N. 38 - 2017 17 settembre 2017
INSIEME di don Antonio Rizzolo

Il vero eroe che noi presentiamo è Gesù Cristo, il compagno e l’amico dei giovani

Manca poco più di un anno al prossimo sinodo dei vescovi, che avrà per tema «i giovani, la fede e il discernimento vocazionale».…

Don Tony Drazza

Il prete che sa ascoltare i ragazzi

Secondo l’assistente dell’Azione Cattolica, alle nuove generazioni mancano modelli di adulti cui fare riferimento. «Per questo»,…

Suor Azezet Kidane

La mia missione nella “scuola di gomma”

La comboniana vive tra i beduini musulmani in Cisgiordania, in un villaggio a rischio demolizione da parte dell’autorità…

Giovanni Mairati

Grazie ad “Ale” so che l’amore vince la morte

Alessia Mairati a 17 anni sogna di aiutare i più poveri in Ecuador. Entra in coma, si risveglia, ma poi muore in un incidente…

Madonna della Scala a Noci

Quella tappa verso il cielo

Il monastero benedettino fondato nel 1930 a Noci, su un’altura della Murgia barese dove sorgeva solo una piccola chiesa…

Ite, missa est di Enzo Romeo

L’attenzione ai bambini per riscoprire il mistero della vita

In questi ultimi tempi due episodi contrastanti dimostrano come l’Italia si mobiliti per i più piccoli solo in casi di estrema…

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Ite, missa est di Enzo Romeo

L’attenzione ai bambini per riscoprire il mistero della vita

In questi ultimi tempi due episodi contrastanti dimostrano come l’Italia si mobiliti per i più piccoli solo in casi di estrema necessità

Ite missa est

Torniamo al terremoto di Ischia e a quel miracolo in diretta che è stato il salvataggio dei tre fratellini di Casamicciola. Un giornale ha messo a confronto la foto che immortala il momento in cui il più piccolo, Pasqualino, sei mesi, viene tirato fuori dalle macerie, con un quadro caravaggesco di Tanzio da Varallo, in cui una serie di personaggi si affollano intorno a Gesù Bambino.

La similitudine tra le due immagini è impressionante e rimanda all’umanesimo cristiano di cui è imbevuta, malgrado tutto, la società di cui facciamo parte. È il profumo del Natale che si espande sulle nostre vite, quel sapore che ci fa sentire più buoni e ci convince che proteggere il più piccolo e indifeso è priorità assoluta. L’accalcarsi di uomini e donne su una creaturina innocente è la riconoscenza sorprendente per il mistero della vita. Da Betlemme in poi la specie umana è chiamata a riprodurre questo prodigio, come l’albero il frutto. Il salvataggio di un bambino giustifica ogni sacrificio, anche quello della propria vita. Dobbiamo essere il Natale del mondo, perché il mondo si salvi attraverso di noi.

Lo stesso giorno della pubblicazione di foto e quadro, la sindaca di Torino, Chiara Appendino, ha raccontato dell’odissea che ha sopportato da mamma durante il viaggio in auto da Torino a Roma. Nelle stazioni di servizio, nei bar, negli altri locali pubblici non ha trovato neppure un fasciatoio per cambiare la figlioletta e si è dovuta arrangiare per strada, col passeggino, o sdraiando la bimba su un paio di sedie. Fatti i conti con una simile esperienza, la sindaca ha promesso che i fasciatoi saranno considerati indicatori di qualità per gli esercizi commerciali torinesi che vorranno accedere a sconti sulle tariffe comunali.

L’Italia della crescita zero tende a dimenticarsi delle necessità dei propri figli, salvo mobilitarsi e commuoversi di fronte al pericolo che minaccia qualcuno fra loro. Forse servirebbe meno emotività e più responsabile consapevolezza.

Illustrazione di Emanuele Fucecchi

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