Una nuova possibilità per essere tutti missionari del Vangelo
La presenza dei migranti è una buona opportunità per essere testimoni di Cristo, per manifestare la gioia e la bellezza della…
Il patriarca delle famiglie accoglienti
È morto Bruno Volpi. Alla fine degli anni Settanta con la moglie Enrica e alcuni padri Gesuiti fondò la Comunità di Villapizzone…
Le crisi rafforzano la fede
La nuova conduttrice di Unomattina svela: «Ho vissuto momenti di sofferenza, oggi vivo un cristianesimo convinto e “ho messo…
La nostra casa famiglia sotto lo stesso tetto del vescovo
I coniugi della Comunità Giovanni XXIII accoglieranno persone in difficoltà. E il Papa farà loro visita il 1° ottobre
Non solo parole. L’enciclica dei gesti di Papa Francesco
Lavare i piedi, stringere le mani, guardare negli occhi. Papa Francesco, con i suoi gesti, fa magistero. In un libro appena…
Il Redentore è in mezzo a noi
Costruita nel 1965 per volontà del conte Stefano Rivetti di Val Cervo come simbolo di riscatto di quelle terre, ancora oggi…
Dal centro alla periferia, un viaggio salutare
Non è facile cambiare la prospettiva con cui guardare al prossimo, ma in questa conversione troveremmo il centro della fede
Ite, missa est di Enzo Romeo
Dal centro alla periferia, un viaggio salutare
Non è facile cambiare la prospettiva con cui guardare al prossimo, ma in questa conversione troveremmo il centro della fede
Centro e periferie: ne parliamo spesso da quando c’è un Papa chiamato a Roma dalla «fine del mondo». Decentrarsi non è facile, soprattutto sul piano psicologico, perché bisogna accettare di liberarsi da una serie di sicurezze materiali e morali. Ma quando si compie il passo, ecco che cambia tutta la prospettiva con la quale si è guardato finora al mondo.
Chris Arnade, per vent’anni operatore finanziario a Wall Street per una famosa banca d’investimenti, nel 2012 ha lasciato il suo ricco lavoro e si è messo a fare il fotografo trasferendosi nel South Bronx, la zona più degradata di New York. Lì racconta per immagini la vita dei left behind, i “lasciati indietro”, ultimi tra gli ultimi. «Prima trasferivo numeri al computer per far soldi, poi ho capito che dietro a quei numeri c’erano persone». I drogati, le prostitute, i senzatetto hanno rimesso in discussione anche il suo rapporto con Dio, stanandolo dall’ateismo in cui si era rinchiuso da molti anni. Chris ha notato che i suoi amici poveri, che dovrebbero essere i più tenaci assertori dell’assenza di Dio, portano invece la croce al collo o hanno un rosario in tasca.
Qualcosa di simile capitò quasi settant’anni fa a Madre Teresa di Calcutta, quando svestì l’abito delle Suore di Loreto per seguire la sua «seconda chiamata» e indossare il sari bianco e azzurro, i colori della casta degli intoccabili. Volle spogliarsi di ogni cosa, di ogni certezza umana, per essere solamente «una matita nelle mani di Dio», e dedicarsi agli «scarti» della società, in India e in tutte le periferie esistenziali del nostro pianeta.
Tutti, pur senza radicalismi, siamo chiamati a compiere questo movimento – lasciare per ritrovare – in cui c’è il segreto della fede. Non a caso il Magnificat sgorga dalle labbra di Maria al termine del viaggio che la ragazza incinta compie da Nazaret, in Galilea, al villaggio di Ain Karem, in Giudea. Dio guarda all’umiltà di chi sa mettersi in discussione, per scoprire il centro autentico della propria esistenza e dell’umanità.
Illustrazione di Emanuele Fucecchi