Credere n.38 - 22/12/2013
La fabbrica dei presepi
Nella città della Natività i Salesiani insegnano l’intaglio professionale del legno d’ulivo ai ragazzi palestinesi,…
Quando Benedetto suonava i canti di Natale
Parla Alfred Xuereb, segretario di Ratzinger, ora accanto a Bergoglio. «Nell’inginocchiatoio Benedetto teneva i bigliettini…
L’angelo Mimma chiama i poveri «i miei gioielli»
Mimma Tropeano, 87 anni, aiuta i poveri delle stazioni di Milano. Ha fondato l’associazione Divina Misericordia e ogni…
E le mamme ritrovano il sorriso
A Carpi, da dieci anni, Casa Agape offre accoglienza, calore e occasioni di riscatto a donne alle prese con maternità difficili.…
«Faccio il postino per il Papa»
Il giornalista dopo cinque anni lascia la conduzione di A sua immagine. I momenti più belli? L’intervista a Ratzinger…
Dio ci vuole fratelli. L’appello del Papa
«Fraternità , fondamento e via per la pace». S’intitola così il messaggio che Francesco rivolge a tutto il mondo. Abbiamo…
Gesù bambino o Babbo Natale?
NONNO, È PIÙ IMPORTANTE GESÙ BAMBINO O BABBO NATALE? Gesù, perché è il centro della storia. In questi giorni non si…
Rosario Carello
«Faccio il postino per il Papa»
Il giornalista dopo cinque anni lascia la conduzione di A sua immagine. I momenti più belli? L’intervista a Ratzinger e il messaggio di Francesco ai ragazzi in carcere.
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 Foto di Matteo Bazzi/ Ansa.
«C’è una riflessione di santa Teresina che mi piace molto, incentrata com’è sul parlare “di†Dio e “con†Dio. In questo tempo ho fatto un lavoro che mi ha permesso molto di parlare di Dio e – pur se ho comunque personalmente cercato anche di parlare con Dio, con gli “strumenti†per vivere la fede che mi sono stati donati dall’Azione cattolica e dai Cooperatori paolini – non è detto che ora sarà peggio se farò di più il contrario». Dopo cinque anni come conduttore di A sua immagine, la trasmissione religiosa di Rai 1 in onda ogni sabato pomeriggio e domenica mattina, alla svolta dei quarant’anni Rosario Carello comincia una nuova avventura nella redazione giornalistica della rete pubblica.
«Se c’è una cosa di cui sono fiero», racconta, «è di aver dato voce a tutti i credenti italiani, da quelli organizzati fino alle persone più semplici, che però fanno cose straordinarie semplicemente mettendo in pratica il Vangelo nella vita ordinaria». E nel contempo «ho potuto raccontare da vicino grandi eventi ecclesiali: le Giornate mondiali della gioventù, la rinuncia di Benedetto XVI, il primo Angelus di Francesco che ha avuto un risultato eccezionale, con 7 milioni di ascoltatori e uno share del 41 per cento».
Molti hanno ancora negli occhi la sua intervista a papa Ratzinger, nella Settimana santa del 2011, quando il Pontefice accettò di rispondere ad alcune domande rivoltegli direttamente dagli spettatori. «Ricordo ancora con commozione come disse di sì nell’arco di poche ore a una proposta che da tanti era stata considerata folle. E diversi giornali, alcuni dei quali anche pregiudizialmente ostili, pubblicarono l’integrale delle sue risposte. Benedetto non si tirò indietro e propose dei pensieri che parlarono al cuore di tutti, affrontando temi delicatissimi come il motivo della morte dei bambini durante il cataclisma in Oriente o se sia vita quella dello stato vegetativo».
Oltre duecento le storie raccontate in questi anni, «perché il bene è molto più diffuso di quello che si può pensare, con l’obiettivo di offrire speranza e dimostrare che lo spazio della speranza c’è». Carello le conserva tutte nel cuore: «Dalla mamma albergatrice che ospitava senza fissa dimora durante l’inverno, nel ricordo del figlio morto in un incidente stradale e che faceva volontariato, al ragazzo che portò nella sua Fiat 126 madre Teresa di Calcutta in Vaticano, quasi precursore della Ford Focus di papa Francesco; e poi gli imprenditori del Sud che per fede hanno detto no alla mafia, disabili che raccontavano nel tempo delle polemiche su Eluana Englaro che la loro era vita vera, i volontari dei Centri di aiuto alla vita che hanno fatto cambiare idea a diverse telespettatrici che stavano per abortire...».
Dalla passione per il racconto dei Papi a un libro su Francesco, il passo è stato breve. I racconti di papa Francesco (136 pagine, 9,90 euro), che le Edizioni San Paolo hanno reso disponibile sia in edicola sia in libreria, è la raccolta di ottanta storie, una slegata dall’altra, con Bergoglio protagonista. «Quando gli ho portato la prima copia del volume ho raccontato al Papa che, avendo fatto l’obiettore di coscienza in un carcere minorile, avevo pensato di andare a donarlo in alcuni penitenziari. Lui mi ha incoraggiato con forza e mi ha detto di portare ai detenuti un suo messaggio in tre punti: “Preghino per me perché ne ho bisogno. Io prego per loro. Li porto nel cuoreâ€. Ogni volta che propongo queste parole di Francesco, sento che si crea un silenzio assoluto e vedo in tanti occhi le lacrime. E io oggi mi sento davvero un postino privilegiato!».
Testo di Saverio Gaeta