N. 41 - 2018 14 ottobre 2018
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Concesio e Brescia

Sulle orme del Papa santo

Un pellegrinaggio nei luoghi dell’infanzia e della giovinezza di Paolo VI. Dalla casa natale di Giovanni Battista Montini al santuario dove è avvenuto il miracolo della canonizzazione

 Una statua di Paolo VI all’ingresso del moderno edificio che ospita la collezione d’Arte contemporanea a Concesio.

In questi giorni Concesio è addobbata a festa: le porte e le finestre di tutte le case sono rallegrate da nastri e fiori gialli e bianchi, i colori della bandiera del Vaticano. Domenica 14 ottobre nel borgo alle porte di Brescia, lungo la strada che si inoltra verso la Val Trompia, è un giorno speciale: Giovanni Battista Montini, il figlio più illustre del paese, sarà proclamato santo. 

La sera del 26 settembre 1893 il futuro papa Paolo VI venne alla luce nel palazzo che la sua famiglia utilizzava per la villeggiatura estiva. La «dolce casa di Concesio», come la chiamava Montini rievocando il ricordo dei giochi d’infanzia con i fratelli e i cugini, da una decina d’anni è stata aperta al pubblico per volontà degli eredi che la hanno ceduta all’Istituto Paolo VI. L’interessante museo costituisce un ottimo punto di partenza per il pellegrinaggio in questi luoghi.

L’INCONTRO CON IL PAPA
Nell’androne del bell’edificio a due piani dall’intonaco ocra e rosa ci aspetta la suora salesiana Teresina Rosanna, che con altre due consorelle è incaricata di accogliere e accompagnare i pellegrini.  Ci avverte subito: «La visita vuole essere una catechesi attraverso l’incontro con Paolo VI, non una rassegna di oggetti esposti in un museo». E, in effetti, attraversando le stanze dell’appartamento, sembra di entrare nella casa ancora abitata da mamma Giuditta, papa Giorgio e dai piccoli Battista, Ludovico e Francesco. I curatori, pur conservando gli arredi originali, hanno allestito un percorso che racconta la storia della famiglia Montini e l’intera vita di Giovanni Battista non per farne l’agiografia ma per aiutare a comprendere le tante sfaccettature della sua personalità e, indirettamente, il volto della Chiesa tracciato dal concilio Vaticano II. Dalle vetrine, gli oggetti appartenuti al Papa, le lettere, le opere d’arte, gli abiti, raccontano il Concilio, la riforma liturgica, i viaggi internazionali, il rinnovamento dell’arte sacra, il dialogo con il mondo contemporaneo. In una stanza è persino conservato il kris, il coltello tradizionale brandito dall’uomo che nelle Filippine tentò di pugnalare il Papa nel 1970. Alla fine della visita, quasi in punta di piedi, si entra nella camera da letto dei coniugi Montini, dove il Papa santo venne al mondo.

La visita montiniana a Concesio prosegue a pochi passi dalla casa natale, dove merita una visita la Collezione Paolo VI d’arte sacra, modernissimo museo che raccoglie dipinti, medaglie e sculture del Novecento ricevuti in dono dal Papa e dal suo segretario don Pasquale Macchi. Si tratta di una collezione con opere di artisti di grande importanza, tra i quali Matisse, Chagall, Dalí, Magritte, Rouault, Severini e Morandi.

La terza tappa del pellegrinaggio si fa nella chiesa parrocchiale di Sant’Antonio Martire dove Giovanni Battista fu battezzato il 30 settembre 1897, per singolare coincidenza lo stesso giorno della morte di santa Teresina di Lisieux. «Qui sono diventato cristiano. Qui ho avuto il dono della fede», ricordava Montini venendo in visita nel 1959. Il fonte battesimale dell’epoca oggi è risistemato in una cappella dalle linee artistiche contemporanee, inondata di luce.  La cappella adiacente è tutta dedicata a Paolo VI santo. Al centro della parete è collocato un bel dipinto tratto da una celebre immagine scattata dal fotografo Pepi Merisio. Sul pavimento invece è incastonata la lapide che fino al 2014 copriva la tomba di Montini nelle Grotte vaticane e che è stata donata a Concesio da papa Francesco.

