N. 4 - 2017 22 gennaio 2017
INSIEME di don Antonio Rizzolo

Una chiesa che si mette in ascolto dei giovani e si lascia coinvolgere da loro

Nel suo messaggio in vista del prossimo sinodo dei vescovi, papa Francesco invita la Chiesa a lasciare spazio alla sensibilità…

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INSIEME di don Antonio Rizzolo

Una chiesa che si mette in ascolto dei giovani e si lascia coinvolgere da loro

Nel suo messaggio in vista del prossimo sinodo dei vescovi, papa Francesco invita la Chiesa a lasciare spazio alla sensibilità delle nuove generazioni

 

Cari amici lettori, pochi giorni fa è stato presentato il documento preparatorio per il prossimo Sinodo dei vescovi, che si terrà nell’ottobre 2018. Il tema sta a cuore a ciascuno di noi: «I giovani, la fede e il discernimento vocazionale». Infatti, chi di noi non pensa ai giovani, al loro futuro, alle difficoltà che devono affrontare, come la mancanza di lavoro e di prospettive? A volte il dialogo con loro appare difficile, presi come sono dai mezzi tecnologici, come i cellulari, che sembrano isolarli dal resto del mondo. Da sempre, in realtà, i rapporti tra le generazioni sono stati problematici. In un antico testo babilonese si legge di come gli adulti se la prendessero con i giovani perché non erano rispettosi delle tradizioni ed esclamavano: «Ai nostri tempi le cose andavano meglio».

Ciò che possiamo fare per i nostri giovani è testimoniare una vita cristiana autentica, coerente, che trasmetta gioia, serenità, coraggio. Inoltre, possiamo far nostre le riflessioni di papa Francesco nella lettera che ha scritto presentando il documento preparatorio del Sinodo. Il Papa si rivolge direttamente ai giovani, non disquisisce su di loro. Nel Sinodo, spiega «ho voluto che foste voi al centro dell’attenzione perché vi porto nel cuore». Francesco presenta l’esempio di Abramo, chiamato da Dio a lasciare tutto per andare verso una terra nuova. «Qual è per noi oggi questa terra nuova», si è chiesto il Papa, «se non una società più giusta e fraterna che voi desiderate profondamente e che volete costruire fino alle periferie del mondo?».

Francesco non teme di proporre ai giovani grandi ideali, li sprona e li incoraggia. E in questo è di esempio per tutti noi. «Un mondo migliore», scrive nel messaggio, «si costruisce anche grazie a voi, alla vostra voglia di cambiamento e alla vostra generosità. Non abbiate paura di ascoltare lo Spirito che vi suggerisce scelte audaci, non indugiate quando la coscienza vi chiede di rischiare per seguire il Maestro». C’è poi un altro elemento significativo che il Papa mette in evidenza, prendendo spunto dalla regola di san Benedetto, il quale raccomandava agli abati di consultare anche i giovani prima di ogni scelta importante. Per questo, Francesco sottolinea che «pure la Chiesa desidera mettersi in ascolto della vostra voce, della vostra sensibilità, della vostra fede; perfino dei vostri dubbi e delle vostre critiche. Fate sentire il vostro grido, lasciatelo risuonare nelle comunità e fatelo giungere ai pastori». Davvero, anche noi, genitori, sacerdoti, educatori, dovremmo metterci in ascolto dei nostri giovani, lasciandoci sollecitare dalle loro critiche e coinvolgere dalla loro sensibilità.

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