N. 38 - 2018 23 settembre 2018
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Padre Pio

Il mistero della scomparsa delle stimmate

Perché i segni della Passione di Cristo che accompagnarono per mezzo secolo la vita del frate di Pietrelcina sparirono alla vigilia della morte?

 Padre Pio celebra la messa

A cinquant’anni esatti dalla morte di Padre Pio, avvenuta il 23 settembre del 1968, gli ultimi giorni della vita terrena del frate di Pietrelcina costituiscono ancora un enigma che interpella la fede per via di alcuni eventi soprannaturali che li accompagnarono.

Il mistero più affascinante riguarda la progressiva scomparsa delle stimmate nelle settimane precedenti la morte. I segni della Passione di Cristo – alle mani, ai piedi e al costato – erano comparsi per la prima volta sul corpo di Padre Pio nel 1910 subito dopo l’ordinazione sacerdotale, in risposta a un’offerta sacrificale che egli fece al Signore per la conversione dei peccatori e la liberazione delle anime del Purgatorio. Divennero poi permanenti  a partire dal 20 settembre del 1918, quando il frate aveva 31 anni. Erano segni che, oltre a provocargli sofferenze fisiche, avevano attirato su di lui sgradevoli sospetti. Come è noto, infatti, alcune perizie mediche attestarono l’inspiegabilità delle ferite sanguinanti, ma altre avanzarono l’ipotesi che fosse lo stesso frate a provocarsi le lesioni con l’acido fenico, per approfittare della credulità popolare.

SEGNI DEL SACERDOZIO
Secondo quanto ricostruito dal giornalista Stefano Campanella, direttore di Padre Pio Tv, nel libro I tre misteri della morte di Padre Pio (che questa settimana si può acquistare con Credere a 9,90 euro oltre il prezzo della rivista), negli ultimi mesi di vita le stimmate iniziarono a riassorbirsi e l’ispezione sul corpo subito dopo la morte rivelò che erano completamente scomparse. Un esito che rafforza l’ipotesi della natura soprannaturale delle stimmate poiché, come spiega Campanella, «ferite volontarie avrebbero dovuto lasciare evidenti cicatrici».

Ma perché scomparvero? «Erano segni legati alla missione sacerdotale di Padre Pio», spiega Campanella, «e non a caso si formarono proprio all’inizio del suo ministero. In tanti andavano da Padre Pio per la curiosità di vedere le stimmate ma poi si confessavano e iniziavano così un cammino di conversione. Al termine della sua vita terrena, quindi, le stimmate avevano esaurito la loro funzione. Ciò che invece restava era l’attrazione che Padre Pio esercitava sulla gente, che ancora oggi arriva a San Giovanni Rotondo e può trovare i confratelli del frate pronti ad accoglierli in confessionale e nella celebrazione dell’Eucaristia».

L’ULTIMA GIORNATA
Padre Pio iniziò la sua ultima giornata terrena celebrando all’alba la Messa nella chiesa del convento di San Giovanni Rotondo
. Come sempre erano presenti molti fedeli ma quella volta, eccezionalmente, erano stati ammessi anche tre cineoperatori guidati da un prete svizzero che ripresero integralmente la celebrazione lasciandoci uno straordinario documento storico. «Anche quel filmato», spiega Campanella, «testimonia che sul dorso delle mani non vi erano più segni». Normalmente Padre Pio nascondeva le stimmate, ma per la celebrazione della Messa toglieva i semiguanti e solo in quell’occasione era possibile intravedere le ferite.

SAPEVA DELLA PROPRIA MORTE
Padre Pio aveva 81 anni e da tempo le sue condizioni di salute – da sempre precarie – erano in ulteriore declino. Ma nulla faceva presagire la morte imminente di cui egli, invece, aveva chiara coscienza come riportato da numerosi testimoni, fatto che conduce Campanella a parlare di un secondo mistero.

Verso le 21 del 22 settembre il frate si corica nella sua cella, ma poco prima di mezzanotte non si sente bene, gli manca l’aria. Chiama padre Pellegrino, il frate che si prendeva cura di lui, e gli chiede di fermarsi a fargli compagnia. A mezzanotte e 20 chiede di essere confessato. A quel punto sembra migliorare, prova a spostarsi in veranda per respirare meglio. Qui, secondo la testimonianza di padre Pellegrino, il frate santo ha la visione di sé stesso ricomposto nella bara. A quel punto si fa cianotico. Vengono chiamati i medici che gli fanno un’iniezione e gli somministrano l’ossigeno. Ma alle 2.30 del 23 settembre esala l’ultimo respiro. 

Intorno a lui si erano radunati tutti i frati del convento e alcuni amici avvisati dai confratelli. Ma tra gli spettatori, ed è questo il terzo mistero, era presente in modo soprannaturale anche una delle figlie spirituali del frate. «Va spiegato che le donne non potevano assolutamente entrare in convento», chiarisce Campanella, «ma la marchesa Giovanna Rizzani Boschi, terziaria francescana, sebbene alloggiata in una pensione di San Giovanni Rotondo, raccontò con precisione le ultime ore di Padre Pio, cui assistette in una visione spirituale».

Padre Pio affrontò la morte, in piena coscienza, con serenità. E dal Paradiso continua ad accompagnare i suoi devoti.

ANNIVERSARIO. LE CELEBRAZIONI A SAN GIOVANNI ROTONDO
Domenica 23 settembre ricorrono i 50 anni dalla morte di Padre Pio. Al santuario di San Giovanni Rotondo le celebrazioni iniziano subito dopo mezzanotte con la Messa presieduta dal nuovo ministro generale dei Cappuccini. Per la Messa delle 11 arriverà il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza episcopale italiana. Il programma completo si trova su www.conventosantuariopadrepio.it. Dirette su Padre Pio TV (canale 145).

 

Testo di Paolo Rappellino

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