PONTEFICE RISCOPERTO
«Dopo un periodo in cui Paolo VI era stato un po’ messo da parte, oggi assistiamo a un continuo aumento dei pellegrini», spiega il parroco, monsignor Fabio Peli. «È l’effetto della canonizzazione ma anche merito di papa Francesco che più volte ha detto di avere Montini come punto di riferimento». Lo scorso anno sono arrivati 6 mila visitatori, già saliti a 10 mila nei primi nove mesi del 2018, tanto che la parrocchia si è organizzata con una equipe di volontari, formata da diaconi permanenti e laici, che si occupano di accogliere e guidare i fedeli. «Il pellegrinaggio a Concesio è puramente spirituale, qui non ci sono negozietti di ricordini o cose simili», conclude don Peli. «C’è solo l’incontro con un uomo diventato Papa che ci dice che la santità è possibile. E poi possiamo capire meglio la Chiesa di oggi comprendendo il processo di rinnovamento iniziato 50 anni fa».

PREGHIERE PER LA VITA
Percorrendo pochi chilometri ci si sposta quindi a Brescia. Il santuario di Santa Maria delle Grazie sorge proprio dirimpetto alla casa cittadina della famiglia Montini. Quando arriviamo si è appena conclusa la visita di un gruppo di pellegrini motociclisti. «Provengono dalla Puglia e volevano rendere omaggio al Papa presto santo», ci racconta don Giuseppe Piccoli, che da 10 anni svolge il suo ministero presso il santuario bresciano.

Il complesso sacro è formato da due edifici. Nella basilica cinquecentesca, un altare è dedicato a Paolo VI e custodisce come reliquia la maglietta macchiata di sangue che Montini indossava il giorno dell’attentato nelle Filippine. Accanto si trova invece il piccolo santuario costruito in forme neogotiche a fine Ottocento attorno a un’immagine miracolosa di Maria. Sotto quella dolce immagine della Madonna con il Bambino don Battista celebrò la sua prima Messa, il 30 maggio 1920, e lì si fermò tante volte in preghiera. «Qui i fedeli vengono per pregare la Vergine delle grazie», spiega don Piccoli, «ma è cresciuta anche la devozione per Paolo VI. In particolare vengono a pregarlo le coppie che non riescono ad avere bambini. Nel chiostro, infatti, numerosi ex voto attestano grazie ricevute per intercessione del Papa bresciano e proprio qui vennero a pregare i genitori di Amanda, la bambina nata grazie al miracolo che ha portato alla canonizzazione di Montini».
  

ORGANIZZARE LA VISITA

CONCESIO
La Casa natale di papa Montini si trova a Concesio in via Rodolfo da Concesio 24. Si visita da martedì a sabato dalle 10 alle 12 e dalle 14.30 alle 17. Ingresso libero con visita guidata. La Collezione Paolo VI d’arte contemporanea si trova in via Marconi 15. Si visita da martedì a venerdì dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 17. Il sabato dalle 14 alle 19. Biglietto: 2 euro. Tel 030/21.80.817. La chiesa parrocchiale di Sant’Antonio martire si trova in piazza Primo Maggio. Per organizzare un pellegrinaggio a Concesio è necessario contattare i volontari della parrocchia: tel. 348/74.31.297 - 333/14.24.319. Il sito per i pellegrini è ricco di informazioni: www.concesiopaolovi.it.

A circa 4 chilometri da Concesio si può visitare anche il santuario della Madonna della Stella. www.santuariomadonnadellastella.it. Altro luogo legato a Montini nel bresciano è il monumento al Redentore sulla vetta del Monte Guglielmo, a 2.000 metri d’altezza che si raggiunge solo a piedi dal Passo della Croce di Marone (a 40 chilometri da Concesio).

BRESCIA
Il complesso di Santa Maria delle Grazie si trova a Brescia in via delle Grazie 13. Orario d’apertura: festivi dalle 7 alle 12.45 e dalle 15 alle 18.45; feriali dalle 6.45 alle 11.30 e dalle 15 alle 18.30. Tel. 030/43.323. Orari delle celebrazioni e altre informazioni: https://santuariodellegrazie.brescia.it.

 

Testo e foto di Paolo Rappellino

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