N. 36 - 2017 3 settembre 2017
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Santuario di Castelpetroso

Il miracolo d’amore della Vergine addolorata

La basilica dedicata alla patrona del Molise sorge nei pressi del luogo dove apparve Maria nel 1888

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Santuario di Castelpetroso

Il miracolo d’amore della Vergine addolorata

La basilica dedicata alla patrona del Molise sorge nei pressi del luogo dove apparve Maria nel 1888

Il Santuario di Castelpetroso

A Castelpetroso la devozione alla Madonna è secolare. Ne sono prova tre feste dell’Addolorata che si celebravano il venerdì di Passione, l’ultima domenica di agosto e il 15 settembre. Le apparizioni del 1888 affondano le radici proprio in questo humus devozionale e lì prende origine la storia del santuario. Era il 22 marzo 1888, un giorno di grazia per il Molise. In una giornata umida e fredda, resa buia anche dalla nebbia che nelle prime ore del mattino avvolge quasi sempre lo spazio compreso tra Castelpetroso e il monte Patalecchia, apparve per la prima volta la Madre Addolorata.

APPARIZIONI E TESTIMONI
Ad ammirare con stupore la grandezza della Vergine fu una contadina del luogo, Bibiana Cicchino, che all’epoca aveva 35 anni. La donna, insieme all’amica Serafina, di 24 anni, si era recata come ogni mattina in quella zona conosciuta dagli abitanti del luogo come “Cesa tra Santi” per lavorare la terra. Con loro c’erano anche due pecore. Fu l’allontanamento di uno degli animali a portare Bibiana a separarsi temporaneamente dall’amica per cercare la pecorella che si trovava poco distante, di fronte a una roccia spaccata a metà, la Pietra bianca.

Avvicinatasi alla fenditura, da cui inizialmente vide trapelare un riflesso che la spaventò pensando fossero gli occhi di un lupo, Bibiana fu invasa da un’onda di luce e, all’interno della luce, vide la Vergine semi-inginocchiata, con le mani allargate e gli occhi rivolti al cielo, in atto di offrire a Dio Gesù morto, disteso ai suoi piedi e ricoperto di piaghe. La Madonna non disse nulla. Le donne tornarono più volte sul luogo, senza notare nulla. Solo l’1 aprile, dieci giorni dopo la prima apparizione, anche Serafina riesce a vedere la Madre. Bibiana e Serafina comunicano l’evento ai familiari. La notizia a Castelpetroso diventa presto di dominio pubblico, suscitando prima l’interesse dell’arciprete e poi quello del vescovo, Francesco Macarone Palmieri, che fu a sua volta testimone di un’apparizione il 26 settembre.

UN GRANDE TEMPIO
A seguito delle apparizioni, in prossimità dell’anfratto, scaturì una piccola sorgente. Lì nel novembre del 1888 si recò Carlo Acquaderni, un nobile di Bologna (fratello di Giovanni Acquaderni, fondatore con Mario Fani dell’Azione cattolica italiana). L’uomo portò con sé il figlio Augusto, di 12 anni, malato di tubercolosi ossea. Dopo aver pregato e aver bevuto l’acqua, Augusto ricevette il dono della guarigione. Acquaderni, a seguito di quanto accaduto, tramite la rivista Il Servo di Maria di cui era direttore, lanciò un appello per la raccolta di offerte da utilizzare per la costruzione di un «oratorio, una cappelletta». Il 28 settembre 1890, alla presenza di circa 30 mila persone, il vescovo di Bojano pose la prima pietra a fondamento dell’edificio che, affidato al progetto dell’ingegnere Francesco Gualandi, divenne ben più di una «cappelletta», ovvero il monumentale edificio in stile neogotico che possiamo visitare oggi.

MESSAGGIO DI SPERANZA
Mentre in questo anno 2017 ricorre il centesimo anniversario delle apparizioni di Fatima, Castelpetroso si prepara alla celebrazione del suo 130° anniversario, che ricorrerà nel 2018. Da Castelpetroso promana un messaggio unico e straordinario: «Maria ci porta a Gesù e Gesù ci dà la Pace», ha detto papa Francesco il 5 luglio 2014 nel santuario, in un clima festoso e di fede alla presenza di oltre 30 mila giovani radunati nel piazzale. Maria si mostra – nelle apparizioni di Castelpetroso – in un atteggiamento offerente, di supplica verso il cielo e inginocchiata presso suo figlio morto. Un muto messaggio di speranza. «Un piccolo cuore che ci dona un grande dono», nella definizione dell’attuale vescovo Giancarlo Bregantini, dell’arcidiocesi di Campobasso-Bojano.

