Il vero eroe che noi presentiamo è Gesù Cristo, il compagno e l’amico dei giovani
Manca poco più di un anno al prossimo sinodo dei vescovi, che avrà per tema «i giovani, la fede e il discernimento vocazionale».…
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INSIEME di don Antonio Rizzolo
Il vero eroe che noi presentiamo è Gesù Cristo, il compagno e l’amico dei giovani
Manca poco più di un anno al prossimo sinodo dei vescovi, che avrà per tema «i giovani, la fede e il discernimento vocazionale». ecco come prepararci insieme all’evento
Cari amici lettori, fra poco più di un anno si riunirà il Sinodo dei vescovi sul tema «I giovani, la fede e il discernimento vocazionale». In questo cammino (la parola “sinodo” significa «cammino insieme») non sono però coinvolti solo i vescovi, ma tutta la comunità ecclesiale. Esiste già un documento preparatorio che il Papa ha presentato il 13 gennaio scorso con una lettera rivolta direttamente ai giovani, accompagnato da un questionario (tutte le informazioni si trovano nel sito ufficiale http://youth.synod2018.va).
Noi di Credere abbiamo deciso di accompagnare questo importante evento ecclesiale a modo nostro, pubblicando almeno una volta al mese storie che vedono protagonisti i giovani e chi si occupa di pastorale giovanile. Segnalateci anche voi, cari amici, storie ed esperienze che ritenete significative. Oggi molti hanno perso fiducia nei giovani, che sembrano lontani dalla fede e dai valori. In realtà non è così e, comunque, i giovani di oggi e di sempre hanno bisogno di testimoni veri e credibili per trovare il proprio modo di affrontare la vita, scoprendo ciò che conta veramente. A questo proposito, ho riletto il breve messaggio inviato ai giovani dai padri conciliari nel 1965, al termine del Vaticano II. «La Chiesa», scrivono, «durante quattro anni ha lavorato per ringiovanire il proprio volto, per meglio corrispondere al disegno del proprio Fondatore, il grande Vivente, il Cristo eternamente giovane. E al termine di questa imponente “revisione di vita” essa si volge a voi: è per voi giovani, per voi soprattutto, che essa con il suo Concilio ha acceso una luce, quella che rischiara l’avvenire, il vostro avvenire».
Sono passati più di 50 anni, ma l’appello è ancora valido: «È a nome di questo Dio e del suo Figlio Gesù che noi vi esortiamo ad ampliare i vostri cuori secondo le dimensioni del mondo, ad intendere l’appello dei vostri fratelli, ed a mettere arditamente le vostre giovani energie al loro servizio. Lottate contro ogni egoismo. Rifiutate di dar libero corso agli istinti della violenza e dell’odio, che generano le guerre e il loro triste corteo di miserie. Siate: generosi, puri, rispettosi, sinceri. E costruite nell’entusiasmo un mondo migliore di quello attuale!».
C’è ancora tanto cammino da fare, ma ciascuno di noi non può che riproporre, nei fatti più che con le parole, «il Cristo eternamente giovane». Lui, scrivono ancora i padri conciliari, è «il vero eroe, umile e saggio, il profeta della verità e dell’amore, il compagno e l’amico dei giovani».