto, anche le resistenze, le fatiche e perfino i tratti di confusione che talora ci portiamo dentro».

Aggiungo due brevi riflessioni. Quanto è importante essere educati alla fede fin dall’infanzia. Certo, qualcuno è più portato per carattere a essere buono e gentile, ma gli esempi che si ricevono in famiglia sono fondamentali, aiutano a crescere come persone rette. Non scoraggiatevi, allora, mamme e papà: il bene che avete seminato darà frutto a suo tempo. Pregate insieme con i vostri bambini, insegnate loro ad amare il Signore, a essere benevoli con tutti.

La seconda riflessione riguarda l’ansia pastorale del cardinale Martini. La dovrebbero avere tutti, vescovi, preti, fedeli: portare la luce di Cristo, la gioia del Vangelo ad ogni persona, senza temere le resistenze, le fatiche, l’indifferenza, anzi, facendoci compagni di viaggio di ciascuno. Così come ha fatto Cristo, che si è fatto nostro fratello, ha assunto la nostra carne mortale, ha mangiato con i peccatori per offrire a tutti la salvezza. Non scoraggiamoci, cari amici, continuiamo a vivere con gioia e speranza la nostra fede, diventando in ogni luogo testimoni dell’amore di Dio.

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