Credere n.36 - 08/12/2013
C'è un'alternativa al materialismo
È l’etica della solidarietà . Parla il cardinale Maradiaga, scelto dal Papa per guidare la Commissione di otto cardinali…
Un santo da marciapiede
Andava lungo le strade a salvare le prostitute dallo sfruttamento. Ora la Comunità papa Giovanni XXIII ha chiesto alla diocesi…
Lucrezia affida il figlio a Maria. Max oggi vive
Massimiliano Tresoldi si è risvegliato dopo dieci anni di coma...
«Francesco sogna una Chiesa coraggiosa»
Il direttore de La Civiltà Cattolica: «Il Papa sprona i cristiani a resistere al senso di sconfitta. E invita a guardare…
Costanza Miriano: La bellezza di casa nostra
Non si può negare che l’antropologia cristiana paia risultare perdente, in questo momento (ma d’altra pare anche il…
Don Oreste Benzi
Un santo da marciapiede
Andava lungo le strade a salvare le prostitute dallo sfruttamento. Ora la Comunità papa Giovanni XXIII ha chiesto alla diocesi di Rimini di aprire la causa di beatificazione. I ricordi di Stefano Vitali, uno dei “suoi†ragazzi che lo seguiva in missione nelle periferie.
Â
Leggi tutto il racconto di Stefano Vitali sul numero 36.
ABBONATI a Credere su Edicolasanpaolo.it
Testo di Francesca Lozito
Foto di Riccardo Ghinelli - Mario Rebeschini
Â
UNA VITA PER I RAGAZZI E GLI ULTIMI
Â
Oreste Benzi è nato nell’entroterra di Rimini da una famiglia di operai nel 1925. Ordinato sacerdote della diocesi di Rimini nel 1949, si dedica alla pastorale degli adolescenti per l’Azione cattolica (Giac), all’insegnamento nei licei e alla direzione spirituale in seminario. Alla fine degli anni Sessanta diventa parroco della Resurrezione, alla periferia di Rimini (incarico che mantiene fino al 2000), e allarga l’impegno pastorale alle persone disabili e ai ragazzi disagiati, inizialmente con un campeggio estivo loro dedicato, dando vita alla comunità Giovanni XXIII a Coriano e alle sue case famiglia. Si occupa anche di obiezione di coscienza, prevenzione dell’aborto, tossicodipendenza e prostituzione. Al Family day ha parlato contro il matrimonio omosessuale e in difesa della famiglia tradizionale. Muore nel 2007 per un attacco di cuore. Ai suoi funerali, celebrati al Palacongressi di Rimini, hanno partecipato diecimila persone, tra cui tanti suoi “ultimiâ€.
Â
Oltre 500 le case d'accoglienza in tutto il mondo
LA FAMIGLIA DI DON ORESTE CRESCE ANCORA
Â
Una comunità di laici cristiani nel mondo – il 90 per cento sono famiglie – che «continua ad andare in nuove periferie esistenziali, proprio nello spirito che ci indica oggi Papa Francesco». Sarebbe certo piaciuta a don Oreste Benzi questa definizione di Giovanni Ramonda, il suo successore alla guida della comunità (nella foto a sinistra in alto, con la sua famiglia). Piemontese, laico, è proprio uno di quelli che in comunità vive la spiritualità attraverso la Casa famiglia. Nuovi i bisogni del territorio: «In questi sei anni senza don Oreste la comunità ha aperto nuovi orizzonti», dice Ramonda. «A Rimini abbiamo dato vita a un albergo solidale per le persone che hanno perso casa e lavoro per effetto della crisi e a un ambulatorio». Contemporaneamente la papa Giovanni XXIII ha aperto nuove realtà in Messico, Iraq, Nepal e Ucraina. Il mondo è sempre stata una prospettiva amata: negli anni Novanta da Rimini partivano i Caschi bianchi, le missioni di pace dall’altra parte del mare, in Jugoslavia, dove c’era la guerra etnica. Oggi la comunità è composta da oltre 500 strutture di accoglienza con 41.000 persone che “siedono a mensaâ€. A 40 anni dalla loro fondazione, le case famiglia in Italia sono oggi 251 (323 se aggiungiamo le case di pronta accoglienza e altre strutture di accoglienza di tipo familiare), 90 quelle attive in altri 21 Stati del mondo. 688 le persone accolte per la prima volta nelle sole strutture residenziali presenti in Italia nel corso del 2012. Su 2.084 accolti, 189 sono immigrati extracomunitari, 176 immigrati vittime di tratta e sfruttamento, 420 provenienti da situazioni di emarginazione generica frutto anche dell’emergere di nuove povertà . Questa ricchezza di frutti del carisma di don Benzi è di certo uno dei motivi per cui la Chiesa lo ritiene in cammino verso gli altari. In occasione del sesto anniversario dalla morte, lo scorso 2 novembre, la Comunità papa Giovanni ha chiesto l’avvio della causa di beatificazione di don Oreste. La postulatrice, Elisabetta Casadei, teologa riminese, ha consegnato al vescovo di Rimini, monsignor Francesco Lambiasi, la richiesta formale di aprire la causa, dopo un anno di ricerche.