PELLEGRINI DA TUTTO IL MONDO
Nel perdono risiede il nucleo centrale del messaggio di Castelpetroso, a specificare la missione affidata a questo luogo sacro, come sottolinea don Massimo Muccillo, instancabile rettore del santuario. Il sacerdote, in comunione con i volontari e la comunità dei Frati francescani e delle Suore serve del Signore e della Vergine di Matarà, svolge una preziosa missione di accoglienza e di evangelizzazione, diffondendo il muto messaggio della Madre Addolorata. Spiega il rettore: «La cura della Basilica minore e dei luoghi intorno ad essa vuole essere il nostro segno di attenzione ai pellegrini e ai fratelli e alle sorelle, che arrivano anche da oltre oceano, per ritrovare ai piedi di questa montagna quella consolazione e quell’abbraccio che Maria sa dare a quanti la invocano».

Sono oltre centomila i pellegrini che ogni anno raggiungono il luogo delle apparizioni. Nel giorno della festa poi, il 22 marzo, arrivano in migliaia per vivere una giornata di spiritualità e devozione mariana. Giungere sul luogo dove apparve la Madonna Addolorata, patrona del Molise dal 1976, e seguire a piedi la Via Matris significa ripercorrere quel cammino di fede e attingere alla fonte miracolosa, fonte dell’Amore. Centoventinove anni dopo, vuol dire rinnovare l’esigenza di una nuova evangelizzazione, vuol dire ripercorrere il viaggio umano e spirituale di Maria, affrontato con coraggio, fede e determinazione.

ORGANIZZARE LA VISITA
Il santuario dell’Addolorata
si trova a Castelpetroso, in provincia di Isernia, diocesi di Campobasso-Bojano. Segreteria della basilica: tel. 0865/93.61.10 www.santuarioaddolorata.it. Il santuario dispone di un auditorium che può ospitare circa 600 persone. Una sala mensa e una Casa del pellegrino garantiscono l’accoglienza.

ORARI E CELEBRAZIONI
La basilica è aperta tutti i giorni dalle 6.30 alle 20. Le Messe si celebrano nei feriali alle 7 e 17; nei festivi alle 8.30, 10.30, 12, 17 e 18.30. Le Confessioni, affidate ai Frati minori conventuali, si celebrano tutti i giorni dalle 9 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19. Ogni giovedì alle ore 16 Adorazione eucaristica. Il 22 di ogni mese Via Matris dalla basilica al luogo delle apparizioni: alle 15.30 in inverno e alle 17.30 in estate. Le feste principali sono: 22 marzo, anniversario dell’apparizione; 15 settembre, festa dell’Addolorata; 26 settembre, anniversario dell’apparizione al vescovo Palmieri; 28 settembre, posa della prima pietra.

LA VIA MATRIS, SORGENTE DI GUARIGIONE
La devozione di Castelpetroso è incentrata sui “sette dolori” della Vergine. La Via Matris è il sentiero lungo la montagna che dal santuario porta al luogo dell’apparizione di Maria in località “Cesa tra i Santi”. Inaugurata nel 1947, è divisa in sette tappe con sette edicole, ciascuna dedicata a uno dei sette dolori (presentazione di Gesù al tempio; fuga in Egitto; smarrimento di Gesù; Maria incontra il figlio sulla via del Calvario; Maria assiste alla crocifissione; Maria riceve tra le braccia Gesù deposto dalla croce; Maria depone Cristo morto nel sepolcro) con sculture in bronzo dell’artista Alessandro Caetani. I gruppi scultorei furono realizzati negli anni Novanta sotto il vescovo Ettore Di Filippo, che fino al 1999 ha guidato la diocesi di Campobasso-Bojano. Al termine della Via Matris, vicino alla “Sacra rupe”, venne costruito un tabernacolo su cui sono scritte le parole «Eia Mater fons amoris» (Oh, Madre, fonte dell’amore, un verso dello Stabat Mater, ndr) a protezione della pozzetta in pietra della “fonte miracolosa”.

Testo di Rita D’Addona. Foto di Paolo Cardone

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