N. 37 - 2019 15 settembre 2019
INSIEME di don Antonio Rizzolo

Tutti i popoli hanno diritto alla pace: ecco la via per costruirla ogni giorno

Nel suo viaggio apostolico in Africa Papa Francesco ha invitato alla speranza e alla concordia, alla ricerca del bene, vincendo…

Roberta Cortella

Il mio cammino con i ragazzi del carcere minorile

La regista ha promosso la prima esperienza italiana di “cammino giudiziario” e con sei giovani detenuti ha percorso la Via…

Benedetta Bianchi Porro

La fede era la sua luce

Il 14 settembre nel duomo di Forlì viene proclamata beata la studentessa di medicina colpita da una malattia degenerativa…

Valdenia Aparecida Paulino

L'avvocata che difende gli ultimi dell'Amazzonia

Candidata al Nobel per la pace, ha speso 30 anni a fianco dei più poveri nelle favelas. Oggi, nel polmone verde del Brasile,…

Possagno (Treviso)

Una lode a Dio in stile neoclassico

Nell’aspetto è una delle chiese parrocchiali più originali d’Italia. è stata progettata 200 anni fa dal grande scultore Antonio…

Ite, missa est di Chiara Amirante

La meravigliosa esperienza della misericordia

«Abbiamo scoperto che Dio è amore perché ci ha accolti e ci ha perdonati»

Per una lettura completa...

INSIEME di don Antonio Rizzolo

Tutti i popoli hanno diritto alla pace: ecco la via per costruirla ogni giorno

Nel suo viaggio apostolico in Africa Papa Francesco ha invitato alla speranza e alla concordia, alla ricerca del bene, vincendo la tentazione dell’odio e il male della corruzione

 

Cari amici lettori, il viaggio del Papa in Mozambico, Madagascar e Mauritius è stato molto intenso. Già è stata significativa la scelta dell’Africa come destinazione, un continente immenso, ricco di materie prime e di contraddizioni, pieno di giovani che aspirano a un futuro migliore. L’Africa di cui tanto si parla, anche da noi, ma senza conoscerla; e quasi sempre con un pensiero fisso: che i suoi abitanti restino nei loro Paesi, dimenticando che il mondo intero, per secoli ha sfruttato le sue ricchezze e, anzi, continua a depredarle senza ritegno. Francesco, però, si è rivolto agli africani stessi e ha invitato tutti alla pace e alla riconciliazione, all’amore che vince l’odio e apre alla speranza. Come insegna il Vangelo.

Mi hanno colpito, in particolare, le parole dell’omelia nello Stadio di Zimpeto a Maputo, in Mozambico. Sono un invito alla riflessione e un appello anche per noi. Il punto di partenza è l’esortazione di Gesù: «Amate i vostri nemici» (Luca 6,27). In un Paese come il Mozambico, divorato per anni dalla guerra civile, quelle parole risuonano dure. Il Papa ne è consapevole. «È difficile parlare di riconciliazione», ha detto, «quando sono ancora aperte le ferite procurate da tanti anni di discordia, oppure invitare a fare un passo di perdono che non significhi ignorare la sofferenza né chiedere che si cancelli la memoria o gli ideali». Ma ciò nonostante, ha proseguito, «Gesù invita ad amare e a fare il bene. E questo è molto di più che ignorare la persona che ci ha danneggiato o fare in modo che le nostre vite non si incrocino: è un mandato che mira a una benevolenza attiva, disinteressata e straordinaria verso coloro che ci hanno ferito». Gesù, addirittura, «ci chiede anche di benedirli e di pregare per loro».

Può sembrare impossibile quello che chiede il Maestro. In realtà, egli «vuole chiudere per sempre la pratica tanto comune – ieri come oggi – di essere cristiani e vivere secondo la legge del taglione». Tutti desiderano la pace e un futuro sereno ma, ha sottolineato il Papa, «nessuna famiglia, nessun gruppo di vicini, nessuna etnia e tanto meno un Paese ha futuro, se il motore che li unisce, li raduna e copre le differenze, è la vendetta e l’odio». Un’altra strada è possibile, perché «i nostri popoli hanno diritto alla pace. Voi avete diritto alla pace». Che belle parole! Ebbene, esse dovrebbero poter esprimere anche quello che dovrebbe esserci nel nostro cuore. La strada della pace è quella dell’amore tracciata da Gesù. Si tratta di seguirlo sempre, per mantenerci «nella via dell’amore, nel sentiero della misericordia, nella scelta per i più poveri, nella difesa della natura».

Archivio

Vai