N. 38 - 2018 23 settembre 2018
INSIEME di don Antonio Rizzolo

Cristiani con il sorriso e la mano aperta, che si mettono a servizio degli altri

Nella sua visita in Sicilia, Papa Francesco ha messo in evidenza l’esempio del beato Pino Puglisi, che ha seguito la via…

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INSIEME di don Antonio Rizzolo

Cristiani con il sorriso e la mano aperta, che si mettono a servizio degli altri

Nella sua visita in Sicilia, Papa Francesco ha messo in evidenza l’esempio del beato Pino Puglisi, che ha seguito la via di Dio, quella dell’amore umile. Il solo che dona pace e gioia

 

Cari amici lettori, come sempre papa Francesco nelle sue visite apostoliche dimostra un’energia sorprendente per un uomo di quasi 82 anni. Così ha fatto anche sabato 15 settembre recandosi nelle diocesi di Piazza Armerina e Palermo in occasione dei 25 anni dalla morte del beato Pino Puglisi. Nelle pagine interne troverete una sintesi delle parole di Francesco e alcune delle più belle immagini della visita.

In questa pagina voglio mettere in evidenza quello che mi ha colpito maggiormente. Francesco riesce sempre a sintetizzare tutto in una frase o in un gesto. In questo caso il gesto lo ha fatto nell’omelia al Foro italico di Palermo: la mano chiusa e aperta. Simbolo di chi vive per sé e di chi invece dona la vita. Come ha fatto padre Puglisi, che sorrise davanti al suo uccisore. Il quale disse: «C’era una specie di luce in quel sorriso». Come ha spiegato Francesco, era «la luce dell’amore, del dono, del servizio» e davvero abbiamo bisogno di tanti «preti del sorriso». Così come, aggiungo io, che tutti noi diventiamo «cristiani del sorriso», con la mano aperta. Si tratta di scegliere tra amore o egoismo: «L’egoista pensa a curare la propria vita e si attacca alle cose, ai soldi, al potere, al piacere», ha detto Francesco. «Allora il diavolo ha le porte aperte. Il diavolo “entra dalle tasche”, se tu sei attaccato ai soldi». Ma «la fine degli egoisti è triste: vuoti, soli, circondati solo da coloro che vogliono ereditare». Certo, il mondo ci insegna che servono soldi e potere. «Ma è una grande illusione», spiega Francesco: «Il denaro e il potere non liberano l’uomo, lo rendono schiavo». L’esempio viene da Dio stesso. Egli «non esercita il potere per risolvere i mali nostri e del mondo. La sua via è sempre quella dell’amore umile: solo l’amore libera dentro, dà pace e gioia. Per questo il vero potere, il potere secondo Dio, è il servizio».

In realtà non mancano cristiani con la mano aperta, persone giuste che, come ci ricorda Daniele Rocchetti nella rubrica “Ite, missa est”, «prendono i destini del mondo sulle spalle». Colgo qui l’occasione per dare il benvenuto a Daniele, presidente delle Acli di Bergamo e ideatore di “Molte fedi sotto lo stesso cielo”, un’importante rassegna sul dialogo tra fedi e culture. Nella rubrica finale di Credere a lui si alternerà, a partire dalla prossima settimana, Chiara Amirante, fondatrice della Comunità Nuovi Orizzonti. Anche a lei do il benvenuto. Ringrazio poi di cuore Enzo Romeo ed Emanuele Fant, che hanno scritto per noi negli ultimi anni, offrendoci sempre riflessioni originali e interessanti per vivere la nostra fede nella vita di ogni giorno. Così come dovrebbe avvenire dopo ogni celebrazione eucaristica.

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